SERVIVA GIOCARE SEMPRE COME CON LA JUVE, I PUNTI CHE MANCANO NON SONO QUELLI DI VENERDÌ SERA. E PIOLI ASPETTA ANCORA I FRUTTI DEI MERCATI PRECEDENTI
Nemmeno dopo 24 ore di moviole arriva una lettura completa di quanto accaduto nei cinque minuti più lunghi della storia del VAR. La scelta di Guida continua a far discutere fosse solo perchè da più parti le valutazioni sono spesso contrastanti, e le campane del giusto/sbagliato di fatto non cambiano il risultato. La volenterosa Fiorentina non ha potuto usufruire di un rigore che avrebbe cambiato volto alla gara, quanto alla situazione di gioco sarebbe curioso vedere se altre compagini avrebbero potuto godere di approfondimenti così dettagliati come accaduto per il fallo di Chiellini.
Detto questo, e archiviata la seconda sconfitta consecutiva davanti al proprio pubblico, tra le pieghe del 2-0 finale ci sono certamente i valori lontani tra viola e bianconeri, ma non solo. C'è innanzi tutto un rammarico radicato nel tempo, non strettamente legato alla sconfitta con la Juve ma più in generale indirizzato a ben altre sfide.
D'altronde è inevitabile pensare che se i viola avessero mostrato la stessa "Garra" di venerdì sera probabilmente non avrebbero perso punti preziosi con Genoa, Chievo, Spal, Crotone o Verona. Questione di atteggiamento e tensione mentale si dirà, eppure fa rabbia pensare a talune partite buttate via quando peraltro gli stessi Della Valle non arrivavano a caricare la squadra alla vigilia.
Dall'altra parte c'è poi una valutazione che chiama sì in causa i valori, ma nello specifico quelli a disposizione di Pioli. Il quale oggi fa i conti non solo con una prima finestra estiva, quella del ritorno di Corvino, i cui superstiti restano i soli Maxi Olivera e Cristoforo (regolarmente esclusi) ma anche con un primo mercato invernale che a distanza di oltre 12 mesi continua a non fruttare.
Perchè Saponara resta un oggetto misterioso soltanto intravisto e ormai sostanzialmente relegato in panchina, e perchè su Sportiello le ultime due prestazioni gettano ampie ombre su un futuro riscatto. Se al quadro si aggiunge l'arrivo recente di Dabo e Falcinelli ancora ben lungi da poter garantire apporti concreti sarà più semplice rendersi conto che le stesse responsabilità del tecnico, al netto di qualche approccio sbagliato alle partite di cui sopra, sono relative.
Insomma se la sconfitta con la Juventus ci poteva certamente stare è altrettanto chiaro che le chance europee la Fiorentina non se l'è giocate venerdì sera, bensì in una serie di scelte che da due anni a questa parte non stanno pagando. Lo stesso riavvicinamento di ADV con squadra e tecnico, tanto più dopo la seconda visita ravvicinata nel giro di una settimana, conferma un'inversione di tendenza quanto meno nella gestione della società, ma non la sensazione che la proprietà possa e debba tornare quanto a meno a gestire più direttamente le vicende del club.
Se sul fronte del rapporto con la tifoseria tutto resta assai complesso e nebuloso (anche perchè, per vie dirette, nessuno dai piani alti ha comunicato niente sugli indirizzi generali futuri) sul piano della presenza nei confronti di dirigenti, squadra e tecnico sembra che anche Della Valle abbia capito che il gruppo sportivo non può essere abbandonato a sè stesso.
In vista di un'estate in cui, si dice, la Fiorentina dovrà decidere chi merita di continuare questo nuovo ciclo e chi no, la speranza è che si valutino con attenzione anche i prezzi salatissimi che la squadra sta pagando a fronte di un biennio che l'ha qualitativamente falcidiata a favore del risanamento di bilancio.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it