NON HA PREZZO UNA VITTORIA COSÌ. È DURA GIOCARE CONTRO QUESTA FIORENTINA. CONCRETEZZA E UMILTÀ: PRIMA DIFESA IN A. PROVE TECNICHE PER GUD-BELTRAN ASSIEME. CATALDI LEADER ED UN ESEMPIO NEL SOCIALE
Partiamo dalla fine. I giocatori sotto la Fiesole che cantava: "Una curva bellissima, una squadra fantastica...". In quel coro c'era l'istantanea di una vittoria che non ha prezzo. I tifosi lo avevano capito e i viola avevano dimostrato di essere pragmatici, privi di presunzione. Firenze e chi la ama saldati in un blocco unico. L'affermazione sul Cagliari ha portato pure l'ottava vittoria consecutiva in campionato, evento che mancava in città dal '59/60. Un record eguagliato, detonatore dell'orgoglio viola.
Perché la Fiorentina veniva da una settimana pesante, non dimentichiamolo mai. Il malore di Bove, gli allenamenti con la testa alla sua salute, l'angoscia per un evento traumatico capitato ad un compagno in gara, quindi una partita di Coppa Italia poi finita male forse anche per quello e dopo il campionato col Cagliari. Occhi puntati sulla Fiorentina che sapeva di dover offrire risposte e queste sono arrivate. Una vittoria sporca, la chiamano così. Basata su concretezza e umiltà.
I viola hanno affrontato il Cagliari come fosse in testa alla classifica, senza spocchia. Hanno accelerato nel primo tempo anche se hanno segnato solo un gol e hanno atteso nella ripresa. E' vero che la Fiorentina si è abbassata lasciando la metà campo ai sardi, ma loro poi in definitiva che hanno fatto? De Gea ha compiuto una bella parata all'inizio della sfida su Piccoli, ma dopo si è esibito solo sulle palle alte. Il Cagliari non ha punto e la contraerea viola, Ranieri-Comuzzo, ha intercettato tutto il possibile. Non è un caso che in 14 partite (manca quella con l'Inter) la Fiorentina abbia la prima difesa del campionato (10 gol presi, come la Juventus e Napoli) e soprattutto sia l'unica formazione ad aver lasciato la propria porta inviolata dal 60' in poi. Una considerazione su Pongracic, ancora fuori: difensore forte ed esperto, pagato 16 milioni, ma per lui non sarà semplice prendersi un maglia con quei due centrali versione muro. Tra loro c'è una sintonia palpabile, sono squadra nella squadra. Sarebbe un errore adesso andare a toccare quegli ingranaggi vicini alla perfezione.
Bove manca alla Fiorentina e non è una scusa. Ma tutti si danno una mano per colmare la sua assenza. Questa Fiorentina è capace di soffrire, i tifosi lo hanno compreso. La sensazione è che i viola siano un gruppo granitico, è dura per tutti giocare contro di loro. I punti sono 31 in 15 partite (ma una è da recuperare), una marcia formidabile e da qui al termine del girone di andata ce ne sono altri 12 in palio. Le prossime 4 gare di A ci diranno moltissimo sulla Fiorentina anche perché ci saranno 3 scontri diretti: Bologna, Juventus e Napoli. Nel mezzo l'Udinese.
Kean è rimasto fuori per rifiatare un po', ha spiegato Palladino. Ha avuto ragione il tecnico perché quando Moise è entrato è apparso poco brillante. Pure Gudmundsson è subentrato facendo vedere di essere ancora un po' indietro, ma tornare da quell'incidente non è banale.
Torniamo a Bove: è tatticamente indispensabile e insostituibile. Decisivo nel motore del 4-2-3-1 e per adesso non ci sono pezzi di ricambio nell'officina di Palladino. L'allenatore sperimenta le idee che ha in testa: per una quindicina di minuti contro il Cagliari ha provato la coesistenza di Gud e Beltran, con quest'ultimo dirottato sulla parte mancina. Troppo poco per giudicare, solo prove tecniche di assemblaggio.
Alternative? Gosens sulla sinistra oppure un cambio di modulo. Questo fino a gennaio perché dopo sara' il mercato a tappare la falla. Sempre nella speranza che Edoardo posso tornare al calcio giocato e soprattutto in viola.
Firenze si è innamorata di Cataldi e a quanto risulta il sentimento è ricambiato. Danilo è già a 3 gol stagionali, non un dettaglio per chi, secondo copione, sta più dietro che avanti. Danilo per intelligenza, esperienza e capacità è il nuovo leader della Fiorentina. Non solo: quando era giovane ha condiviso la maglia del Genoa con Palladino. Tra loro rapporto stretto ed empatico, ci sono affinità elettive. Non vi sarà sfuggito che sovente Cataldi si avvicina alla panchina e parla col proprio tecnico. Nella scorsa estate quando la Fiorentina era un cantiere aperto, toccava a Cataldi spiegare ai nuovi cosa volesse Palladino. Danilo è l'allenatore in campo dei viola su incarico del tecnico. Anche per questa ragione col Cagliari ha stretto i denti: sull'azione pericolosa di Makoumbou, in allungamento, si è fatto male alla caviglia. Eppure ha resistito e poi con quel piede ha fatto il gol. Tempra di acciaio. Magari giovedì col Lask in Conference riposerà insieme a qualche altro viola.
Cataldi però ha un cuore grandissimo anche nel sociale. Oggi sarà a Roma ai funerali di Francesco, giovane tifoso della Lazio che pochi mesi fa aveva perso il fratello gemello Flavio. Due ragazzi sfortunatissimi, vittime di una terribile malattia neurodegenerativa. Flavio e Francesco seguivano i ritiri della Lazio e le partite, erano molto conosciuti nell'ambiente biancoceleste. Ieri sera al Maradona per la sfida tra Napoli e Lazio c'era uno striscione per ricordarli.
Il 1 luglio 2017 Cataldi si è sposato e con la moglie Elisa hanno deciso di rinunciare ai regali di nozze chiedendo agli invitati di fare donazioni in favore di tre persone: Flavio e Francesco, colpiti appunto da questa patologia gravissima, e Chiara, ragazza massacrata e ridotta in stato vegetativo dall'ex compagno. Costretta all'infelicità di una vita disagiata.
Danilo Cataldi è anche questo. Che poi è tutto.