VIVA IL MODULO-UMILTÀ: FASE DIFENSIVA IMPORTANTE COME UN GOL. BOVE PERDITA GRAVE, FOLORUNSHO IDEA GIUSTA? DOMENICA CHE SFIDA AL BOLOGNA DI ITALIANO: IRONIA SÌ, VELENI NO

10.12.2024 10:50 di  Angelo Giorgetti   vedi letture
VIVA IL MODULO-UMILTÀ: FASE DIFENSIVA IMPORTANTE COME UN GOL. BOVE PERDITA GRAVE, FOLORUNSHO IDEA GIUSTA? DOMENICA CHE SFIDA AL BOLOGNA DI ITALIANO: IRONIA SÌ, VELENI NO
FirenzeViola.it

La Fiorentina è lassù perché affronta le difficoltà sapendole domare, ha una fase difensiva spaziale che nasce dall’umiltà diffusa, è una squadra che festeggia gli interventi decisivi davanti a De Gea come fossero gol. Questo le ha permesso di superare alcuni limiti - e perfino la quasi assenza di Gudmundsson - ma ora dovrà valutare con attenzione la mossa da fare per sostituire Bove.

Sarà difficile.

Perché Edoardo era il mastice semplice di un’idea complessa, il terzo ospite a tavola capace di fare anche altri mestieri a centrocampo (esterno sinistro e insieme mezz’ala, mediano, a volte trequartista). Non aveva un ruolo preciso, ne sapeva fare almeno tre. Un equilibratore tenace che sceglieva bene i tempi, il vero talento di chi gioca lì, dove servono tenacia e intelligenza. Ci vuole visione di gioco e lui a 22 anni è stato in grado di aggiungerla valutando in corso d’opera le esigenze della squadra, il momento in cui coprire, quello per attaccare, la necessità di mantenere palla.  

Sostituire Bove sarà complicato, Palladino sta probabilmente pensando di valutare Fiorentine diverse in attesa del mercato di gennaio: la prima con Sottil nel 4-2-3-1, altre sperando magari di far coesistere Beltran con Gud e Kean. Esperimento poco riuscito nei 16 minuti visti contro il Cagliari, anche se sarebbe ingiusto giudicarlo in una fase in cui la Fiorentina era stanca e l’avversario aveva cambiato vestito per giocare in velocità. E poi Beltran defilato a sinistra, Gud ancora non al meglio, Kean nemmeno contro gli armadi a quattro ante Mina e Luperto.

Per chi scrive, Beltran limitato sulla fascia sarebbe uno spreco. Primo, non salta l’uomo perché non ha l’esplosività di Sottil. Secondo, perderebbe la capacità di muoversi negli spazi, cosa che gli riesce bene valutando le posizioni dei compagni. Terzo, così a galleggio Beltran ha aggiunto la sua grande capacità di verticalizzare. Oltre a due gol e cinque assist, ricordiamolo. Quarto, impossibile paragonarlo a Bove, semmai dovesse essere utilizzato nella versione mastice a centrocampo. Beltran dovrebbe segnare di più, certo, ma nelle ultime settimane è stato protagonista a servizio della squadra in un ruolo calibrato per lui. A gennaio dovrà arrivare un centrocampista vero, con caratteristiche specifiche anche negli inserimenti. L’identikit di Folorunsho, che a Napoli ha giocato solo 31 minuti distribuiti in 6 partite, potrebbe tornare attuale. La Fiorentina aveva già cercato di prenderlo in estate e un secondo blitz potrebbe andare a bersaglio, anche se le caratteristiche di Folorunsho sono più offensive rispetto a quelle di Bove. I pro: conosce bene il campionato italiano, è nel giro della nazionale. I contro: minore duttilità rispetto a Bove, periodo di scarso utilizzo con pochissimi minuti nelle gambe.

La Fiorentina all’inizio della stagione è stata vittima di un’idea incomprensibile e poi ha trovato la strada giusta: visto dov’è arrivata avrà bisogno di giocatori pronti all’uso per non bissare quello che è successo un anno fa, per questo il mercato di gennaio dovrà avere una quota di scommesse ridotta al minimo, possibilmente prossima allo zero.

Intanto il calcio continua, da giovedì alla fine di dicembre ci saranno altre 5 partite in 18 giorni. Quella di giovedì contro il Lask (trentaduesimo in classifica con due pareggi e due ko, tre gol segnati e sei subiti) potrebbe essere considerata abbastanza in discesa, ma tre giorni dopo la Fiorentina sarà a Bologna.

Ovvio che la sfida sarà anche con Italiano, che a Firenze non ha avuto il pregio di verticalizzare, né evidentemente di rendersi simpatico. In ogni caso, tre finali (tutte perse, ma tre finali) e la certezza che gli addii di solito possono essere molto più soft. Il Bologna ha attraversato periodi orizzontali difficili e sprecato negli ultimi minuti occasioni in cui era in vantaggio (l’ultima domenica scorsa a Torino contro la Juve): questa ultima circostanza viene ancora vissuta come un incubo ricorrente da molti tifosi della Fiorentina, che rimproverano a Italiano una monotonia da scavezzacollo, quasi una predisposizione al martirio quando le partite sembravano già vinte. Le finali perse - in che modo poi, due su tre - sono rimaste come cicatrici e hanno coperto il buono dei tre anni a Firenze.

Lo sappiamo, sarà banda. Ma sarebbe meglio usare l’ironia, tenendo a bada i veleni. Un po’ di eleganza non guasterebbe, poi ognuno ovviamente si sfoghi come vuole.