ITALIANO, BUONA LA PRIMA, C'È UNO STILE CHE EMERGE. TATTICA E MENTALITÀ: LA SVOLTA. LIROLA: VICINO IL RITORNO A MARSIGLIA, ZAPPACOSTA PIÙ DI UN’IPOTESI
Sarà perché gli ultimi anni viola sono stati deprimenti. Sarà perché siamo assaliti dal desiderio di voltar pagina raccontando una Fiorentina diversa, sarà per tanto altro, ma senza usare iperboli possiamo registrare impressioni positive in questi primi due giorni di ritiro a Moena. Uno stile Italiano nella modalità del lavoro che si fa largo e che intriga. Tra suggestioni e speranze, nasce una Fiorentina vocata all’attacco, aggressiva, convinta di quel che fare sul campo. Parrebbero delle ovvietà, ma in realtà per la squadra viola si tratta di un vero cambiamento che non può essere confinato solo alla difesa schierata a quattro invece che a tre. C’è tanto di più. E’ la svolta della mentalità. Quando Italiano, ad esempio, durante l’allenamento si sgola per giocare sempre palla avanti e non indietro, significa segnare una forte discontinuità rispetto al passato. Le esercitazioni e le partitelle vengono svolte con grande intensità. La velocità di pensiero e di azione sembrano impossessarsi della Fiorentina. Uno-due tocchi, movimento costante, ricerca di soluzioni offensive e “recuperare palla” come recita il mantra di Italiano. Insiste molto su questo tasto il nuovo allenatore della Fiorentina. Si cattura il pallone e si riparte rapidamente perché il calcio, oggi, è di chi corre e tanto. La velocità è la reale differenza. Così come le variabili dell’attacco: i tre attaccanti devono avere una confidenza col gol, non è più immaginabile una Fiorentina Vlahovic-dipendente. Dusan è atteso al varco e l’augurio che possa bissare il risultato dello scorso anno - le possibilità ci sono tutte viste la voglia e la capacità del serbo -, ma servono alternative al gol. Gli esterni che lo accompagneranno dovranno servirlo e contestualmente loro medesimi cercare la via della rete. Questo sarà realizzabile solo se tutta la squadra saprà creare le condizioni di un gioco avvolgente, in cui tutti dovranno diventare protagonisti.
Il modo di allenare di Italiano è coinvolgente, si spende molto in allenamento. Usa voce e corpo per spiegare e incitare, non si vergogna di fare duri rimproveri pur di far passare i propri concetti. Lavora sulla memoria dei calciatori facendo ripetere movimenti e giocate affinché in partita si riproducano naturalmente, col pilota automatico. Anche il suo modo di parlare, ricorrendo spesso a paragoni ed episodi che lui ha vissuto, rendono tutto reale e chiaro.
Italiano sta investendo risorse tattiche sul 4-3-3 ma ha provato anche il 4-2-3-1 proprio per mettere di fronte due sistemi diversi. I giocatori danno l’impressione di seguire con interesse e attenzione l’allenatore. Loro sono gli anelli decisivi dell’ingranaggio, devono credere in quello che fanno devono credere nell’allenatore.
Il mercato potrebbe movimentarsi col ritorno di Lirola a Marsiglia, città nella quale è benvoluto, i tifosi stravedono per lui, e dove il catalano tornerebbe molto volentieri. L’affare pare verso la conclusione. Ci sono anche ancora dettagli da limare, ma non manca molto. Il sostituto di Lirola in viola potrebbe essere Zappacosta, esterno valido anche se spesso utilizzato per il 3-5-2. Ma Zappacosta piace tanto ai dirigenti viola, per questo vederlo in viola presto potrebbe essere realistico. L’altro tema è il rinnovo di Vlahovic, ma avremo tempo per parlarne perché la vicenda andrà avanti a lungo, ci riferiamo al possibile, ma difficile rinnovo contrattuale. È bello, però, al netto di queste criticità, vedere Dusan in allenamento così motivato e soprattutto così cresciuto. Un anno in più e tanti gol, una sicurezza e una consapevolezza diverse. Un numero 9 degno della tradizione viola. Avanti così e domani prima amichevole della Fiorentina. Tanta curiosità per il cantiere Italiano.