DIFESA VIOLA, Il bunker che non c'è più. L'analisi con Aldo Firicano
C’era una volta la miglior difesa del campionato. Al termine della stagione scorsa, sorprendendo un po’ tutti gli addetti ai lavori, la Fiorentina risultò la squadra con il minor numero di reti subìte nel campionato di serie A con 31 reti al passivo. Quest’anno invece i gigliati, a due giornate dal termine, hanno già incassato 38 goal, quando, la stagione passata, dopo 36 giornate, i viola contavano 28 reti incassate. Dieci di meno. Cosa è successo? Come mai la retroguardia viola ha offerto un rendimento così inferiore? Cerchiamo di capire. I quattro difensori titolari lo scorso anno erano, da destra a sinistra, Ujfalusi, Gamberini, Dainelli e Pasqual. Questo campionato Prandelli lo ha iniziato mantenendo immutata la linea a quattro, anche in termini di uomini. I titolari, inizialmente, erano gli stessi. Quindi qualcosa è cambiato. Dainelli non si è più espresso sui livelli a lui consoni ed ha progressivamente perso il posto, prima, a favore del danese Kroldrup quindi, di Ujfalusi, con lo spostamento di Jorgensen al ruolo di terzino destro. Tanti cambiamenti. Già questo fatto è sintomatico. Al mister gigliato non è mai piaciuto modificare più di tanto l’asseto difensivo, perché l’affiatamento, in quel reparto, è fondamentale. Ci vuole sincronismo, bisogna capirsi anche solo con uno sguardo, ogni movimento deve essere collaudato e conosciuto alla perfezione. Se allora Prandelli ha cambiato così spesso, fino all’assetto attuale, definitivo, vuol dire che troppo spesso i conti non gli tornavano. Il rendimento della difesa viola va studiato con attenzione, perché non è di facile interpretazione: Gamberini ha tenuto un rendimento a dir poco straordinario, Frey, dopo un inizio incerto, è tornato sul suo standard ottimale ed Ujfalusi non ha praticamente mai mancato la sufficienza. E allora? Come si spiega il “crollo” rispetto al passato campionato? Punto uno: Pasqual. Il primo anno ormai rischia di non fare più testo. Manuel non è quel giocatore. Il 2005/2006 fu un anno magico, ma forse unico, il valore espresso nella sua prima stagione in viola non rispecchia il suo reale valore. Nel 2006/2007 invece, pur calando vistosamente dal punto di vista offensivo, della spinta, dei cross vincenti, l’esterno sinistro mise in mostra notevoli miglioramenti in fase di non possesso. Il suo contributo in fase difensiva era assolutamente positivo. Quest’anno il crollo. Fisico? No. Pasqual, ora come ora, appare un calciatore perso, in grave difficoltà psicologica, tanto da aver ormai ceduto il ruolo di esterno sinistro basso a Gobbi che però è un centrocampista e quindi rende di più nella fase di spinta. Punto 2: Terzino destro. Ad inizio anno giocava Ujfalusi poi, le difficoltà di Dainelli e l’altalenanza di Kroldrup, comunque autore di una buona annata, hanno convinto Prandelli ha fare ciò che non avrebbe, forse, mai voluto: spostare il ceco al centro. A questo punto, scomparso Potenza, la fascia destra è divenuta di proprietà di Jorgensen. Un esterno offensivo. Ottimo il suo rendimento e apprezzabile la sua duttilità, ma la fase di copertura non convince. Punto tre: il centrocampo. Soprattutto in questo finale di stagione, i mediani viola sono sfiniti, stanchi. Nonostante questo il loro rendimento rimane tutto sommato buono, ma il filtro che garantivano l’ anno scorso, ma anche all’inizio di questo, non c’è più. Attenzione però. Il reparto arretrato viola rimane di ottimo livello, è il quinto della serie A, con un solo goal subìto in più del Milan e tre della Roma. Più lontane la Juventus, 32, e l’Inter, 24. Ma per capire ancora meglio il perché di questo calo, Firenzeviola ha contattato l’indimenticato ex difensore viola Aldo Firicano.
La Fiorentina al termine dello scorso campionato risultò la miglior difesa del torneo con 31 reti subìte. Quest’anno, a due giornate dal termine, i goal al passivo sono già 38. Cosa è cambiato rispetto alla passata stagione?
“Questo evidente calo di rendimento credo si possa spiegare principalmente con due considerazioni. Prima di tutto è calato molto il livello delle prestazioni di Dainelli, che in questo campionato è spesso apparso in difficoltà. Credo inoltre che il fatto di competere su due fronti ha fatto si che la lucidità, fondamentale in fase difensiva, sia spesso venuta meno. Domenica, contro il Cagliari, ho visto concedere degli spazi centralmente che non sono accettabili, e sono segno di scarsa attenzione mentale”
Crede che anche il centrocampo abbia delle responsabilità?
“Tutta la squadra ultimamente mi è sembrata molto stanca mentalmente. Questo si riflette prima di tutto, ovviamente, nel rendimento difensivo, perché non puoi concederti distrazioni quando difendi. Mi sembra che non ci sia lo stessa applicazione, la stessa concentrazione che caratterizzò il campionato passato e credo che questo sia dovuto ai molti impegni perché l’assetto tattico e gli uomini sono gli stessi”
Pensa che la Fiorentina debba intervenire sul mercato? Si parla molto di Barzagli. Potrebbe essere l’uomo giusto?
“Barzagli sarebbe un innesto straordinario, lo ritengo un giocatore molto importante, che farebbe sicuramente migliorare il livello della difesa viola. Credo anche che qualche ricambio in più sia necessario, anche se poi fare turnover in difesa è sempre un rischio perché ci vuole grande affiatamento. Ripeto, se arriva uno come Barzagli la Fiorentina fa un bel salto di qualità”.