CAPORETTO VIOLA, MA ERA PREVEDIBILE: FIORENTINA-ROMA, NON C’È PARTITA. MONTELLA VERSO L’ESONERO: NOTTE DECISIVA. SERVE UN MERCATO VERO A CACCIA DI GOL. SI CHIUDE UN 2019 DA PAURA

21.12.2019 00:15 di  Mario Tenerani   vedi letture
CAPORETTO VIOLA, MA ERA PREVEDIBILE: FIORENTINA-ROMA, NON C’È PARTITA. MONTELLA VERSO L’ESONERO: NOTTE DECISIVA. SERVE UN MERCATO VERO A CACCIA DI GOL. SI CHIUDE UN 2019 DA PAURA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Caporetto viola, ma francamente era prevedibile. Montella sembra vicino all’esonero anche se non paiono tutte sue le responsabilità. La società deciderà in nottata. Iachini e Prandelli in pole, ma ce ne sono anche altri come Nicola, Ballardini e Di Biagio. La sperequazione di valore tecnici e fisici rispetto ai giallorossi era evidente anche all’occhio del profano, il campo non ha fatto altro che certificare le diverse categorie di appartenenza. Le assenze (6) della Roma hanno pesato meno di quelle viola (2) perché se ad una squadra già traballante togli Chiesa e Ribery, è finita.

Ma probabilmente anche con Federico e Franck per Montella sarebbe andata male perché la Roma è stata un peso massimo che ha scherzato con un peso piuma, concedendo anche ai viola qualche affondo, ma nel momento cruciale i giallorossi hanno rifabbricato fendenti da rabbrividire. La regìa offensiva di Dzeko, la qualità di Pellegrini, l’esuberanza strappante di Zaniolo - a proposito ancora complimenti a chi aveva in casa un campione come questo e lo ha regalato, errori da dilettanti allo sbaraglio -, la bomba di Kolarov, le chiusure difensive di Smalling e Mancini - un altro perso a Firenze in modo inverecondo -, sono state il marchio di fabbrica di una grande Roma. E’ stata tanta, troppo rispetto alla Fiorentina.

I viola, però, si sono spesi fino all’ultima goccia restando in partita, con i loro vistosi limiti, fino all’1-3 e questo, se vogliamo, è ancora più triste: la Fiorentina facendo il massimo - la gente lo ha capito ed ha applaudito - ha dimostrato che più di così non si può. Montella ha detto dopo la partita di aver voglia di dare ancora molto e che la squadra lo segue. Per quanto visto in campo è così però c’è anche una situazione di classifica preoccupante e una striscia di risultati negativi inquietante. La Fiorentina nelle ultime 7 partite ha perso 5 volte e pareggiato 2 e non vince dal 30 ottobre col Sassuolo. Senza dimenticare che si chiude un 2019 devastante - peggio della Fiorentina nell’anno solare solo il Genoa con 29 punti, i viola ne hanno fatti 32: dal calcolo naturalmente si tolgono neopromosse e retrocesse -, uno dei peggiori anni della storia viola: dodici mesi sbagliati, ma dentro anche il cambio di proprietà, quel passaggio che ha rivitalizzato l’ambiente con l’arrivo di Commisso.

Rocco ha detto che non è venuto in Italia per perdere e invece la sua Fiorentina sta scivolando verso una classifica pericolosissima. I viola sono in lotta per non retrocedere, mancano 2 gare alla fine del girone di andata e occorrono almeno 3 punti per girare a quota 20. Commisso è deluso e ha ragione perché di entusiasmo ne ha messo tanto, così come l’impegno economico. Ha già avviato i lavori per il nuovo centro sportivo e pensa al nuovo stadio, ma ora la priorità è la squadra. Il mercato dovrà essere decisivo a gennaio: servono gol e quindi interpreti offensivi perché il bilancio offensivo è scarso. Urgono rinforzi anche a centrocampo e in difesa. Ma ora la sorte di Montella. 

Pradè è stato molto chiaro: ha detto che la notte sarà molto lunga e a breve saranno comunicate le decisioni. Ci sarà un’opportuna riflessione e che se dovessero sostituire Montella sarebbe una scelta dolorosa. La sensazione è che la sorte di Montella sia stabilita: si va verso un esonero, quantomeno questo si è desunto dalle considerazioni fatte da Pradè. Iachini, Prandelli, Ballardini, Nicola e Di Biagio. Sono tanti dei nomi che girano perché altri come Spalletti sono fuori concorso. La pazienza ha un limite ha detto Pradè e ha ragione. Le responsabilità sono collettive non solo di Montella perché certe lacune estive sono rimaste e si sono rivelate decisive, pensiamo ancora ai gol che mancano come il pane a questa squadra. 

E’ un Natale butto per la Fiorentina, non ci sono dubbi, ma è anche la stagione della ricostruzione e certi incidenti di percorso potevano essere messi in preventivo. Importante, adesso, è non sbagliare più per evitare che il 2020 sia addirittura peggiore del precedente. Firenze non può retrocedere