GLI ORFANI DI CORVINO
Ormai la domanda rimbalza da giorni: quanto ci mette la Fiorentina a trovare un altro direttore sportivo? E sopratutto: perchè quando si è deciso di non rinnovare il contratto a Corvino non era già stato individuato il sostituto? Sono ormai tre giorni che Pantaleo è stato di fatto esautorato dalla carica che ha ricoperto per 7 anni (bene? male? comunque 7 anni non sono uno scherzo...) e la poltrona è lì, vuota, vacante, senza un legittimo proprietario. Perchè aspettare così tanto? Forse per una mera questione di soldi, ma tutto ciò non sposta il problema. Fateci caso, il ragionamento fa il paio con quello speso per l'attaccante nel mercato di gennaio: perchè la Fiorentina ha ceduto Gilardino (ma anche Babacar) senza essersi premuniti precedentemente? Addirittura furono giocate tre partite (Novara e Cagliari in trasferta, Lecce in casa, con risultati tutto sommato deludenti) senza un attaccante di ruolo, con il solo Jovetic (coadiuvato da Ljajic...) a reggere il peso dell'attacco viola. Evidentemente è un difetto atavico, endemico, l'incapacità di decidere in tempi brevi, o forse solamente incapacità. Punto.
Spieghiamo il perchè di questo lungo preambolo: abbiamo notato come la Fiorentina abbia peggiorato sensibilmente il proprio rendimento da quando Pantaleo Corvino si è assentato fisicamente. Questo successe all'indomani del 3-2 casalingo contro l'Udinese. Era il 5 febbraio, il mercato di gennaio era appena finito, la Fiorentina veniva dalla vittoria casalinga contro il Siena (sommata a quella contro i friulani facevano due consecutive) quindi da un periodo certamente positivo. Dopo l'Udinese il calendario prevedeva la trasferta di Parma, poi rinviata per neve, cosicchè l'impegno successivo slittava al famoso venerdì 17 febbraio, data di Fiorentina-Napoli. Al chè Pantaleo Corvino colse la palla al balzo e, complice il momento favorevole della squadra e la malattia della madre, se ne andò in ferie. Da quel giorno la Fiorentina è crollata. Scoppola col Napoli per 3-0, sconfitte esterne col Bologna per 2-0 nel recupero del 21 febbraio, e con la Lazio per 1-0. Poi un piccolo spiraglio il 2-0 casalingo sul Cesena (invero deludente e mal giocato) ed il 2-2 di Parma del 7 marzo nell'ennesimo recupero. Quindi gli ultimi due rovesci, lo 0-1 di Catania e lo 0-5 di sabato scorso contro la Juventus. Il totale (senza Corvino) fa: 8 partite giocate, 1 vittoria, 2 pareggi, 5 sconfitte. 4 gol fatti, 14 subiti, e quint'ultimo posto in classifica. Se non è un crollo verticale poco ci manca. Se per qualcuno è solo un caso, per noi non lo è di certo. Corvino, per ruolo, fisico (in tutti i sensi), carisma, è da sempre il fulcro attorno al quale ruotano i destini della Fiorentina. Bontà sua e di chi gli ha permesso di accentrare su di se ogni forma di potere viola. Al momento che viene a mancare il punto di riferimento, il paracadute che da anni ripara (non sempre efficaciemente, comunque...) la baracca viola, gioco forza tutto precipita. A maggior ragione in una squadra, in una società fragile, priva di personalità, in una situazione già precaria di suo. Basta pensare a certe dichiarazioni di alcuni dirigenti... "Vargas? E' un lavativo. Jovetic? Potremmo cederlo..." Se non è dilettantismo, è masochismo allo stato puro. Lo stesso Delio Rossi si è sentito probabilmente abbandonato ed è andato in confusione, i giocatori (prede della loro congenita immaturità) si sono lasciati andare e hanno mollato. Questo cosa vuol dire? Che Corvino va reintegrato? Non scherziamo, anche perchè ormai Corvino ha mollato. Pantaleo resterà alla Fiorentina fino a giugno solo pro forma, ma da tre giorni è un corpo estraneo, fuori dalla mischia, senza stimoli e motivazioni. Certamente va individuata subito una figura che lo possa sostituire, da mettere accanto alla squadra, investendolo di pieni poteri, quelli che aveva Corvino fino a qualche giorno fa.
Abbiamo notato con piacere la presenza costante in questi giorni di Andrea Della Valle. Il "patron" è andato in ritiro con la squadra, ha assistito agli allenamenti, sarà presente domenica a Marassi contro il Genoa. E, vivaddio, non succedeva da tempo che un Della Valle andasse in trasferta con la Fiorentina. Però non potrà durare in eterno, e le alternative (ora che non c'è Corvino) si chiamano Guerini (passi...), Mencucci e Cognigni. Evitiamo qualsiasi commento. Ecco perchè abbiamo titolato: "Gli orfani di Corvino", tutti, nessuno escluso. Squadra e società. Non tanto per la figura di Pantaleo in se stessa, quanto per la figura di un dirigente, di un uomo di calcio che segua la prima squadra 24 ore su 24. Proprio come faceva Corvino, nel bene e nel male.