MONTOLIVO, LE SPINE DI UN CASO RISOLTO A METÀ
Dunque la Fiorentina ha chiuso con Montolivo. Lo ha fatto usando parole forti, ricorrendo addirittura a definire una farsa la vicenda che si è protratta per un anno e mezzo pur di arrivare ad una soluzione felice. L’intervento della società non lascia spazio a ripensamenti o possibili ricuciture del rapporto. Del resto dopo mesi di attesa e soprattutto dopo l’annuncio fatto domenica scorsa da Andrea Della Valle sulla necessità di avere una risposta – o meglio un’apertura - da Montolivo entro una settimana, era indispensabile una presa di posizione decisa e netta da parte del club. Procrastinare ulteriormente la questione avrebbe potuto essere un segnale di debolezza. Arrivare però a dire che “Montolivo non è un giocatore della Fiorentina o da Fiorentina” può essere rischioso. Se davvero l’ex capitano non viene più ritenuto un giocatore idoneo a vestire la maglia viola (il club ha fatto riferimento a condizionamenti esterni, alle sirene di altri club) occorrerebbe allora iniziare a puntare subito su un altro calciatore, anche se la qualità di Montolivo resta indiscussa e rinunciarvi è molto complicato perchè è difficile da ritrovare nella rosa viola. Sulla professionalità del giocatore comunque nessuno può dubitare. Certo, il peso psicologico di questa situazione rischia di farsi sentire.
Il segnale ancor più forte da parte della società sarebbe però probabilmente quello di iniziare a dare, in modo graduale, più spazio ad altri giocatori nella squadra titolare (le opzioni non mancano), senza necessariamente dover mandare in tribuna Montolivo, soluzione che poi potrebbe anche scatenare le giustificate contromosse del calciatore.
Fin qui la situazione a proposito del club. La questione si pone però come una bella patata bollente per Mihajlovic che, soprattutto alla vigilia del match contro l’Udinese, avrebbe volentieri fatto a meno di un problema del genere. Il tecnico serbo assicura che non avrà nessun timore a gestire questa situazione che però rischia di creare un po’ di decontrazione in un gruppo che era partito alla grande e che è molto legato al centrocampista viola. Quanto a Montolivo appare legittimo che il giocatore possa decidere il suo destino in base alla proprie convinzioni, anche se resta da capire se effettivamente ci sia stato nelle settimane scorse un reale riavvicinamento che poteva far pensare alla prosecuzione del rapporto ed eventualmente perché poi tutto è definitivamente saltato. Al tempo stesso occorre chiedersi se era davvero opportuno far scattare un ultimatum nei confronti di Montolivo o se non era il caso di aspettare ancora, provando a tessere ulteriormente la tela. Domande che restano sospese nell’aria, ormai quasi senza risposta.