MALCUIT HA DETTO SÌ. PIACE ARSLAN. MAXI GOMEZ PER L’ESTATE. ULTIMO NO PER TORREIRA E VRSALJKO. PULGAR RESTA. PAPU ADDIO. KOKORIN, TUTTI I RETROSCENA DEL SUO ARRIVO. OGGI IN CAMPO, PANCHINA COL TORO? STADIO, NON RESTA CHE CAMPI
E’ Kevin Malcuit il secondo colpo del mercato invernale della Fiorentina. C’è l’accordo con il giocatore francese e una intesa di massima con il Napoli per il prestito con diritto di riscatto a 7-8 milioni, manca la firma che dovrebbe arrivare oggi, ma siamo ai dettagli finali.
Alla ricerca di un esterno destro adatto a giocare nel 3-5-2 e con maggiori capacità di spinta rispetto a Caceres e Venuti, l’attenzione era caduta da tempo sul napoletano Malcuit, 30 anni, ai margini della squadra di Gattuso. Poi c’era stata una frenata per la volontà del Napoli di cedere il giocatore a titolo definitivo e due settimane fa Pradè aveva abbandonato la pista dirottando le attenzioni su Conti del Milan. Come ricorderete l’affare sembrava fatto, ma il Milan non ha mai derogato dall’idea di dare il giocatore in prestito con l’obbligo del riscatto. La Fiorentina non è andata mai oltre il prestito e così l’affare è sfumato facendo tornare d’attualità Malcuit.
Sul francese si lavora da alcuni giorni, il Napoli deve sfoltire la rosa e gli stipendi, alla fine ha detto ok al diritto di prestito. Cosa manca?
Quasi niente. Si stanno limando dei dettagli sui bonus relativi al rendimento e agli obiettivi, ma soprattutto il Napoli deve trovare l’ultima intesa sui diritti di immagine ed altre clausole che di solito De Laurentiis inserisce in tutti i contratti. Burocrazia. Teniamoci un piccolo margine di attesa, ma l’affare dovrebbe andare in porto già oggi. Se stamani si risolve tutto ci sono le visite mediche che lo aspettano per mettersi a disposizione di Prandelli già dalla trasferta di venerdì con il Torino.
Fatto l’attaccante (Kokorin) e l’esterno destro (Malcuit), in teoria la Fiorentina sarebbe andata a riempire le due caselle rimaste vuote con le cessioni di Cutrone e Lirola e con le richieste di Prandelli. Resta da capire se c’è l’intenzione di prendere anche un regista e comunque Pradè resta vigile su diverse operazioni impostate per oggi e per giugno in vista del rilancio che Rocco Commisso ha in testa di voler fare per la prossima stagione.
Per il regista da tempo sottolineo come Torreira piaccia da sempre, ma la pista sia ritenuta impraticabile per l’alto ingaggio del giocatore (circa 3,5 milioni) e per la posizione contrattuale che lo vede in prestito all’Atletico Madrid dall’Arsenal. Anche ieri gli spagnoli hanno fatto sapere agli inglesi che non hanno intenzione di mollare Torreira a gennaio, gioca poco ma potrebbe tornare utile in vista dei tanti impegni di primavera, superati i problemi fisici. Nel frattempo, però, i riflettori sono stati accesi su Arslan, trentenne tedesco che l’Udinese ha ingaggiato a parametro l’estate scorsa. Gioca davanti alla difesa con fisicità e buona visione di gioco, visto che i friulani in quel ruolo hanno diverse soluzioni e recuperato perfino Mandragora, un sondaggio è stato fatto. Risposta fredda, l’Udinese cambia l’attacco (arriva Llorente) ma vorrebbe tenere il resto tutto com’è. Lasciamo l’operazione in stand by.
Vanno cancellate invece altre idee uscite dal famoso cilindro per l’esterno, tipo Lazovic o Vrsaljko, ma anche Ehizibue del Colonia in vendita per un paio di milioni. La Fiorentina preferisce fare prestiti perché c’è un progetto tecnico da cambiare e un allenatore da decidere per la prossima stagione e meglio avere mani libere a giugno.
Un nome però da tenere caldo per il futuro c’è e si chiama Maxi Gomez, attaccante uruguagio del Valencia ex Celta Vigo. Venticinque anni in agosto, piace molto e la crisi economica del Valencia potrebbe anche diventare un’occasione per corteggiare un giocatore che aveva una valutazione attorno ai trenta milioni. Va tenuto nella lista dei nomi papabili quando Rocco darà l’ok per i programmi di rilancio futuri.
Per il resto Pulgar è destinato a restare, sta lavorando per ritrovare una forma ottimale dopo il lungo stop per il Covid, mentre restano da sistemare Eysseric e Montiel. Il francese ha detto no al Crotone e l’idea di uno scambio con Messias è stata immediata stoppata dai calabresi. Non si sono ancora arresi, vogliono fare mercato per provare a salvarsi. Montiel ha richieste in Spagna, deciderà lui.
Per chiudere, addio al Papu Gomez che va al Siviglia. Per non trattare con Inter, Juve e Milan, era stata sondata anche la Fiorentina, ma onestamente il giocatore ha sempre detto di voler restare a giocare in Champions e con gli spagnoli affronterà il Borussia.
Tornando al primo acquisto anticipato mercoledì scorso, è arrivato ieri sera a Firenze Sasha Kokorin e stamani sarà già in campo per conoscere Prandelli e cominciare gli allenamenti con l’obiettivo di andare in panchina venerdì a Torino.
Visite mediche tutto ok, contratto firmato e cena con il presidente Commisso. Disponibile e sorridente, la bella moglie e il bambino al seguito, il russo sa benissimo che questa è l’ultima occasione della sua carriera. In Russia non poteva più stare. Era già stato messo nella lista dei partenti nella precedente sessione di mercato e offerto a tante squadre italiane, anche la Fiorentina, ma soprattutto alla Roma. Dopo il carcere nel 2018 in patria non giocava più con serenità, tutto molto normale e ovvio. Lo Spartak l’ha poi tenuto in questo campionato, non ha giocato sempre, ha segnato due gol, ma ha dimostrato di essere integro, di essersi buttato alle spalle anche l’infortunio e la Fiorentina in cerca di un attaccante ha accettato la scommessa. In fondo l’operazione fra i quattro e i cinque milioni è contenuta, le clausole sul contratto tutelano, e se il giocatore tornerà ad essere quello di qualche anno fa potrebbe diventare un affare. Cassano, ad esempio, non più tardi di ieri sera ha detto che secondo lui Kokorin è un grandissimo colpo e l’ha scritto perfino a Pradè. Aspettiamo fiduciosi e, in ogni caso, non sarà difficile recuperare quanto speso.
Il tema però è un altro: è pronto subito o no? E quanto ci vorrà per l’ambientamento?
La Fiorentina avrebbe bisogno immediatamente di una soluzione in più in attacco, vedremo come andranno le cose. Certo, le qualità di questo ragazzo sono indiscusse ed è un peccato che non ci sia il pubblico a stimolarlo e trascinarlo immediatamente. Giocatori così tecnici di solito fanno impazzire Firenze.
Intanto però si potrà lavorare con meno angosce. La pratica salvezza è ancora complicata, ma la vittoria con il Crotone e la sconfitta di molte altre in zona calda, hanno costruito una piccola diga alle spalle dei viola. Soprattutto la squadra sembra crescere, manca di continuità, ma cresce in alcuni singoli. Tenere lontano il Torino è l’obiettivo per venerdì e, tornando a Kokorin, potrà diventare una seconda punta spalla di Vlahovic o una prima all’occorrenza e a seconda del momento e delle partite. Va aspettato con grande curiosità.
Curiosità, ovvio, anche per la vicenda stadio. La politica ha disegnato il quadro, ora è tutto più chiaro. Nardella vuole restaurare il Franchi e rilanciare la zona di Campo di Marte e se trova le risorse dal suo punto di vista fa benissimo. Resta da capire se Rocco cambierà idea e si accontenterà di uno stadio non di proprietà e di un business di soli 20mila metri cubi. A naso mi sembra difficile, per alzare il fatturato le società di calcio devono avere stadi di proprietà e mettere a reddito dai 50 agli 80mila metri cubi. Ma aspettiamo il Rocco-pensiero dopo l’incontro con Nardella che dovrebbe esserci a breve. E Campi?
Fossi è d’accordo con Nardella sulla priorità al Franchi, incassa un po’ di infrastrutture e si tiene a disposizione se Rocco deciderà di provare a fare lo stadio nell’area metropolitana. Vedo meno entusiasmo, sappiamo da tempo che la soluzione Campi ha molti nemici e vorrei sapere cosa succederà se domattina Rocco dicesse chiaro e tondo che lo stadio lo vuole fare da Fossi. La strada burocratica sarebbe una salita alpina o la normale pianura, quasi discesa, che era stata ipotizzata fino a qualche mese fa? Qui la curiosità aumenta. Provate infatti a pensare cosa succederebbe se Nardella andasse avanti con il Franchi per la Fiorentina e la Fiorentina invece decidesse di andare a giocare a Campi… Il nodo va sciolto in fretta.
Tornando alla Fiorentina squadra, nel fine settimana la vittoria con il Crotone è stata una manna, ma poche ore prima la Fiorentina società aveva purtroppo incassato la seconda sconfitta nel giro di pochi mesi per un posto nel consiglio di Lega. Peccato. E’ poco che questa proprietà è nel nostro calcio per puntare a certi obiettivi e quando dico che la comunicazione in senso lato e la società vanno potenziate, questo è un altro esempio. Per crescere servono diplomazia, contatti, alleanze, conoscenze, esperienza, rapporti da vantare e da costruire, è ingenuo pensare che dopo appena un anno e mezzo di calcio in Italia anche con una proprietà economicamente forte come quella della Fiorentina (Rocco è il presidente più ricco) si potesse accedere subito alle stanze del potere.