GOMEZ, Sono in terapia, il Papu sta smettendo di esistere

GOMEZ, Sono in terapia, il Papu sta smettendo di esistereFirenzeViola.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 10 dicembre 2024, 22:00News
di Redazione FV

L'ex calciatore dell'Atalanta Alejandro "Papu" Gomez ha rilasciato un'intervista a Clank in cui parla delle difficoltà di non giocare più: "Beh, devi capire che il personaggio, forse, sta finendo, che Papu Gomez sta smettendo di esistere. Devi cercare di spegnere un po' l'ego, cercare di sopravvivere con Alejandro. Passare dall'essere un campione del mondo a nessuno… Pensavo e dicevo dentro di me: 'Se divento campione del mondo non giocherò mai più'. A volte vuoi certe cose, a volte le chiami e la vita te le restituisce a modo suo. Forse me le ha restituite in questo modo, dicendomi: 'Ok, diventerai campione del mondo, spettacolare, ma dovrai fare i conti con questo'. Non si sa mai".

Come passa il suo tempo e la terapia "Ho iniziato a giocare a padel perché non volevo essere completamente sommerso dal calcio. Ricomincio, torno a essere un ragazzino che vuole debuttare. Preferisco che il Papu si ritiri e che Alejandro continui la carriera. Voglio lasciare da parte il personaggio e ricominciare. Quando non si è abituati a stare a casa, come è successo a me due giorni su sette, ci si adatta. Ora ho dovuto adattarmi alla routine, agli orari, ai bambini a scuola, alle attività. Mi piacevano molte cose mentre a volte non sopportavo più nessuno e finivo per esplodere. Ho iniziato la terapia un mese fa, mi piace, penso che sia d'aiuto e quando si vive un'esperienza simile alla mia è bene avere il sostegno di qualcuno all'esterno".

Salvato dal padel "Il Tanque Denis quando la sospensione è passata mi ha invitato a giocare a padel con un gruppo di argentini ed ex giocatori. Ho preso lezioni, sono migliorato, ho giocato con professionisti, ma ho esagerato e giocavo 2-3 match al giorno, passavo 3 ore sui campi per non pensare ad altre cose. Il padel mi ha salvato la vita, ho conosciuto persone mai incontrate prima, mi ha aperto molto la mente, ero nella mia bolla, mi chiudevo in casa, non uscivo, ero il capitano. Ho conosciuto più persone in un anno che in sette anni di vita a Bergamo"