CATANIA, la storia di Zico, Topolinik e il Folletto

17.02.2007 07:35 di  Leonardo Menicucci   vedi letture
Prima in Italia si davano i soprannomi, poi si è un po' persa questa simpatica usanza. Oggi i calciatori con il "nomignolo" sono davvero pochi. A Catania invece è una vera e propria mania, tutti i giocatori hanno uno pseudonimo, anzi qualcuno anche di più. Silvestri è detto "Gatto" in onore del famoso nemico di Titti, Baiocco chiama Spinesi "Smigol", come il personaggio de "il Signore degli Anelli" o anche semplicemente "Folletto", Pantanelli è Tarzan, Corona è soprannominato "Re Giorgio", Caserta "Reggia", Colucci "Il Gabbiano" . Con un anagramma ecco che l'argentino Izco si ritrova con il soprannome brasiliano: "Zico" Mascara ha collezionato addirittura quattro appellativi. Il più conosciuto è "Topolinik", perché l'altezza, il fisico e lo scatto ricordano quello di un topolino; poi c'è "SuperPippo", soprannome un po' abusato e ovviamente riferito al nome di battesimo; "Mascarinho", accostamento forse azzardato al campione brasiliano Ronaldinho, coniato nel periodo di maggior forma nel campionato 2005-06; "Playstation", sia perché uno dei suoi hobby è proprio il gioco alla console, sia per il modo spettacolare in cui gioca. Il soprannome Playstation ha a sua volta generato quello di Roberto De Zerbi, detto "X-Box". L'ultimo arrivato è il giapponese Morimoto, detto "Maremoto" o "Terremoto" Praticamente tutti i giocatori hanno un proprio soprannome. Ma questa vera e propria "moda" quando è iniziata? Lo spiega Maurizio Anastasi, detto "Gladiatore di Riposto", in un'intervista a calciocatania.com: "Quando ci allenava Sonetti circolavano tanti soprannomi perché lui li amava e perché è una persona fantasiosa ed estrosa. Sonetti mi chiamava: ananas, pannocchia, girasole…Me ne metteva di tutti i tipi. A Russo aveva dato Clotilde e a Paschetta Giovanni dalle bande nere".