AMARCORD, "Quante analogie col 69', e Osvaldo torna sul luogo del delitto...

18.05.2008 01:20 di  Stefano Borgi   vedi letture

Finalmente lo possiamo dire senza falsa retorica. Fra poche ore la Fiorentina scende in campo all’Olimpico di Torino per giocare la vera finale della sua fantastica stagione. Una famosa colonna sonora ci suggerisce il titolo di questa giornata che vedrà la squadra viola e la sua tifoseria vivere un’indimenticabile momento di gloria. E allora andiamo subito a gustarci l’amarcord di oggi ricordando il maggio di 39 anni fa, quando i gigliati conquistarono matematicamente il secondo scudetto della loro storia. La cornice di tale evento fu proprio la città di Torino, anche se all’epoca l’avversario si chiamava Juventus. Era l’11 maggio e fu un 2-0 siglato da Chiarugi e Maraschi che in una fantasiosa trasposizione temporale potremmo definire il Santana ed il Pazzini di oggi. Continuiamo a fantasticare e ci accorgiamo come combacino perfettamente le date di queste due annate storiche. 7 giorni fa, appunto l’11 maggio, furono gettate le basi per l’appuntamento odierno che ci dovrà dire se la Fiorentina meriti o no il grande palcoscenico europeo. Il 18 maggio del 69’, invece, si celebrò la grande festa all’allora “Comunale” di Firenze con il 3-1 finale sul Varese in una domenica baciata dal sole e conciata a festa da addobbi floreali, sorrisi e lacrime di gioia. E quasi 40 anni dopo, ancora il 18 maggio, per i viola c’è un nuovo rendez-vous con la storia. In ballo non c’è lo scudetto ma una qualificazione alla Champions League che, visti i tempi, vale come e più di un titolo tricolore.

 

La garanzia si chiama, come sempre, Cesare Prandelli. Stagione tragica ed esaltante al tempo stesso per il "Mago di Orz", che negli ultimi quattro campionati di serie A non ha mai fallito l’ultimo appuntamento. Due vittorie nel 2003 e 2004 col Parma, e ancora due con la Fiorentina nelle ultime due stagioni, contro il Chievo, il 14 maggio 2006, nella domenica della grande illusione prima di calciopoli, e contro la Sampdoria il 27 maggio scorso quando un roboante 5-1 chiuse un’annata miracolosa. Il mister viola dovrà ancora fare a meno del neo papà Adrian Mutu, sostituito da Osvaldo che all’ombra della Mole Antoneliana, il 2 marzo scorso con il gol vincente realizzato al 93’ contro la Juventus, scrisse una delle pagine più belle della storia viola. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: questa è la vera finale, la partita più importante di questi ultimi tre anni, e allora garrisca al vento il labaro viola, perché il momento di gloria tanto atteso sta per cominciare.