"OCCHI PUNTATI SU..." Natali ed il Real Madrid allontanano Munoz da Firenze
Alzi la mano chi si aspettava un Natali così, un Kroldrup così, una Fiorentina così. I viola espugnano Udine per la prima volta nell'era Prandelli, idem con patate nell'era Della Valle e, udite udite, senza la coppia di centrali titolare, Dainelli-Gamberini. Al loro posto la coppia di riserva Natali-Kroldrup, autori di una prova eccellente e (non ce ne vorranno) per certi versi sorprendente. Come spesso capita però, qualcuno potrebbe ribaltare il concetto: di fronte c'era l'Udinese (mica il Real Madrid), tra l'altro orfana dei suoi attaccanti più in forma, Floro Flores ed il "ninho maravilha" Alexis Sanchez. E che dire di Pepe, infortunatosi dopo pochi minuti, sostituito da un Bernardo Corradi non piu' la massimo del suo rendimento? E ancora: Di Natale non è certo quello di inizio campionato, e non vorrete mica paragonare il D'Agostino di oggi (sedotto e abbandonato da Real e Juventus) con quello di ieri? Tutto vero, tutto giusto, ma tutto altrettanto teorico. Quello che rimane è una prova intrisa di concretezza, senza fronzoli, lucida per tutti i 90' di Cesare Natali, una specie di oggetto misterioso, arrivato a Firenze tra lo scetticismo generale. Il biondo "brindellone", reduce da un infortunio e da una retrocessione col Torino, ce ne ha messo di tempo per ingranare, ma da grande professionista ha saputo aspettare l'occasione giusta, cogliendola a Budapest quando disputò degnamente i 20 minuti finali. Poi l'ennesimo infortunio, speso inseguendo Lavezzi nello sfortunato Fiorentina - Napoli del 25 ottobre scorso, fino alla consacrazione del "Friuli", stadio che lo vide protagonista in maglia bianconera dal 2005 al 2007. Insieme a lui Kroldrup (anche lui un ex della partita) che ha sfoggiato un nuovo look con baffi da vichingo, a dare solidità e consistenza ad un reparto difensivo in totale emergenza. Vogliamo dire che la "coperta corta" da noi stessi paventata qualche settimana fa si è di colpo riallungata? Non ci nascondiamo nel dire che non ci aspettavamo una resurrezione simile del centrale bergamasco (e nemmeno di Kroldrup, incerto ed intimidito di fronte a Rudolf nell'ultimo impegno di Champions League), come è giusto dire che i due vanno attesi ad altre riprove, altri test che ci dimostrino la loro completa affidabilità. L'impressione, comunque, è che l'acquisto di Munoz possa attendere, almeno per questo gennaio.
A proposito: fonti autorevoli ci danno l'argentino in partenza per Madrid, sponda Real. La candidatura del giovane difensore del Boca Juniors era diventato un tormentone e spesso Corvino ci ha abituato (quasi per dispetto, quasi per ripicca) a mollare piste troppo battute da media e giornali. In compenso la prova odierna della difesa permette qualche riflessione in più e toglie pressione al ds di Vernole che potrà valutare con calma eventuali correttivi ad una rosa che stupisce ogni giorno di più.