CRISTIAN BROCCHI a FV, Il Milan la mia famiglia, la Fiorentina il mio grande amore
Cristian Brocchi è stato solo un anno a Firenze. Ma della Fiorentina e della nostra città si è davvero innamorato. E la cosa bella è che non perde mai l'occasione per dirlo, anche in un momento straordinario come sta vivendo adesso la sua squadra, il Milan. Firenzeviola.it lo ha contattato in una mattinata particolare, il giorno dopo i festeggiamenti per la conquista della finale di Champions.
Cristian deve tutto ai rossoneri, lo hanno visto crescere ed affermarsi come giocatore, ma gli si illuminano gli occhi quando sente parlare di Fiorentina, dei Della Valle ("due persone splendide") e soprattutto di Prandelli (che definisce "un fenomeno"), inutile nasconderlo. Domenica con ogni probabilità giocherà dal primo minuto: "Ancora non lo so - dice - me lo auguro". Perchè la Fiorentina per lui rimarrà sempre una squadra particolare, ecco perchè iniziamo dalle ferite, dalle ferite non ancora riemarginate.
Cristian quando pensa alla Fiorentina cosa fa più male?
Il mese estivo che ha portato al divorzio tra me e la maglia viola. Quel mese in cui nessuno mai mi ha fatto una telefonata. Quella è la cosa che più mi ha lasciato male. Ancora adesso non riesco a spiegarmi perchè mai, nessuno, mi abbia fatto una chiamata... Ricordatevi sempre che il Milan è la mia famiglia ed avrò per sempre il cordone ombelicale attaccato a quella società, ma la Fiorentina è stato il mio grande amore che non scorderò mai.
Può raccontarci le sensazioni che si provano ad arrivare in finale di Champions?
Quella di ieri è una serata che ha zittito tutti. Dall’inizio dell’anno, quando sono successi i vari problemi che ci hanno portato a fare il turno preliminare, noi dicevamo che il nostro obiettivo finale era quello di arrivare ad Atene e la gente ci rideva in faccia, non ci credeva nessuno. Sembrava una rosa vecchia e ieri abbiamo dato la risposta a tutte queste critiche.
Avete festeggiato?
A lungo ieri sera, dentro lo stadio e poi fuori. Siamo andati tutti insieme al ristorante con le rispettive famiglie e questi sono momenti davvero belli e unici che ci permettono di stare tutti insieme.
Adesso ci sarà Atene, porterà anche il piccolo Filippo?
Cercherò di convincere mia moglie Evelin a portarlo, mi piacerebbe, anche se ancora è troppo piccolo.
Pensare che quella Coppa l’avrebbe potuta giocare anche con la Fiorentina, come la fa stare?
Fa stare male sicuramente era un traguardo storico che eravamo riusciti ad ottenere sul campo e che avevamo cercato e voluto con tutta la nostra forza. Logicamente il fatto di non aver potuto partecipare alla Champions ha lasciato l'amaro in bocca.
Cristian ma c'è più soddisfazione a vedere la finale in panchina o a giocare anche partite meno importanti con la maglia viola?
Quest'anno ho giocato davvero tanto ed è stato per me un anno importantissimo. Essere riusciti ad arrivare in finale mi dà molte soddisfazioni. Il fatto di sapere di non giocare dal primo minuto fa dispiacere, però alla fine, se dovessi anche entrare a partita in corso, proverei emozioni uniche e indescrivibili. Avendo già vinto la Champions so cosa significhi. Però la Fiorentina è la Fiorentina...
Domenica si troverà per la seconda volta di fronte alla sua ex squadra…
Sicuramente per noi sarà una partita importante e se dovessimo vincere, saremo tranquilli per la conquista del quarto posto e potremo pensare alla finale con calma. Per me personalmente è dura voltar pagina, sembrerò ripetitivo ma la stagione che ho passato in maglia viola è stata ricca di tante soddisfazioni. Mi ha lasciato un qualcosa dentro che mai avevo provato prima. E poi l’affetto che ho nei confronti di tutti, dai tifosi, ai miei ex compagni, è immenso. Sarà una partita difficile per me.
Ci pensa mai che avrebbe potuto giocarci ancora?
Quello è normale, ci penso sempre. Penso spesso a come potrebbe essere stata la mia Fiorentina dello scorso anno, con Mutu e quella di quest'anno con Brocchi. E poi ricordatevi che la Fiorentina parte sempre avvantaggiata, rispetto alle altre squadre perchè ha il fenomeno per eccellenza: Prandelli. E una società alle spalle davvero importante, con alla guida due persone splendide, come Diego e Andrea Della Valle.
Secondo lei i viola arriveranno in Uefa?
Sicuramente sì. In Champions è un po’ più difficile, perchè mancano poche partite e dovrebbe succedere qualcosa di particolare. La Fiorentina dovrebbe vincere tutte le partite e sperare nei passi falsi delle altre. Sarebbe un'impresa. Fino all’ultimo, comunque, spero che in Champions ci vadano Milan e Fiorentina.