COMETA A FV, Vi presento Giacomo Satalino, il gatto di Monopoli
Dalle campagne di Monopoli, in provincia di Bari, al rettangolo verde di White Hart Lane a Londra il percorso è davvero molto lungo. Non troppo, però, se ti chiami Giacomo Satalino e porti sulle spalle la maglia della Fiorentina. Perché la storia che sta vivendo in queste ore il portierino classe ’99 di casa viola è davvero di quelle che meritano di essere raccontate. Dalla bocca di chi, in particolare, lo ha scoperto ormai tanti anni fa dopo un provino estivo all’ASD Esperia di Monopoli, ovvero il presidente Piero Cometa, che ha raccontato il percorso di crescita del nuovo terzo portiere viola in esclusiva a Firenzeviola.it:
Presidente, la stupisce a mente fredda la convocazione di Satalino con la prima squadra viola?
“Assolutamente no, anzi ne vado orgoglioso. Ho seguito da sempre il suo percorso perché quando si è presentato qui da noi ero già alla guida della scuola calcio dell’Esperia. Aveva appena sette anni e nel corso di uno stage estivo a Monopoli venne a fare un provino qui da noi: mi colpì subito per la sua personalità e nonostante la sua giovane età, lo aggregai ai Giovanissimi Nazionali che avevano due-tre anni più di lui: la differenza però non si vedeva affatto”.
E si comportò bene fin da subito…
“Certo, ci aiutò fin dal primo anno a salvarci con una serie di parate strepitose e già da allora avevo capito che “Giacomino”, come l’ho sempre chiamato, era un ragazzo predestinato”.
Come avvenne il suo passaggio alla Fiorentina?
“I viola lo seguivano già da tempo assieme ad altri importanti club italiani ma fu al termine di una Esperia Cup che la Fiorentina decise con forza di portarlo a Firenze. Noi lo avevamo già promesso ai viola, nonostante ci fosse la fortissima concorrenza della Roma, ed anche Giacomino appena sentì parlare dell’opportunità della Fiorentina non se lo fece ripetere due volte. Satalino è un ragazzo davvero eccezionale, viene spesso a trovarci e questo mi rende molto orgoglioso”.
Ha conservato la sua umiltà, dunque.
“Sì, e questa è la sua dote più importante. Per i ragazzi della sua età ci vuole davvero poco per perdere la testa quando si arriva a certi livelli ma lui non è cambiato di una virgola. La sua professionalità la si vedeva già quando era qui con noi: non ha mai saltato un allenamento ed ha sempre avuto voglia di arrivare in alto. Ricordo che una volta prima di una partita mi chiese di giocare dicendomi che si sentiva una “energia magica” addosso: sono parole che ancora oggi mi colpiscono perché furono dette da quello che era ancora un bambino ed ora è diventato un uomo”.
Come ci potrebbe descrivere Satalino tecnicamente?
“È molto forte in tutti gli aspetti ma quello che di lui mi ha sempre colpito è la sua forza esplosiva: quando è tra i pali sembra davvero un gatto perché vola ovunque arrivi il pallone. Oltretutto ci sa fare anche coi piedi, perché sa calciare benissimo i rigori ed ha una grande personalità. È un portiere davvero completo e gli auguro di poter arrivare in alto”.