SONO UNA DECINA I CONTAGIATI DELLA FIORENTINA: QUARANTENA DURISSIMA, MA STANNO MEGLIO. RIBERY SPINGE IL GRANDE CUORE VIOLA: GIÀ OGGI L’OBIETTIVO 500 MILA EURO PER GLI OSPEDALI. FILO DIRETTO CON ROCCO. MERCATO E RINNOVI CONGELATI
Franck Ribery ha dimostrato il suo grande attaccamento a Firenze donando 50mila euro alla raccolta di fondi “Forza e Cuore” voluta da Rocco Commisso e organizzata dalla Fiorentina per l’emergenza Coronavirus.
Ma tutta la risposta della tifoseria è stata straordinaria, ieri sera alle 18 erano già stati messi assieme 418mila euro e continuando di questo passo l’obiettivo dei 500mila fissato da Joe Barone potrà essere centrato già nella giornata di oggi. Oltre ogni più rosea previsione.
Ricordiamo che la raccolta è partita appena martedi’ scorso con i primi 250mila euro stanziati da Rocco Commisso e dalla sua famiglia.
A ruota è arrivato Joe Barone, uno dopo gli altri tanti tifosi e cittadini, con donazioni grandi e piccole che tutte assieme servono a dimostrare il Grande Cuore di Firenze e il grande traino emozionale della Fiorentina sempre in prima linea per iniziative di solidarietà. E questa è una tragedia epocale.
L’esempio di Ribery e la sua donazione, hanno dato un grande impulso, ora altre ne verranno da dentro e fuori la società. Si aspetta nella giornata anche il contributo di altri giocatori, di personalità dello sport e dell’imprenditoria cittadina legata ai colori viola.
Come è noto, i fondi saranno immediatamente messi a disposizione della Fondazione Careggi e della Santa Maria Nuova Onlus per contribuire a fronteggiare l’emergenza sanitaria del Coronavirus.
Rocco è in contatto costante con Joe Barone, vuole sapere nei dettagli tutto quello che sta accadendo, si sente già molto attaccato a un territorio che conosce da pochi mesi, ma nel quale s’è integrato alla grande e il coro della Fiesole “Rocco uno di noi”, lo descrive perfettamente.
Qualcuno (i soliti) ha voluto fare le bucce alla donazione di Rocco ma, a parte che quando si dona va bene anche un euro, a questi vorrei ricordare che i 10 milioni di Agnelli o Berlusconi vengono da imprenditori che operano nel territorio italiano da molti decenni con interessi consolidati che tutti noi conosciamo bene. Rocco è un signor imprenditore di origini italiane, ma americano a tutti gli effetti, che all’Italia fino ad oggi ha dato senza prendere in cambio un euro per le sue attività che sono tutte oltreoceano. E con il calcio è difficile guadagnare…E poi, altro particolare, Rocco ha donato aprendo direttamente il suo portafogli personale. Non è detto che attraverso Mediacom, non decida poi di fare un ulteriore passo per qualche altra iniziativa.
Comunque, non è certo il momento delle polemiche, ma degli applausi alla Fiorentina made in Usa, per una sottoscrizione come questa che, come appena scritto, ha contribuito a stimolare la sensibilità di tanti. Ma applausi anche per tutte le altre iniziative che stanno nascendo spontaneamente in diverse parte d’Italia e vedono lo sport in primissima linea.
E la Fiorentina con il virus ha dovuto confrontarsi anche in casa con grande preoccupazione. Fra tutti, nel mondo viola i contagiati sono attorno ai dieci. Stanno meglio i giocatori, il fisioterapista e gli altri contagiati, ma la quarantena sta mettendo a dura prova tutti e non è ancora dato sapere con certezza quando sarà ripresa l’attività, sicuramente non prima del tre aprile. E’ migliorato anche il dottor Pengue per il quale nei giorni scorsi c’era molta preoccupazione, comunque è sempre ricoverato a Careggi e con lui altri due membri dello staff, a dimostrazione di quanto i signori del calcio abbiano colpevolmente sottovalutato il contagio costringendo il campionato a non fermarsi fino al nove marzo.
Tornando a Comisso e Barone, ci sono anche implicazioni familiari da “quarantena”. Rocco ha in Italia il figlio Joseph rinchiuso in albergo, Joe negli Usa la moglie e tre figli e nessuno può sapere fra quante settimane potranno riabbracciarsi ora che il contagio sta purtroppo esplodendo anche in America.
E’ chiaro che in questa situazione tutti i programmi di lavoro siano saltati.
Dopo la riunione dell’Uefa e la inevitabile rinuncia all’Europeo, si sta lavorando sulle ipotesi per la ripresa dei campionati e delle coppe. La data ipotetica per far ripartire la serie A è sempre quella del nove di maggio (ci sarebbe Fiorentina-Brescia), ma mancano le certezze. Si sta navigando a vista. C’è una ipotesi più ottimistica che punta a ripartire una settimana prima (il due maggio), ma da quel che filtra a livello governativo, purtroppo la stretta potrebbe andare ben oltre il tre aprile, si parla di altre due settimane. C’è solo da augurarsi che il fenomeno tocchi davvero il picco nella prossima settimana e il contagio più invasivo resti circoscritto alle zone già note. Ma, ricordiamolo, se vogliamo contribuire tutti quanti, stiamo in casa.
Normale, quindi, che ci siano priorità diverse dal mercato e dal rinnovo dei contratti anche se qualcuno sembra non capirlo. Il discorso riguarda tutte le società, dalle più grandi d’Europa a tutte le italiane. Nessuno può sapere oggi i budget di spesa, se e quanto si potrà spendere, se si riuscirà a fare mercato. E c’è chi parla ancora di Castrovilli e Dalbert…
Se, ipotesi, non dovessero concludersi i campionati, molte società andrebbero in gravissime difficoltà economiche. La Federcalcio ha calcolato un buco da 430 milioni, facile capire quale momento stia attraversando tutto il mondo, a cascata anche il pallone. Vige quindi la massima cautela, freno a mano tirato in attesa di capire come e quando andrà a finire questo che, ricordiamolo, è un dramma per l’umanità.