SERIE A, Quando in Italia si giocava a Natale...
Prima si giocava anche a Natale e Capodanno. Poi c’erano state pause più o meno lunghe nel periodo festivo, ma non in maniera continuata. La prima vera sosta natalizia nel 1952: calcio fermo dal 21 dicembre al 4 gennaio, ma il 28 la nazionale italiana gioca a Palermo contro la Svizzera. Il sindacato calciatori già nel 1974 aveva detto stop al calcio a Natale, ma era capitato per esempio che si giocasse il 31 dicembre nel 1977, nell’83 e nell’88. Dal campionato 1991-92 la pausa natalizia (niente partite da Natale a Capodanno) diventa definitiva.
LA PRIMA VOLTA NEL 1927 - Ancora non c’era il girone unico. Il campionato italiano era diviso in due gironi e il 25 dicembre del 1927 si disputò la seconda giornata di ritorno della prima fase. Spicca nel girone A l’11-0 rifilato dall’Alessandria alla Reggiana, mentre la Roma ne segnò quattro alla Dominante, che era l’antenata della Sampdoria. Le prime quattro dei due gironi si qualificarono per il girone finale, che fu vinto dal Torino.
GLI ANNI 30 - Il campionato 1929-30 è il primo a girone unico. Non ci saranno negli Anni 30 soste natalizie, ma per trovare la prime sfide sotto l’albero e con lo champagne pronto bisogna attendere il 1933-34. Tutti in campo, anche la serie B, il 24 e il 31 dicembre. La Juventus conquista per il terzo anno consecutivo lo scudetto anche se alla vigilia di Natale venne fermata in casa dalla Lazio (2-2); lo stesso toccò alla sua inseguitrice, l’Ambrosiana Inter (0-0) col Torino. Capodanno e San Silvestro in campo in due stagioni consecutive. Nel 1938-39 si gioca il primo gennaio, l’Italia ha conquistato il titolo di campione del mondo per la seconda volta. Vincerà il Bologna "che tremare il mondo fa", ma il giorno di Capodanno non andò oltre il pari (1-1) a Modena. Nella stagione successiva in campo il 31 dicembre, l’Ambrosiana, che vincerà lo scudetto, pareggia 1-1 a Roma con la Lazio.
GLI ANNI 40 - C’è la guerra ma si gioca, anche se con fatica. Salta soltanto la stagione 1944-45. Nel campionato successivo (1945-46) si torna alla divisione in gironi (Alta Italia e Misto Bassa Italia) e sarà l’unica parentesi dal '29 a oggi, Ma il ritorno al calcio è anche il ritorno alla vita. Giocare il 23 e 30 dicembre è un modo per stare assieme, per ritrovarsi, anche se magari dietro lo stadio ci sono macerie, lutti. Il 23 dicembre l’Inter rifila 9 gol al Genoa, mentre nel girone meridionale il Napoli si aggiudica il derby con la Salernitana. Si gioca in un campo di fortuna allestito all’interno dell’Orto Botanico, perché lo stadio Partenopeo era stato bombardato e il Vomero requisito dagli alleati. Tornano a dividersi Sampierdanerese e Andrea Doria, che il fascismo aveva unificato nella Dominante. Si uniranno nel '46 e nascerà la Sampdoria. In quel campionato Genova avrà tre squadre. Comincia a ottobre e finisce a luglio. Alla fine vince il Torino per un punto sulla Juventus.
CHE NATALE, GLI HANSEN - Forse è il clima natalizio a esaltare i danesi, fatto sta che il 24 dicembre 1950 segnano tutti gli Hansen del campionato italiano. Sono tre e non sono parenti fra di loro. Il meno noto è Svend Jorge, gioca nell’Atalanta e i suoi due gol non bastano a evitare il crollo dei nerazzurri. Il Milan, che vincerà lo scudetto, passa a Bergamo per 7-4 in una delle partite con più gol nella storia del calcio italiano. Due li segnerà Gunnar Nordhal, che in quella stagione realizzerà 34 reti aggiudicandosi il titolo di capocannoniere. Gli altri due Hansen giocano nella Juve e firmano da soli la vittoria della Juventus sul campo del Genoa: doppietta di John, attaccante, primo giocatore danese di classe mondiale. Nei sei campionati in bianconero 124 gol in 187 partite; non male se si pensa che il suo trasferimento era legato alla pubblicità per la birra Carlsberg. Il terzo gol è di Karl Age Hansen, che aveva giocato anche nell’Atalanta, un professore di scuola media diventato centrocampista, uno che secondo Boniperti poteva disputare tre partite in un giorno.
IL PRIMO NATALE DI MORATTI - Campionato 1955-56, il petroliere Angelo Moratti, papà di Massimo, diventa presidente dell’Inter. Passerà bruttissime feste: il 25 dicembre l’Inter perde sul campo del Genoa 4-3, il primo gennaio le prende in casa dal Padova (0-1).
I nerazzurri arriveranno terzi dietro la Fiorentina di Bernardini e il Milan. Per vincere lo scudetto Angelo Moratti dovrà aspettare.
I FAVOLOSI ANNI 60 - Natale con i tuoi avversari. Nel 1960 si gioca il 25, l’anno dopo il 24. Campionato 1960-61, prima stagione di Helenio Herrera alla guida dell’Inter. Il Mago passerà ottime feste: il 25 dicembre batte la Spal 4-1, il 1 gennaio vince sul campo del Torino 1-0. Sembra avviato alla conquista dello scudetto che invece andrà alla Juventus tra le polemiche. I bianconeri vincono a Natale con la Sampdoria 3-2, ma a Capodanno pareggiano 2-2 a Lecco. Sarà il primo dei tre pareggi consecutivi con lo stesso risultato (gli altri con Atalanta e Napoli) che farà scivolare la Juve al sesto posto. Ma si riprenderà. Nello stesso giorno il Milan, che arriverà secondo, fa quattro gol alla Fiorentina. La sera prima Nereo Rocco, uno dei pochi allenatori permessivi, aveva concesso ai suoi il brindisi di mezzanotte. Nella stagione successiva in campo il 24 e il 31 dicembre. Lo scudetto va al Milan di Rocco davanti all’Inter di Herrera. Il 31 dicembre, seconda giornata di ritorno, costerà caro ai nerazzurri: vengono sconfitti in casa dalla Roma, mentre il Milan passa a Catania. A fine campionato i punti di vantaggio del Milan saranno cinque.
LO SCHERZO A HERRERA - 31 dicembre 1965, i giocatori dell’Inter sono in ritiro ad Appiano Gentile. Passeranno lì l’ultimo dell’anno: c’è da preparare la trasferta di Torino con la Juventus in programma il 2 gennaio. Accendono la tv e vedono Herrera che sta festeggiando al casinò di Campione. Al ritorno il Mago troverà decine di bottiglie di spumante vuote: uno scherzo dei giocatori dell’Inter che volevano fargli credere chissà quali bevute. L’Inter pareggia 0-0 a Torino con la Juve e vincerà lo scudetto, il decimo della sua storia, quello della stella-
LA MARATONA DI SAN SILVESTRO - Per due anni consecutivi Juventus e Inter si sono incontrate il 31 dicembre. Campionato 1966-67. Le feste della Juventus sono contrassegnate da grandi incontri. Il 24 dicembre pareggia 1-1 col Milan in casa, stesso risultato con l’Inter a Milano il 31 dicembre. La Juve vincerà quel campionato con un punto di vantaggio sull’Inter, crollata a Mantova all’ultima giornata. Campionato 1967-68. Stavolta non si gioca a Natale, ma il 31 dicembre sì. E c’è ancora Juventus-Inter. Vincono i bianconeri 3-2 Ma lo scudetto andrà al Milan davanti a un sorprendente Napoli
BOTTE DI CAPODANNO - Si giocherà ancora il 24 dicembre del 1972, il 31 dicembre del 77, dell’83 e dell’88. Non ci saranno incontri memorabili. Gli aerei consentono alle squadre che giocano in trasferta il pomeriggio di tornare in tempo per il brindisi di mezzanotte. Il calcio di Capodanno avrà anche il suo eroe alla rovescia. 31 dicembre 1988, serie C1, si gioca sul neutro di Trapani uno dei più brutti derby tra Palermo e Catania. Finisce 0-0, ma Giovanni Chiarello un disoccupato palermitano di 35 anni, è l’unico a prendere tre punti. In testa, per le manganellate dei poliziotti che costringono il tifoso a correre all’ospedale, proprio di fronte allo stadio. Finisce a sassate: due poliziotti e un carabiniere anche loro in ospedale, sei minorenni palermitani fermati e denunciati a piede libero. Meglio la sosta natalizia.