MARASSI, Il raccattapalle che fa impazzire i tifosi...

08.04.2009 19:14 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: secolo XIX
MARASSI, Il raccattapalle che fa impazzire i tifosi...
FirenzeViola.it

"Dai, vatti a mettere la maglia, che ti facciamo giocare al posto di Dessena". Lo spettacolo termina con una battuta di Gastaldello. Tutto lo stadio (Luigi Ferraris, domenica scorsa) ha appena finito di applaudire un ragazzino di 13 anni. È un raccattapalle, ma in realtà gioca nei giovanissimi della Sampdoria e il suo allenatore è l’ex blucerchiato Francesco Casagrande. La scena si svolge sul prato di Marassi. Il momento è quello dell’intervallo tra primo e secondo tempo. Quindici minuti che, solitamente, i giocatori che siedono in panchina utilizzano per sgranchirsi un po’ le gambe. Palla tra i piedi, iniziano a tocchettare, spesso lasciandosi andare a qualche numero. Domenica accade che, insieme a Gastaldello, Dessena, Padalino e Ziegler, vi sia anche un ragazzino. Lo stadio lo nota e nota che, con la palla tra i piedi, ci sa fare parecchio. Sulle prime, la gente osserva divertita. Palla a Ziegler, che pare il giocatore più in confidenza con il giovanissimo, quindi a lui, due tocchi, a Gastaldello, palleggio, quindi Dessena e via ricominciare.

Piano piano, però, i tifosi blucerchiati iniziano a partecipare. Quando la palla finisce al ragazzo, applausi e olè. Lui sta al gioco, il livello del palleggio si alza. Il ragazzo tocca e ritocca, piede coscia, coscia, piede, tacco e passaggio: olè. Palla a Ziegler, che sul palleggio non ha rivali, forse neppure Fantantonio gli sta dietro. Palla sul sinistro, rotazione attorno alla sfera con il piede destro, palla in alto, blocco dietro la nuca, palleggio e via: olè. Lo spettacolo va avanti per una decina di minuti buoni e tutti a chiedersi chi sia quel ragazzino che si porta via gli applausi dello stadio. È un centrocampista dai piedi buoni allenato da Francesco Casagrande e conosciuto per caso a bordo campo da Reto Ziegler. Un altro straniero della Sampdoria, Kutuzov, una volta disse, con un lessico alla Dersu Uzala, giustificato dalla sua provenienza bielorussa: "Giocatore buono, subito occhio vede". Subito, l’occhio di Reto ha visto quel ragazzino dalla classe sicura, alcune domeniche fa, quando gli ha chiesto di passargli la palla che era finita a bordo campo. Il palleggio veloce e il passaggio di ritorno è stato sufficiente. "Lo svizzero - ha raccontato il papà del ragazzino - ha iniziato a chiamarlo per il palleggio dell’intervallo". Con cadenza regolare, fino al bagno di folla di domenica scorsa, contro il Napoli. Oggi da raccattapalle, domani chissà.