"VIDEOAMARCORD", La maledizione dell'Olimpico giallorosso

19.09.2009 13:59 di  Stefano Borgi   vedi letture
"VIDEOAMARCORD", La maledizione dell'Olimpico giallorosso
FirenzeViola.it
© foto di Federico de Luca

Roma–Fiorentina (guarda il video di presentazione), più che una partita di calcio è per i viola una vera e propria maledizione. Affidiamoci ai numeri, certamente aridi ma tremendamente efficaci. Innanzitutto ricordiamo l’ultima vittoria dei gigliati, che risale a ben 17 anni fa, il 23-02-92. Da allora le due squadre si sono affrontate 15 volte e lo score parla chiaramente a favore dei giallorossi con soli 4 pareggi a fronte di ben 9 sconfitte, 28 gol subiti contro i miseri 10 realizzati. Aggiungiamoci rovesci clamorosi come l'1-4 del 1 marzo 98’ con Malesani in panchina, lo 0-4 del febbraio 2000 firmato Giovanni Trapattoni, ed il gioco è fatto. Se poi allarghiamo il cerchio ai 71 incontri disputati in serie A nella Capitale, la Fiorentina ne ha vinti 13, pareggiati 27 e perduti ben 31 con un saldo negativo tra gol fatti e subiti di meno 32. Da qui la necessità di trovare un appiglio, un motivo di speranza, un precedente positivo che ci faccia andare a Roma non solo per futili motivi turistici ma anche per (provare) a vedere il Papa. Ci viene in aiuto, e non è la prima volta, il "Re Leone" al secolo Gabriel Omar Batistuta. Fu lui il protagonista, infatti, di quell’ultima vittoria datata febbraio 92’. Gabriel, al suo primo anno in viola, concluse quel giorno il ciclo di un mese straordinario iniziato il 26 gennaio con la vittoria sulla Juventus per 2-0, proseguito poi con l’inutile doppietta del 2 febbraio contro i grifoni genoani a Marassi. Chiuderà la fantastica tripletta, realizzata sette giorni dopo, a Foggia contro l’allegra brigata di Zeman, che schierava al tempo un giovane Ciccio Baiano incastonato nel trio delle meraviglie con Beppe Signori e Rambaudi.

Quindi il gran finale. Due prodezze nel magnifico scenario dell’Olimpico che schiantarono la Roma per 3-1, accompagnate dal terzo gol viola realizzato da Dunga che riprendeva una traversa, tanto per cambiare, colpita dallo stesso Batistuta. 8 gol in 28 giorni e detto così sembra uno spot pubblicitario. E’ invece il giusto riconoscimento al più grande cannoniere della storia gigliata (152 reti, una più di Hamrin, in 243 presenze) e che aveva nel rettangolo verde dell’Olimpico uno dei terreni di caccia a lui preferiti visto che nei nove anni trascorsi in maglia viola vi realizzerà ben sette reti. Peccato che il 26 novembre 2000, al cospetto dell'Imperatore Fatih Terim, ci sarà anche l’ottavo gol, stavolta però a parti invertite, ma quella è tutta un'altra storia.