VIOLA FUORI DALL’EUROPA: TROPPO DIVERSI I RAPPORTI DI FORZA. IN 5 GIORNI SOUSA SI GIOCA LA CHAMPIONS. ECCO IL MOMENTO DI DIMOSTRARE TUTTO: SOCIETÀ, TECNICO E SQUADRA
L’eliminazione dei viola rientra nella normalità, l’impresa fu quella di un anno fa. E i miracoli nel pallone capitano una volta ogni tanto. Possiamo fare ogni tipo di valutazione, partendo dal presupposto che i protagonisti viola a Londra sono mancati, a cominciare da Borja e Bernardeschi per non soffermarsi sulla difesa, ma questo ragionamento non ci porterebbe lontani. Perché in tante altre occasioni la Fiorentina ha sbagliato poco o nulla. L’unica considerazione cruda che ci sentiamo di offrire riguarda il rapporto di forza tra calcio inglese e italiano, tra Tottenham e Fiorentina. Giovedì sera a Londra questi rapporti sono emersi nella loro interezza: gli inglesi hanno una squadra molto fisica, giovane, pervasa da un’intensità che nel nostro Paese è pressoché sconosciuta. Il Tottenham è una seria pretendente al titolo della Premier, campionato superiore al nostro. Stadio, centro sportivo - una struttura che ha pochi paragoni in Europa -, fatturato, cultura, mentalità, organizzazione, fanno del Tottenham un gigante rispetto alla Fiorentina e a molte società del pallone italico. Detto tutto ciò, la notizia sarebbe stata se la terza della serie A avesse eliminato la seconda della Premier…
Queste non sono giustificazioni, ma fotografie della realtà: la Fiorentina - proprietà e società - deve prendere come modello club tipo il Tottenham, perché più avvicinabili rispetto a Barcellona, Real, Bayern o City. Di sicuro serve un accompagnamento e quello deve arrivare dal movimento del calcio italiano. In questi ultimi venti anni inglesi, tedeschi, spagnoli e francesi ci sono passati avanti. A Firenze siamo ancora allo studio di fattibilità di un’opera - stadio e cittadella - e non siamo convinti che alla fine si farà… Il centro sportivo ristrutturato benissimo dai Della Valle è una bella bottega artigiana; quello del Tottenham, se vogliamo fare paragoni, è un palazzo extra lusso in cui non manca niente. Se mettiamo sul piatto tutto questo, ci accorgiamo che il 3-0 di Londra rientra nell’alveo della normalità.
Si può anche dire, per carità, che la Fiorentina in questa stagione ha fallito le coppe: fuori subito in Coppa Italia col Carpi - per noi colpa grave - e a casa nei sedicesimi di Europa League, ma col Tottenham (colpa meno grave). Un anno fa i viola si erano arresi al Siviglia - che poi sarebbe diventato campione - in semifinale. Possibile che questa Fiorentina sia più portata a giocare in campionato che nelle coppe, con una chiamata di responsabilità per allenatore e tecnico, ma probabilmente si può anche dire che la rosa non è abbastanza competitiva per gareggiare su più fronti.
Ora resta solo il campionato e la riprova è immediata: in cinque giorni la Fiorentina si gioca l’ottanta per cento di probabilità per quanto concerne il terzo posto. Fare punti con Napoli e Roma, significa mettersi avanti col lavoro, visto che dopo il calendario non sarà proibitivo. Cadere con Napoli e Roma, invece, equivarrebbe ad una resa. L’ordine di scuderia è superare l’eventuale contraccolpo causato dalla sconfitta di Londra. Reagire subito, per dimostrare che la Fiorentina è sempre forte. Anche il Napoli non arriva al massimo all’appuntamento di lunedì. Per chiudere questa analisi bisogna dire con forza che la Fiorentina è chiamata a dimostrare tutto in questi giorni: serviranno società, tecnico e squadra saldati un corpo unico. Senza distrazioni o concessioni per le polemiche inutili. La rotta è tracciata: in viaggio verso la Champions.