LA GARA PIÙ DIFFICILE
Volendo stare sull'attualità e considerare la classifica per quello che dovrebbe essere, ovvero il termometro del valore di una squadra in un preciso momento della stagione, allora potremmo dire che dopo il ciclo terribile contrassegnato con dall'arrivo di Delio Rossi la Fiorentina, contro l'Atalanta, si trova a giocare la gara più importante di questa prima fase di campionato. Definirlo un test decisivo per capire le ambizioni future dei viole è forse eccessivo, per non dire fuorviante, vista la cronica discontinuità dimostrata dalla squadra ma certo quella con i nerazzurri è una gara che definirà lo stato di salute e la posizione in classifica della Fiorentina alla sosta. L'Atalanta ha tutto per mettere in difficoltà l'attuale Fiorentina: corsa, forza fisica, determinazione e una sana incazzatura derivante dalla penalizzazione (in qualche modo ricorda, con meno qualità, la Fiorentina di Prandelli del -19) e, proprio per questo, i viola non potranno barare. Sarà difficile nascondere prestazioni indolenti, senza anima, cali di forma, problemi fisici, sarà impossibile uscire indenni da questa partita senza la Fiorentina migliore, una squadra che finora si è vista soltanto sulla carta. Personalmente non credo basti neppure la Fiorentina che ha sconfitto 3-0 la Roma, un test bugiardo per come si è svolta la gara, per le assenze e l'atteggiamento dei giallorossi. Spero, come già lo speravo sabato scorso a San Siro, che Salifu parta dal primo minuto. Stavolta pare proprio che ci stia pensando anche Delio Rossi e questo la dice lunga sulle garanzie che possono avergli dato i cosiddetti titolari. Ripropongo ciò che avevo scritto prima dell'Inter, in assenza di Montolivo, un centrocampo con, da destra a sinistra, Lazzari, Salifu, Behrami e Vargas mi sembra il meglio che la rosa possa proporre a Delio Rossi, sperando che davanti Jovetic stia finalmente bene e Gilardino superi lo stato di malinconia che lo attanaglia e che mi fa ormai ritenere che, un'eventuale partenza del bomber a gennaio, non debba per forza considerarsi un'operazione sconsiderata. Per quanto riguarda la difesa rivolgo a Rossi una preghiera accorata, se sta bene che giochi Nastasic. Ho sempre trovato singolare l'amore che alcuni hanno scoperto di nutrire nei confronti di Natali ma il giovane serbo merita ampiamente fiducia ed è, non solo il futuro, ma anche il presente della Fiorentina. Le ultime considerazioni riguardano il famigerato tavolo della pace, una grottesca riunione di signori rancorosi e assolutamente privi della minima volontà di rivisitare criticamente un periodo molto brutto del calcio italiano. I protagonisti di questo teatrino sono stati, ovviamente, i vertici del nostro calcio e del nostro sport, Abete e Petrucci. Tutto sommato quelli che ne sono usciti meglio sono proprio i Della Valle con Diego che, semplicemente a mio avviso avrebbe fatto meglio a trovarsi un altro impegno improcrastinabile per le ore della tavolata. Poi però è giunto quel comunicato che ha tirato in ballo Guido Rossi, permettendogli di ribattere immediatamente con la solita litania della giustizia sportiva e delle sentenze (quella ordinarioa peraltro tutt'altro che definitiva). Un modo, sempre il solito, di aggirare qualsiasi forma di risposta, magari anche divertendosi e sorridendone, in un momento di relax, al telefono col suo presidente, Massimo Moratti. Tutto questo ha costretto Diego Della Valle a non restare inerme e la denuncia nei confronti di Guido Rossi non è che la conseguenza di un tavolo della pace senza pace e senza gli invitati giusti, ovvero coloro che dovrebbero render conto dei comportamenti di quei mesi.
Leonardo Petri