L'ORA DI VARGAS E CERCI
E alla fine perchè non ripescare anche Vargas e Cerci dalla palude del dimenticatoio? In fondo bisogna navigare con tutte le forze disponibili verso la salvezza e anche loro possono essere d’aiuto a questa Fiorentina che fatica a trovare la rotta giusta per l’isola della tranquillità. E’ uno sforzo che ognuno di noi deve fare, lasciando da parte il recente passato. Vargas e Cerci sono due giocatori dalle potenzialità tecniche enormi, ma hanno dimostrato sempre incostanza di prestazioni e il comportamento non è stato certo impeccabile. Verissimo. Facciamo però finta che tutto questo non esista più, tanto a giugno le strade si divideranno e allora perché non sfruttare un patrimonio della Fiorentina, costato anche piuttosto caro. Il peruviano fu acquistato nel 2008 per 13 milioni, Cerci per 4 milioni ma sarebbe andato in scadenza di contratto con la Roma. E ’ la storia di una parabola incredibile. Vargas era considerato uno dei migliori esterni offensivi a livello internazionale, Cerci non più tardi di quattro mesi fa, ad ottobre, era stato definito (in maniera eccessiva sia chiaro) il nuovo Bruno Conti e in tanti avrebbero voluto che Prandelli lo chiamasse in Nazionale. Un destino parallelo ma anche situazioni diverse. Da ormai due anni abbiamo capito che Vargas ritiene conclusa la sua esperienza fiorentina. Ce l’ha fatto intendere in ogni modo, ma nessuno alla fine si è presentato con un’offerta concreta a Corvino. Cerci ha fatto di tutto per non entrare nelle simpatie dei tifosi viola e ha vissuto anche momenti molto delicati. Resta il fatto che sono due talenti, in grado di fare la differenza. E allora veniamo al dunque. Fare i processi ora non serve a nulla, se sono utili, e io credo di sì, vanno gettati nella mischia. Vargas se vuole si può mangiare la fascia sinistra e con lei chi trova sulla sua strada, ha un sinistro micidiale, è bravo nei traversoni, ha l’arma della punizione dalla distanza. Cerci, sembrerà strano, ma dopo Jovetic è il secondo cannoniere della squadra. E’ fermo da tempo ma ha accelerazioni impressionanti e colpi di genio. Ho ancora in mente la prestazione di Napoli, un primo tempo in cui era imprendibile con la difesa azzurra allo sbando. So che è assolutamente impopolare aggrapparsi anche a loro, ma visto che sono stipendiati dalla Fiorentina, dobbiamo tutti fare un passo indietro, resettare ciò che non ci piace e guardare avanti. E penso che così farà anche Rossi. Delio le ha tentate un po’ tutte, cambiando molti moduli, il problema è che questa squadra non reagisce, non trova gli stimoli, ha poca personalità. E allora l’unica chance è affidarsi all’estro dei singoli. Jovetic su tutti, magari anche Amauri (da cui aspettiamo il primo acuto) e perché no proprio Cerci e Vargas. Dobbiamo impegnarci (un po’ come un compito in classe) a metterli nelle condizioni giuste per dare il massimo da qui alla fine. Anche perché l’unica cosa che ci preme è restare in serie A. Tutti qui sono di passaggio, i tifosi resteranno sempre al fianco della Fiorentina. E allora mettiamo da parte i rancori e difendiamo il nostro patrimonio calcistico. Poi verrà il tempo dei giudizi, ora conta solo battere il Cesena.
Niccolò Ceccarini
giornalista di Radio Toscana