GILARDINO COME TONI: DELLA VALLE CI METTE LA FACCIA. IL PATRON CI PENSAVA DA TEMPO ED IL CENTRAVANTI HA ASPETTATO. BABACAR NON È IN DISCUSSIONE, IL SUO CONTRATTO SÌ. CUADRADO: PAURA DI PERDERLO ALL'ULTIMO MINUTO
Torna Alberto Gilardino con tre anni in più sulle spalle e molte esperienze accumulate, l’ultima in Cina. La gente viola non pare esaltarsi, semmai resta perplessa. Ma tutto dipende da come si presenta un acquisto: se si pensa che sia la soluzione dei mali offensivi viola, allora certamente si va nella direzione sbagliata. Se al contrario si immagina Gilardino come una risorsa in più rispetto a Gomez e Babacar, in attesa del ritorno di Pepito e di Bernardeschi, beh, allora si intuisce che a qualcosa potrà servire. In fin dei conti El Hamdaoui e Iakovenko non sembrano superiori a Gilardino…
Un ritorno voluto fortemente e unicamente da Andrea Della Valle. Il presidente della Fiorentina ci pensava da tempo, lo aveva detto ai propri dirigenti, ma non aveva raccolto il loro entusiasmo. Ma alla fine ha messo d’accordo tutti anche perché ha incontrato invece la felicità di Gilardino che non vedeva l’ora di rimettersi in gioco a Firenze dove non ha mai mollato la casa. Si è sistemato nel buen ritiro di Forte dei Marmi e ha atteso, non disdegnando di fare blitz a Firenze come due settimane fa in occasione di Pitti Uomo. C’è stata una cena, in un noto locale dei lungarni, alla quale hanno partecipato tra gli altri Dainelli, Gilardino e Gobbi, oltre ad altri personaggi del calcio. Ospite d’onore un altro viola del gruppo Champions di prandelliana memoria, Marco Donadel. Gli amici erano lì per salutare il mediano in partenza per Montreal destinazione Impact, il club dell’attuale patron del Bologna. Anche in quell’occasione è emersa forte la voglia del Gila di tornare a Firenze. Della Valle ha chiuso il discorso mettendoci, come sempre, la faccia: lo avevano guardato storto anche nell’ultimo giorno del mercato estivo 2012 quando il presidente viola riportò Toni a Firenze. I sorrisini maligni si trasformarono presto in complimenti a Della Valle per la felice intuizione. Purtroppo al termine di quella stagione piccole incomprensioni contribuirono alla fine del rapporto con Toni: la società viola lo voleva allenatore con i pulcini, mentre Luca si sentiva ancora bomber.
Come dargli torto… Andò a Verona e fece una ventina di gol… Quella storia è sempre rimasta nella testa di Della Valle anche perché il presidente avvertiva il bisogno di avere uomini storici dentro il branco viola. Quelli che meglio di altri sanno tramandare certi valori. E così ha rivoluto Gilardino. Sarà il tempo a stabilire se Della Valle dopo Toni incasserà anche la scommessa Gilardino.
Babacar non è in discussione e nella scala gerarchica di Montella arriva prima di Gilardino, non ci sono dubbi. Discussioni, invece, ci sono sul suo contratto: l’arrivo di Gilardino potrebbe anche avere effetti non positivi sul senegalese, che potrebbe leggere questa mossa della società come una sorta di avvertimento “a firmare” nei suoi confronti. Speriamo che Babacar e chi lo assiste, ma ormai dietro al senegalese muove i fili Mino Raiola, capiscano il buon senso di un rinnovo contrattuale. Risulta che i rapporti tra Raiola e il vertice della Fiorentina siano buoni, così come lo sono stati in passato (e lo sono ancora) con l’ineffabile Fali Ramadani, agente che ha aiutato i viola in alcune operazioni in uscita, tipo Ljajic alla Roma. Se Babacar, però si impuntasse resterebbe solo una strada: la cessione immediata per evitare di far sanguinare il bilancio.
Il caso Cuadrado; il suo agente a Londra ha capito che il Chelsea per adesso è fermo a quota 27 milioni. Ma il timore della Fiorentina è che all’ultimo giorno di mercato, il 2 febbraio alle 23, possa arrivare il Chelsea con i 35 milioni
della clausola. A quel punto Cuadrado sarebbe libero e la società viola non avrebbe il tempo per sostituirlo. C’è la speranza che il colombiano e gli inglesi non facciano questa entrata a gamba tesa sulla Fiorentina.
Infine la Roma, domani sera al Franchi: forse stavolta rischiano più i giallorossi. Se perdono a Firenze e la Juve batte il Chievo vanno a meno 8 punti in classifica. Nello spogliatoio viola si respira aria di impresa: i giallorossi non attraversano un gran momento, mentre la Fiorentina viene da tre vittorie consecutive tra campionato e coppa. I giocatori vogliono regalare una grande vittoria ai tifosi, perché sanno quanto tengano a questa partita e alla storica rivalità con la Roma. Potrebbe essere la volta buona per sfatare un triste tabù…