FIORENTINA, UNA RISPOSTA DA SQUADRA FORTE. I VIOLA MERITANO DI STARE LASSÙ: GIOCO E CARATTERE. MA PER RESTARCI SERVE UN MERCATO MIRATO E DI QUALITÀ. PER I DELLA VALLE OCCASIONE UNICA: DA NON SPRECARE. INTANTO LISANDRO LOPEZ, POI GLI ALTRI
L’Udinese veniva da tre vittorie consecutive - con Samp e Chievo in campionato, in Coppa con l’Atalanta -, quindi era in forma. Senza dimenticare alcune buone individualità che la rendono formazione interessante. La Fiorentina veniva da tre pareggi - Empoli e Sassuolo in Italia, Basilea in Europa League -: la premessa per spiegare che se qualcuno immaginava una sorta di picnic la sfida con i friulani, ha più dimestichezza con le scampagnate che con le partite di calcio. In premessa, la gara con l’Udinese era dura, altro che storie. E i viola avevano la pressione della vittoria dopo i pareggi e soprattutto dopo i risultati manifestatisi in questo week-end. L’ennesima frenata della Roma e il tonfo del Napoli a Bologna, hanno messo la Fiorentina nella condizione di approfittare degli eventi, ma anche nell’ansia di non poter sparare più cartucce a salve.
I viola sono stati bravi: hanno fornito una risposta convincente, nel metodo e nel merito, dimostrando di essere una squadra forte, tosta. Un segnale importante al campionato e anche ai primi gufi che volteggiavano sulla testa della Fiorentina. Come detto non era facile sbarazzarsi dell’Udinese e il modo con cui i viola lo hanno fatto, è stato veramente da grande squadra. La Fiorentina ha un calcio bello ed efficace nella testa. L’Inter lo ha solo efficace e questa è una prima differenza che salta agli occhi tra prima e seconda in classifica, divise da un solo punto. Un distinguo molto più ampio, invece, si ritrova negli investimenti: la Fiorentina è lassù, dove merita di stare, dopo un mercato ad euro zero, tra entrate e uscite. Il club nerazzurro, al contrario, ha gettato sul piatto una novantina di milioni…
La Fiorentina per trovarsi dopo 15 giornate dietro soltanto all’Inter, con un punto di vantaggio sul Napoli, quattro sulla Roma, cinque sulla Juve e otto sul Milan (altra società che durante l’estate ha speso come l’Inter), ha dovuto superare i propri limiti. La società ha avuto il merito di azzeccare gli acquisti e soprattutto di scovare un allenatore trasformatosi in un valore aggiunto. Sousa ha avuto il pregio di valorizzare al massimo il capitale umano, dando un gioco più europeo che italiano alla Fiorentina. Ma per restare lassù, dove i viola meritano di vivere, la dirigenza dovrà puntare forte sul mercato. Mirando pochi elementi, ma di grande qualità.
Per i Della Valle, nel calcio dal 2002, dopo anni e anni di impegno economico senza la soddisfazione di vincere un trofeo, si presenta un’occasione unica: lottare per il titolo, restando competitivi in Europa. Una stagione così, con un campionato di massima incertezza nel quale ci sono almeno cinque squadre in grado di cucirsi lo scudetto sul petto, rischia di diventare irripetibile. Non fare uno sforzo sul mercato di gennaio, creando più problemi possibili alla concorrenza, sarebbe un peccato grandissimo. Equivarrebbe a macerarsi nei rimpianti. Ecco perché Sousa insiste su questo tasto: lui è uno abituato a vincere, da calciatore e da tecnico. Conosce la strada da seguire. Per quanto fatto fino ad oggi, il portoghese merita un’apertura di credito considerevole.
L’obiettivo principale è sistemare la difesa: le indiscrezioni raccontano che Lisandro Lopez sia sempre il candidato forte. E’ molto vicino alla Fiorentina. Sistemata la terza linea i dirigenti si muoveranno per cogliere gli spunti che il mercato saprà dare. Papu Gomez è il giocatore che piace da sempre, ma a gennaio l’Atalanta non vende e se cede vuole 10 milioni… Eppure qualcosa per la fascia offensiva arriverà. Così come per il centrocampo, in particolare se Suarez dovesse diventare oggetto di offerte. E’ tutto ancora da costruire, ma la volontà di fare un bel mercato esiste. E ci mancherebbe altro…