DV, BASTA AUTOFINANZIAMENTO SE VOLETE L’EUROPA. SERVONO ALMENO DUE GIOCATORI VERI MA LA PROPRIETÀ È SEMPRE PIÙ ASSENTE. SI TENTA IL PRESTITO DI DIAWARA DEL NAPOLI. SU SANSONE ANCHE LA LAZIO. PIOLI HA CAMBIATO. SIMEONE, BRUTTO SEGNALE
I tre punti sono la cosa più bella, più importante e più attesa. Era una partita che andava oltre l’Empoli, in un momento delicatissimo, vincere non era assolutamente facile e neppure scontato. La Fiorentina ce l’ha fatta e dobbiamo dire bravi ai giocatori che la vittoria hanno fortemente voluto e all’allenatore che finalmente ha fatto qualcosa di calcio cambiando modulo e trovando nuove soluzioni delle quali scriverò fra poche righe.
Ora spero che la Fiorentina abbia sconfitto i fantasmi e le sue paure, ricominci a giocare con la grinta e la tranquillità che sembravano perdute. Era una mini svolta e la svolta è stata positiva per provare a rimettersi in moto in maniera dignitosa. Punto.
Per il resto è chiaro che i problemi sono ancora lì, da risolvere. Hanno visto tutti, meno i trombettieri, come la Fiorentina sia andata in difficoltà e abbia faticato anche contro l’Empoli che magari seguiamo con simpatia per questioni di toscanità, ma è una neopromossa e dovrà lottare per salvarsi. Il gioco della squadra viola non convince, c’è poca qualità a centrocampo, ma almeno ripartiamo da una squadra che ha ritrovato carattere e voglia, da un allenatore che finalmente s’è liberato del suo scontato 4-3-3 per affidarsi a un inedito 3-4-2-1 che ha dato maggiori soluzioni offensive. Un modulo che favorisce Simeone (meno solo), mette al centro l’esperienza di Mirallas, consente a Biraghi di andare più spesso al cross e al tiro, forse fa faticare un po’ di più Chiesa costretto ad attaccare e difendere sulla destra, ma offre varianti ai movimenti che hanno aperto il campo in fase offensiva.
Su questa vittoria e su questi due mesi neri spero ci sia stata in società una riflessione profonda. Spero che tutti abbiano capito che vendere fumo non serve, quando fai troppi errori il calcio ti presenta il conto. E il conto va pagato. Questa squadra non è competitiva per l’Europa League, spero sia chiaro a tutti. Non lo dico, naturalmente, per i trombettieri e il club della bistecca che stanno già riparlando di Champions League dopo "aver stroncato le reni all’Empoli". Fanno tenerezza. Ma anche rabbia perché fanno danni alla Fiorentina, ci sarebbe bisogno di equilibrio e realismo.
Se qualcuno vuole davvero bene a questa squadra, a questa città, a questi tifosi, e adesso parlo ai Della Valle, se davvero si vuole provare a lottare per il settimo posto, questa Fiorentina non basta e non può bastare.
Se davvero i Della Valle vogliono provare a ritornare in Europa hanno soltanto una strada: sospendere l’autofinanziamento.
Sarebbe un segnale importante, la prova-provata che c’è ancora interesse, che si vuole tornare a fare calcio dopo anni di apatia e giochi tremendamente al ribasso. Servono giocatori veri per alzare il livello tecnico di una squadra che ha difetti e limiti e non sempre può supplire con il carattere. Dal mercato di gennaio capiremo molte cose. Se Corvino si presenterà ancora senza soldi, a caccia di prestiti improbabili o pianticelle smarrite, se non ci sarà l’evidente voglia di crescere e di competere almeno per un obiettivo minimo, sarà la conferma che ai Della Valle della Fiorentina frega il giusto. L’atteggiamento purtroppo è quello. Avete visto cosa è successo a Sassuolo, Ddv non s’è fermato neppure a vedere la partita. Questa settimana Adv non s’è materializzato, due ore di partita, silenzio e poi via. Saltata anche la tradizionale cena di Natale come per lanciare il solito messaggio ai fiorentini "non ci meritate".
Ma spero ancora di sbagliare, spero che ci sia un sussulto d’orgoglio. Spero che anche a loro faccia tristezza vedere la Fiorentina decima in classifica, andare sotto e faticare anche contro l’Empoli.
Dal mercato servono almeno due-tre giocatori. Un attaccante, un centrocampista dai piedi buoni e tatticamente intelligente, se non volete chiamarlo regista. Mi dicono che Corvino stia lavorando sul prestito di Diawara, suo vecchio pallino. Il Napoli non molla, ma il ragazzo vuole andare a giocare. Si farà? Difficile dirlo. Comunque questa è la strada. Ma, come già detto, vanno bene i Sansone (c’è anche la Lazio), Gabbiadini o il prestito di Kean senza farsi fregare dal Bologna. Lo ripeto per l’ennesima volta: sarebbe intollerabile fallire l’Europa per il terzo anno consecutivo avendo davanti squadre come Sassuolo, Atalanta, Torino, e Sampdoria con tutto il rispetto.
Domenica ha segnato ancora Simeone e con questo fanno quattro in sedici partite. Vorrei sapere cosa ha da dire e come mai si è permesso di rivolgere un brutto gesto al pubblico, roba che da queste parti forse potrebbe essere consentita soltanto a Batistuta. Quattro gol in sedici partite e devi anche parlare? Quattro gol in sedici partite e ti ribelli così alle critiche, ammesso che ci siano state? Brutto segnale. Il ragazzo s’è scusato, ovvio, obbligato dalla società. Per me la chiudo lì, ma è evidente che trattasi del gesto di uno che si sente superiore al livello nel quale gioca, uno che ormai ritiene da nazionale argentino, che Firenze sia solo una tappa o un trampolino. Non a caso non vuole rinnovare il contratto. Io la leggo così e chiamo in causa anche la società, se Simeone non viene rimesso al suo posto, se non arriva una multa e non solo quella, se non si fa vedere subito chi comanda, purtroppo temo che altri procuratori potrebbero creare problemi.