DELLA VALLE: QUANDO UN NO VALE MOLTO PIÙ DI UN SÌ. DA LJAJIC SOLDI FRESCHI: È CACCIA AL VICE-PEK

28.08.2013 00:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
DELLA VALLE: QUANDO UN NO VALE MOLTO PIÙ DI UN SÌ. DA LJAJIC SOLDI FRESCHI: È CACCIA AL VICE-PEK

Avviso ai naviganti: adesso basta col tempo degli scherzi in casa viola. I Della Valle, ora, sanno come fare sul serio. Dentro e fuori dal campo. E la lezione che la famiglia marchigiana ha impartito in queste ultime ore al calcio italiano (primo tra tutti al vecchio lupo di mare - e di mercato - Adriano Galliani) sul caso Ljajic si inserisce perfettamente nel solco tracciato non più tardi di un mese e mezzo fa con il nodo Jovetic, risoluto ad andare alla Juventus e poi finito regolarmente laddove la proprietà viola aveva deciso: all'estero, fuori d'Italia e per giunta solo per i trenta milioni richiesti. Non di certo ai bianconeri, ancora impuniti dopo lo scippo Berbatov. E siamo al caso uno.

Si arriva poi all'esempio numero due, stavolta però con protagonista un affare in entrata: quello legato a Mario Gomez. I tedeschi fanno resistenza, paventano di voler far saltare il banco davanti alle risolute posizioni della Fiorentina e alla più vantaggiosa offerta economica del Napoli per il panzer numero trentatré ma alla fine, piegati dalla volontà del ragazzo e da una telefonata di Andrea Della Valle che fa redimere Rummenigge, l'affare va in porto. Alle condizioni, ovviamente, volute dalla Fiorentina: 15,5 milioni di euro subito più altri 5,5 di bonus. Vittoria su tutti i fronti.

Si arriva quindi ai giorni nostri, con la madre di tutte le imprese: Adem Ljajic. Riavvolgiamo il nastro: a fine luglio a Milano sono tutti convinti - Galliani in primis - che il serbo sia ormai un giocatore del Milan. Se non lo diventerà in questa estate, si brinda nell'ambiente rossonero, lo sarà tra soli sei mesi, quando il giocatore da febbraio sarà libero di accordarsi con un altro club. Del resto, il solo anno restante di contratto in maglia viola del serbo e il fantasma Montolivo dietro l'angolo facevano presagire il peggio: i Della Valle e la dirigenza viola non sono però arretrati di un millimetro. No è stato e no è rimasto. Due lettere di una pesantezza immane per un giovane di soli 22 anni ancora incapace di sopportare il peso e le pressioni delle proprie scelte, che davanti allo spettro di 12 mesi di tribuna ha preferito scegliere il ''male minore'', ovvero la strada che porta dritta a Roma. Quando un no vale più di un sì. Luca Toni, che voleva andare all'Inter nell'estate 2006, se lo ricorda ancora molto bene.

Tornando a Ljajic, i giallorossi verseranno nelle casse della Fiorentina una cifra attorno ai 10 milioni di euro più una serie di bonus ancora da concordare (circa due milioni) che verranno in parte reinvestiti per gli ultimi botti di mercato. Detto del colpo Ante Rebic (oggi le visite e l'ufficialità dell'affare), che sarebbe comunque arrivato a prescindere da come si sarebbe conclusa la vicenda Ljajic, adesso la priorità è il vice-Pizarro, ruolo che Montella ha più volte reclamato. Difficile se non impossibile che questo possa arrivare dall'Italia (da scartare la pista Marrone, mentre l'idea Jorginho è molto più concretizzabile per il prossimo luglio): pare quindi sempre più chiaro che le chances più vantaggiose per il centrocampo potranno arrivare dall'estero, anche last-minute.