CUORE E SOFFERENZA, LA FIORENTINA SI PRENDE UNA VITTORIA ESSENZIALE. L’ABBRACCIO AL GOL DI CACERES E LO SCHIAFFO ALL’AVIDITA’ DELLA SUPERLEGA. ORA LA JUVE, LA PARTITA DI FIRENZE E DI TUTTI QUELLI CHE SANNO COSA SIA IL SENSO DI APPARTENENZA

21.04.2021 11:16 di  Leonardo Bardazzi   vedi letture
CUORE E SOFFERENZA, LA FIORENTINA SI PRENDE UNA VITTORIA ESSENZIALE. L’ABBRACCIO AL GOL DI CACERES E LO SCHIAFFO ALL’AVIDITA’ DELLA SUPERLEGA. ORA LA JUVE, LA PARTITA DI FIRENZE E DI TUTTI QUELLI CHE SANNO COSA SIA IL SENSO DI APPARTENENZA

Con il cuore. Con la voglia di riscatto. Con sofferenza, ma alla fine anche con merito, la Fiorentina si prende una vittoria semplicemente essenziale nel cammino verso la salvezza. L’abbraccio corale sul gol di Caceres racconta tutto quello che hanno vissuto la squadra, il presidente, la società e pure una tifoseria intera, imbufalita sui social ma ancora una volta pronta a soffrire con la sua squadra a caccia di un obiettivo diventato vitale dopo una stagione tremenda. È ’immagine perfetta per godersi finalmente una serata serena, nella quale la Fiorentina allunga sulla zona pericolo e dà uno schiaffo in faccia ai freddi numeri della SuperLega, del calcio finto dei ricconi, delle coppe di plastica che cancellano i sogni ed esaltano le tv, prendendosi gioco delle emozioni travolgenti che rendono questo sport qualcosa di unico e un autentico compagno di vita che neppure i meschini giochi di potere potranno mai toglierci. 

L’orgoglio è stato il motore che ha spinto la Fiorentina ieri sera. Messa all’angolo dal Verona, più volte vicino al vantaggio con Lasagna (grande Drago) e con una palla respinta sulla linea da Venuti, i viola hanno reagito da squadra e dopo la mossa di Beppe, che ha portato Amrabat nella zona di Bessa e Lazovic, hanno costruito la loro partita. La splendida azione di Venuti a fine primo tempo ha fatto il resto, perché dopo il rigore la serata si è stappata e la Fiorentina ha potuto giocare come preferisce: aspettando e colpendo al momento giusto. Nella battaglia si è esaltato Vlahovic, sempre più completo e capace nel ruolo di punto di riferimento offensivo, sono emersi Pulgar e i muscoli di Amrabat, finalmente positivo e proprio nello stadio che lo ha visto splendido protagonista fino allo scorso anno. Ottimo, come sempre, anche Jack Bonaventura, che purtroppo domenica non ci sarà per squalifica, mentre Ribery ha fatto poco (su di lui però si poteva fischiare un rigore per una trattenuta non vista neppure dal Var), ma resta comunque fondamentale in questa piccola Fiorentina. Bene stavolta anche la difesa, capitan Pezzella compreso, anche se Biraghi perde Faraoni sul gol e anche se le occasioni concesse nella prima mezzora sono state fin troppe. Nel finale però la Fiorentina ha tenuto, senza concedere nulla. Un dettaglio tutt’altro che scontato visti i recenti precedenti. 

Ma soprattutto, dopo un fine settimana da brividi, contava solo vincere. E così è stato. Ora è il momento di godersi tre punti d’oro e quell’abbraccio bellissimo che racconta unità e voglia di scacciare la crisi. La battaglia continua, naturalmente. Stasera giocano tutte le altre, domenica poi c’è la Juve. La partita di Firenze. E a questo punto di tutti coloro che schifano certe logiche e vivono il senso di appartenenza e l’amore per i propri colori. La SuperLega intanto si è già sciolta come un gelato a Ferragosto. Motivo in più per godersela tutta. Aspettando tempi migliori, ma sempre con la maglia viola tatuata addosso.