ASPETTANDO QUAGLIARELLA, LETTERA APERTA A MONTELLA
Gentile signor Montella,
lei ha il grande merito di avere dato in fretta alla Fiorentina una personalità e una mentalità da grande squadra. Ha idee innovative, metodi di lavoro moderni e un modo di interpretare il calcio che ci piace molto. Per mesi ci siamo divertiti, vedere giocare i viola è sempre un piacere, si nota che dietro i risultati ottenuti c’è tanto lavoro, applicazione, studio e serietà. In questo mondo malato di isteria e sospetti, ci piace molto anche il suo comportamento, la sua serenità, l’educazione. Ora che i voti sono tornati di moda, lei merita un otto pieno per i suoi sette mesi a Firenze. Di più non si poteva pretendere da un allenatore giovane e da una squadra completamente rinnovata anzi, i fatti sono andati ben oltre le speranze. Complimenti.
Però ci sono dei momenti nel calcio in cui l’allenatore deve andare oltre le sue convinzioni, il lavoro e la normalità. A volte serve un guizzo, un’intuizione, un’invezione, prima o durante la partita, qualcosa o qualcuno capace di buttare all’aria i momenti negativi come questo e invertire la tendenza. Lei che di tunnel ne ha fatti tanti, faccia un tunnel al destino che da un mese ha girato le spalle alla Fiorentina.
Cosa fare se il portiere è diventato un problema, se in attacco non c’è un vero uomo-gol e il gioco della Fiorentina è diventato prevedibile? Sono questi gli interrogativi ai quali lei, solo lei, può rispondere. Dell’attaccante abbiamo detto e ridetto. E’ dal 31 d’agosto, da quando non è arrivato Berbatov, che il problema è aperto. Lei è stato bravo a supplire con il gioco di squadra, quindici giocatori in gol (citiamo a memoria) tra campionato e coppa è un piccolo-grande record. Ma adesso che la manovra è più lenta, che le squadre avversarie aspettando e ripartono, che sfondare sulle fasce è più difficile, che ne dice di provare a cambiare qualcosa? Un 4-3-3 con un trio d’attacco formato da Cuadrado, Jovetic e Lijaic potrebbe avere un senso e un fascino. Potrebbe avvicinare un po’ alla porta sia Jovetic (centravanti di movimento) sia Cuadrado sollevato da compiti estremi di marcatura. Tra l’altro proprio Cuadrado, ma anche Lijaic sanno tornare e fanno pressing. Un centrocampo con Aquilani, Pizarro e Borja Valero è una garanzia. Nella difesa a quattro Savic, Tomovic, Gonzalo e Pasqual sono ben assortiti. Ma è solo un’idea. La rosa della Fiorentina è duttile, qualcosa si può inventare. Anche a partita in corso, con qualche mossa a sorpresa, con il coraggio che i grandi hanno. Ci aspettiamo di più di un banale tolto un attaccante e metto un attaccante. Tolgo un centrocampista e metto un centrocampista. Ci aspettiamo anche una diversa gestione delle partite e, soprattutto, del vantaggio. Su certi campi come Udine e Catania dopo il gol segnato forse era meglio tenere palla un po’ più bassi per ripartire negli spazi. Forse.
Sul portiere serve solo chiarezza. Non abbiamo elementi per capire cosa la porti a preferire Neto a Viviano. Quando ha accantonato il titolare lei aveva ragione, non sembrava sereno e reattivo neanche a noi. In due mesi non ha recuperato serenità e reattività? Allora il caso è grosso e allora serve un portiere magari vendendoli tutti e due. Neto non ci sembra efficace come speravamo. E’ stato molto fermo, gli abbiamo dato tempo per riprendere il clima agonistico, ma invece di migliorare ci sembra evidenziare ancora di più i limiti di una scuola.
Lei comunque sa bene cosa deve fare: lo faccia. La mentalità della squadra resta giusta, i risultati si ottengono attraverso il gioco, ma restare in questo limbo fatto di partite comunque ben giocate, aspettando che torni Pizarro, che passi la sfortuna, che la forma torni a crescere non porta frutti. E soprattutto punti. Tra l’altro la corsa alla Champions è ancora aperta, l’Europa League resta un obiettivo.
Tutto questo pensando a Quagliarella. Andrea Della Valle ha dato via libera, se la Juve deciderà di cederlo in prestito oneroso per sei mesi, la Fiorentina è pronta e una parte dei problemi potrebbero essere risolti in fretta.
Ma, caro Montella, anche dal mercato di questi giorni, da Larrondo a Wolski, da Compper a Alonso, qualche spunto e qualche idea di lavoro in più può trovarla. E poi all’orizzonte c’è Pepito Rossi. La Fiorentina è l’unica società che ha investito molto anche in questo mercato un po’ triste per tanti. Questa squadra ha fatto tanto, lei ha fatto tantissimo, dai momenti negativi bisogna uscire più forti e più esperti. Lo ha fatto da calciatore, lo faccia da allenatore. Aspettiamo fiduciosi.
Enzo Bucchioni
Direttore QS Quotidiano Sportivo
(Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno)