VITA IN RITIRO, Fatica divieti e stranezze
Cassano si nasconde in un furgone, Foggia regala cioccolata, il Cagliari canta
Alle 8 suona la sveglia e dopo mezz’ora è pronta la colazione. Poi tutti al campo, a faticare fino a mezzogiorno almeno. Dopo pranzo, un paio d’ore di riposo e poi si torna a sudare. I più fortunati hanno diritto a una merenda, gli altri devono aspettare la cena alle 20.30. Due ore di libertà, una partita a carte e poi tutti a nanna. Nei ritiri delle squadre di A la vita si ripete uguale: sui monti della val Pusteria o tra le luci di Hollywood.
Questione di cibo
Le differenze le vedi, come sempre, a tavola. A Napoli, ad esempio, non sanno proprio rinunciare all’aria di casa: anche in Austria hanno imbarcato un cuoco napoletano. Il Bari ha avuto la stessa idea: si trova qualche chilometro più in giù, in val Ridanna, ma a cucinare ci pensa sempre Giovanni Lasaracina, barese doc e socio del ristorante «L’ancora » di Palese. Se Crespo , neo acquisto del Genoa, può mangiare tranquillamente a merenda alcune fette di bresaola, i medici della Samp hanno imposto un menu molto rigido ai giocatori. Con una piccola eccezione: Cassano , a volte, può abbondare con il secondo o con il contorno. Si sa, Fantantonio va assecondato, non solo a tavola: così, se a fine allenamento è particolarmente stanco, ci pensano i magazzinieri a dargli un passaggio in albergo col proprio furgone. C’è chi si fa dare uno strappo per arrivare prima alla cena, c’è chi invece si mette a cantare durante il pasto. Da anni, ad esempio, al Cagliari ripetono sempre lo stesso rito di iniziazione : i nuovi si alzano dalla tavola in piedi e regalano ai presenti una hit del momento. Il sindaco di Auronzo di Cadore non ha intonato nessuna melodia veneta e ha scelto un «dolce» regalo per l’arrivo della Lazio: ad ogni giocatore un chilo e mezzo di cioccolata. Troppa? Evidentemente per Foggia sì: lui una sera è uscito dall’albergo e ha cominciato a offrirla ai tifosi. E a qualcuno ha aggiunto: «Ti do mille euro se la mangi tutta in 4 minuti». Nessuno ha accettato: scommessa troppo ardita o i tifosi della Lazio sono già sazi?
Non solo calcio
Non si vive di solo calcio, soprattutto in ritiro. Così, sempre in casa, Lazio si lavora di fantasia e si prova il fun bob, 3000 metri di pista scendendo dal monte Agudo. La Roma preferisce il lancio del giavellotto: Mexes ha ricavato l’attrezzo da uno dei paletti usati in allenamento e via alla sfida contro Cassetti . Purtroppo per il francese, la scoperta è stata che un terzino lancia più lontano di un centrale di difesa. Nel Palermo trapiantato in Carinzia, l’uno contro uno si è giocato tra il portiere e il centravanti. Per una volta Walter ha calciato i rigori e Fabrizio ha indossato i guanti: alla fine Miccoli ha intuito il lato e ha parato la botta di Zenga . Una vittoria non da poco, visto che il tecnico ha mantenuto la promessa: una libera uscita per il suo fantasista, merce rara da quelle parti.
E le donne?
Fuori ci si divertirebbe di più, certo, ma anche dentro le risate non mancano. Prendete il Siena, ogni giorno qualche giocatore si collega da Dimaro in videoconferenza con i tifosi. Che burlone Calaiò : una volta ha indossato una maschera davanti al video fingendo di essere un nuovo acquisto, tra le risate di Curci. E le donne? In ritiro di solito non possono entrare, soprattutto a Lindabrunn. Da quelle parti si sono dati una regola: le ragazze che vogliono incontrare i calciatori del Napoli, anche per un semplice autografo, sono costrette a indossare abiti castigati, altrimenti non si passa. Una regola come questa non piacerebbe certo a Cassano, anche se lui può consolarsi con il regalo della sua Carolina: un anello di 65 diamanti addolcisce anche il ritiro.