NOCERINO, E pensare che era nostro...
Il baby-maratoneta condanna Tiago e Almiron alla panchina. In estate era stato acquistato dalla Fiorentina, ma durante il viaggio verso Firenze, la Juve ci ha ripensato
Si è preso di forza il posto di titolare nella nuova Juve. Nocerino è un prodotto del vivaio bianconero: ha progressivamente scalzato, in mezzo al campo, Almiron e Tiago, per i quali la dirigenza aveva messo in pratica un sontuoso investimento, piazzandosi davanti alla difesa oppure sul versante destro, quando gli infortuni di Camoranesi e Salihamidzic hanno, in avvio, privato Ranieri dei tradizionali stantuffi di destra. Il futuro è suo, napoletano con grinta e classe da vendere: il Piacenza, in serie B, la squadra che, lo scorso anno, gli concesse la vetrina, regalandogli consensi e gratificazioni. Casiraghi, ovvio che fosse così, lo ho promosso titolare indiscusso dell’Under, Ranieri lo ha scoperto gradualmente, vedendolo sprintare in mezzo ai boschi di Pinzolo, nel ritiro estivo, e poi maturare enormemente in campo. Nei primi mesi di Juve, quando sembrava che Almiron e Tiago dovessero solo essere vittima di un lento inserimento negli schemi e in un nuova realtà, Nocerino ha svolto le funzioni del jolly.
Ora in mezzo al campo, magari assieme a Zanetti, ora ai lati, dove maggiormente mostrare le sue qualità di incursore. Adesso, prima di Natale, con un terzo di campionato in archivio, Nocerino è uno dei titolari indiscussi della Juve. Praticantato superato alla grande, il motore bianconero possiede la sua faccia e i suoi muscoli, utile a spezzare le trame avversarie, a far ripartire la manovra. A ventitré anni sembra un predestinato vero: il paragone con Tardelli è stato già abbozzato. Stesse origini (non geografiche, però), stessa tipologia di gioco: Tardelli cominciò nel Como, lui a Piacenza.