NAPOLI-FIORENTINA, Sfida tra maestri di calciomercato

L'editoriale di TMW scritto da Michele Criscitiello di Sport Italia
17.03.2008 10:27 di  Redazione FV   vedi letture

Fino all’anno scorso, il numero uno del calcio mercato italiano veniva identificato in Luciano Moggi: “Lui si che se ne intende. Spende pochi soldi e porta alla Juve calciatori di calibro internazionale o gente in cerca di riscatto”. Questo è quello che si diceva dell’ex d.g. della Juventus, prima che l’ondata, o meglio la marea, lo spazzasse via, come il mare fa con un castello di sabbia. Moggi, nato capostazione, cresciuto come guru del calcio italiano, adesso fa l’opinionista per alcune televisioni locali. Il trono e lo scettro li ha, virtualmente, ceduti a due suoi colleghi, con i quali sembrava non andasse proprio d’amore e d’accordo. Si tratta di Pantaleo Corvino e Pierpaolo Marino (ordine scelto non in base alla bravura ed alle capacità, ma come si fa a scuola: semplicemente in ordine alfabetico). Sono i direttori sportivi di Fiorentina e Napoli: i veri “maestri” di calcio mercato. Lo hanno dimostrato in passato con i pochi (non pochissimi) soldi di Lecce e Udine, lo hanno confermato adesso che tra le mani hanno qualche euro in più messogli a disposizione dalle famiglie Della Valle e De Laurentiis. Entrambi hanno sposato un progetto affascinante ed ambizioso, entrambi sono ripartiti dalle ceneri lasciate dalle gestioni precedenti. Adesso i tifosi viola ed azzurri se li tengono stretti e, anche se alcuni rumors vorrebbero Marino verso la Juve, stiano tranquilli a Napoli: non cambierà nulla nei quadri dirigenziali (per il momento). La sessione estiva di calcio mercato si avvicina e Pantaleo Corvino inizia a programmare i suoi viaggi all’Estero: fosse una volta che torna con le mani in mano… Va in Spagna, si presenta dal Presidente dell’Almeria, e chiude per Felipe Melo: siamo solo a marzo e, mentre gli altri programmano, lui concretizza; cinico come il suo bomber di riferimento, Adrian Mutu. Ha reso grande il Lecce, sta rendendo grandissima la Fiorentina a livello europeo. Valeri Boijinov è, forse era, suo “figlio”. Quando gli altri rispondevano "Boijnov chi?", Corvino aveva già parlato di un fenomeno dal futuro scritto. Ha visto Cristiano Lucarelli prima degli altri e ha fatto parlare di Casarano, come un piccolo club dei miracoli a metà anni ’90.

Da lì sono partiti Miccoli, Francioso e Passoni: da lì è partito anche Corvino, dopo aver capito che, per godersi la vita, ci vogliono emozioni forti più di quelle che ti da un incarico come sottoufficiale dell’Aeronautica. Adesso, a distanza di qualche anno, altri allenatori e direttori sportivi traggono giovamenti dal fiuto del d.s. viola. Spalletti si gode Vucinic, un ragazzino che prima faceva i capricci negli spogliatoi del “Via del Mare” e adesso trascina con i suoi gol la Roma (di Totti) contro Milan e Real Madrid. Delio Rossi si coccola Ledesma, che partì sempre dallo stesso binario. Mazuch, Hable, Kroldrup... Diego Della Valle sa bene che quando prenota un biglietto aereo, in business class, per Corvino non sono mai soldi sprecati. Stesso discorso che fa Aurelio De Laurentiis a Napoli. Anzi, Marino fa anche più di Corvino. Si occupa di mercato, spogliatoio, rapporti con i media: un “prezzemolino” indispensabile per rendere gustosa la minestra. Lui nel calcio è nato, anche se ha realmente capito quale fosse il suo vero ruolo dopo un paio di tentativi. Provò a fare l’arbitro, il portiere, anche il giornalista, ma solo dopo qualche anno si rese conto che il suo vero mestiere era fare il dirigente sportivo. Da Lavezzi a Gargano, da Hamsik a Garics: i nomi del presente. Illustri come quelli del passato: De Napoli, Carnevale, Diaz, Romano, Di Natale, Pizarro, Esposito e tanti altri; tutti colpi di Marino, partito da Avellino e passato per Pescara, Udine, fino a tornare vicino casa, a Napoli, dove già negli anni d’oro dei partenopei contribuì alla conquista dello scudetto dell’87. Detto del presente, rinfrescato il passato, si attendono ulteriori risposte per il futuro: solo così, Marino e Corvino, potranno appropriarsi di un trono ed uno scettro rimasti incustoditi da un anno a questa parte.