"AMARCORD" Il 15-10-2000 inizia la Love story tra Fatih Terim e Firenze
Il pretesto è la data, il 15 ottobre, nella quale si giocò quel famoso Fiorentina-Reggina con il salto del tabellone pubblicitario verso la curva. L'occasione è rinverdire la breve ma intensa storia fiorentina di Fatih Terim. L'immagine dell'Imperatore, del resto, non passa mai di moda. Ora più che mai sulla cresta dell'onda, dopo l'improvvisata al Borgonovo day, ripercorriamo, romanzandola un pò, la Terim Story, una sorta di soap opera viola.
“Mamma li turchi!” Questa l’esclamazione del popolo di Firenze il giorno dell’investitura di Fatih Terim come allenatore per la stagione 2000-2001. Il momento era delicato. Se ne erano appena andati Trapattoni (senza grandi rimpianti) e Batistuta (con molti, moltissimi rimpianti). Unica garanzia il regista dell’operazione, Giancarlo Antognoni allora dirigente viola, che scommise sul talento e sul carisma dell’imperatore. L’inizio di stagione fu molto difficile; eliminazione dalla Coppa Uefa al 1° turno, un progetto di squadra che stentava a decollare e i primi dissapori con Cecchi Gori; poi pian piano la larva diventò farfalla e a cavallo fra Natale e la Befana sbocciò una viola fiorente il cui ricordo ancora oggi fa brillare gli occhi. Ma andiamo con ordine. Il 15 ottobre del 2000, tutta Firenze ebbe modo di conoscere da vicino l'animo da combattente e l'indole istrionica (eufemismo) dell'Imperatore. La giornata era la seconda di campionato (esordio stagionale al "Franchi") ed era sopratutto una giornata "uggiosa", come l'avrebbe cantata Lucio Battisti. Sotto una pioggia fitta e tamburellante, infatti, la Fiorentina si trovava sotto per 1-0 contro la Reggina per un gol di Marazzina al 69'. Viola che si riversano arrembanti nell'area calabrese fino all'86', quando, in mischia, il portoghese Nuno Gomes pareggia le sorti della partita. Pochi secondi e la palla è già al centro. Fatih a grandi gesti spinge i suoi a cercare la vittoria, e su azione d'angolo, siamo al 91', il brasiliano Leandro schiaccia in rete di testa il gol del definitivo 2-1. E' l'apoteosi, la gente è in delirio e Terim si lancia in una corsa sfrenata sotto la curva per ricevere l'ovazione dei tifosi, riportando alla memoria il Malesani di Udine del 1997.
L’apice della stagione fu invece raggiunto il 13 gennaio del 2001 quando al Franchi arrivò il Milan che venne letteralmente ridicolizzato. 4-0 il risultato finale con i gol di Nuno Gomes nel 1° tempo, e quelli di Cois, Chiesa e Rui Costa nel secondo. Ammirammo una squadra viola assoluta padrona del campo, determinata all’inverosimile, orchestrata dal fuoriclasse portoghese autore di due assist ed un gol, fantastico, al termine di una lunga cavalcata solitaria. Ahimè, quella fu l’ultima volta che l’imperatore conquistò i cuori dei tifosi viola poiché da quel momento la Fiorentina iniziò una lenta ma inesorabile parabola discendente, con l’unica eccezione della conquista della finale di Coppa Italia un mese dopo sempre a spese del Milan. Il tecnico si dimise e fu decisivo in tal senso il mancato rinnovo del suo contratto (richiesto a gran voce dalla piazza) e nel conclave svoltosi nell’attico fiorentino di Cecchi Gori, subito dopo il confronto con i rossoneri, ci fu la fumata nera. Resta memorabile la rappresentazione scenica dell’incontro; tutta la Firenze viola attese invano il fatidico “nuntio vobis” seduta sulle spallette dell’Arno illuminato dalle luci della TV turca accorsa a raccontare l’evento; la delusione fu cocente e con l’imperatore se ne andò anche Antognoni. Di lui e della sua travolgente Fiorentina, comunque, resterà per sempre un ricordo incancellabile.