SILVIA BERTI A FV, DV, in società servono i fiorentini. E su Prandelli...
E’ stata la responsabile della comunicazione della Fiorentina con l’avvento della famiglia Della Valle, nel periodo che va dal 2002 al 2009, nell'epoca migliore, come dice lei. Silvia Berti affronta con Firenzeviola.it il momento attuale della squadra viola e ci parla della sua passione per questi colori che ama in modo intenso da quando era bambina.
Il fatto di essere tifosa viola l’ha aiutata nella sua attività di addetta stampa?
“Assolutamente, perché ci metti il cuore in quello che fai. Io sono viola da quando avevo 4 anni, sono tifosa fino al midollo.”
Ha vissuto momenti indimenticabili con la famiglia Della Valle, perché sono così cambiati i rapporti fra loro e la città?
“Perché all’interno della società non ci sono fiorentini, non ci sono persone innamorate della Fiorentina. Se non c’è passione, non c’è cuore e si crea scollamento con la gente. Manca un Righetti, tanto per capirsi.”
Come si possono riavvicinare i fiorentini alla proprietà?
“Dovrebbero portare qualche campione a Firenze, qualche personaggio importante anche spendendo di più perché alla fine i soldi li riprendi, vedi il caso Ronaldo. Bisognerebbe anche riavvicinare i calciatori alla gente, fare allenamenti a porte aperte oppure mandare i calciatori nelle scuole a farsi conoscere dai tifosi di domani.”
Lei ha lavorato con molti calciatori famosi, ognuno avrà avuto i suoi pregi e i suoi difetti e la gestione non sarà stata semplice. Come vede quando successo con Simeone e il suo gesto di zittire la Curva Fiesole?
“Io sono sempre dalla parte dei calciatori. Avrei fatto fare quello che ha realmente fatto, gli avrei detto di chiedere scusa e cercato di minimizzare questa situazione. Se un ragazzo si comporta sempre bene e improvvisamente sclera dietro c’è qualcosa che non va. Ho conosciuto anche il padre, che è una persona molto equilibrata, quindi penso che Giovanni abbia passato un periodo tormentato. I giovani purtroppo spesso non hanno gli strumenti culturali per affrontare certi disagi. Uno navigato come Chiellini, per esempio, non avrebbe mai fatto questo errore.”
La sua grande amicizia con Cesare Prandelli è nota a tutti. Come vede il suo ritorno in Serie A al Genoa?
“Gli faccio un grande in bocca al lupo anche se si è preso un compito non facile, ma lui è un maestro di calcio e farà bene. Il Genoa è un club storico e Cesare lo aiuterà a realizzare i propri progetti.”
Si era parlato anche di un probabile ritorno a Firenze, nel malaugurato caso Pioli fosse stato esonerato...
“Nell’attuale realtà viola non glielo avrei certo augurato! Ho ancora nelle orecchie i discorsi ambiziosi che facevamo insieme, la voglia di arrivare lontano, lo scudetto. Bastava poco ma non è stato colto l’attimo e purtroppo è successo anche in seguito. Cesare comunque ha il cuore viola e il fatto di essere rimasto a vivere a Firenze n’è la conferma.”
Se potesse tornare addetta stampa viola per un minuto, cosa vorrebbe comunicare a Firenze?
“Visto il periodo, preferirei fare un regalo di Natale. Vorrei che si riaccendesse la magia, che la nostra squadra tornasse ad essere motivo d’orgoglio per tutti. Se guardiamo “I Medici” in tv, ci sentiamo fieri di noi stessi, siamo un popolo che ha scritto la storia d’Italia e vorremmo che anche la Fiorentina potesse ambire a traguardi degni dei fiorentini.”