PROGETTO, Chi sta a Firenze, lo fa perchè ci crede
C’è un fattore, in ogni ambito di vita, lavoro e altro ancora, che contraddistingue, il più delle volte, la buona riuscita di un’avventura, di una sfida, di una scommessa. Credere nell’obiettivo che si persegue è, da sempre, un particolare distintivo di chi taglia traguardi importanti. Di chi raggiunge il proprio successo. Così come nella vita, così nel calcio. Che altro non è se non una grande metafora di vita.
Ecco che, allora, quel che contraddistingue il progetto Fiorentina che continua a crescere, ricordarsi in tal senso il baratro dal quale questa bella storia è ricominciata, è un sano, costruttivo, stimolante, spirito di appartenenza, di fiducia, di partecipazione. Perché chi ha sposato questa città, questa società, questa squadra ha negli occhi il luccichio di chi crede di raggiungere i propri obiettivi.
Dainelli, il capitano, nonché difensore, che unisce al lavoro il piacere di condividere con gli amici di sempre la nuova avventura del ristorante. Donadel, il centrocampista, che nemmeno aveva richiesto garanzie firmando, di fatto, un rinnovo in bianco. Pazzini, la giovane punta, che in tempi di rinnovi, e che rinnovi a giudicare dall’ennesimo polverone alzato dall’irrequieto Bojinov, taglia corto e rilancia al 110% la voglia di cucirsi addosso il viola. E Frey, il portiere, che davanti alle penalizzazioni e alle retrocessioni tranquillizzava tutti confermando che per niente al mondo avrebbe lasciato Firenze.
E ancora Prandelli, il grande timoniere, che ha preannunciato crisi di noia per quanto ancora continuerà a sfoggiare golfini viola. La forza di questa Fiorentina, ogni stagione di più, sta proprio diventando la voglia di scommettere, di credere nel progetto da parte di un gruppo che mai metterebbe in dubbio la propria permanenza. E poco male se qualcuno, che vorrebbe vestire i panni del rientrante figliol prodigo, ha già ripreso la vecchia usanza delle bizze.
Chi sta a Firenze, lo fa perché ci crede. E perché crede, evidentemente, che anche qui si possa davvero toccare il cielo con un dito. Anche e soprattutto con una maglia viola addosso. E niente e nessuno, in genere, riesce a fermare chi crede in un sogno.