LIVERPOOL ITALIAN BRANCH, Gli ital-Reds si confessano a FV
"Ma come, sei di Firenze e tifi Inter?" Oppure. "Come si fa a tifare Juventus ed essere di Palermo?" Città che nasci, squadra che tifi, vuole la tradizione. E se in luoghi dove il calcio non è materia d'alte sfere ma solo affare dilettantistico o quasi è comprensibile avere simpatie, affetti ed amori per club di altre città, al cuor non si comanda ed è così che laddove il calcio è disciplina cittadina-nazionale, la passione si spinge verso altri colori. Anche altre nazioni, a volte. E' il caso di Nunzio Esposito, uno dei fondatori del Liverpool Fc Italian Branch, fan club dei Reds fondato nel dicembre 1999 e dal 29 agosto 2002 ufficialmente riconosciuto dal Liverpool FC mediante la sua Association of International Branches (sito di riferimento www.anfield.it). Firenzeviola.it è andata a sentire in esclusiva la testimonianza di un tifoso docg del Liverpool nel Belpaese, per scoprire segreti e storia di uno dei club più amati del mondo.
- Liverpool, Italia. C'è qualcosa che sembra non tornare, almeno agli occhi dei più... Come nasce questa fede?
Per molti di noi che abbiamo vissuto gli anni 70' e gli 80' il Liverpool è stato molto di più che una squadra di calcio, le prime riviste tipo Guerin Sportivo ricche di foto a colori, le prime trasmissioni chi ricorda "Football Please". Il Beautiful Game prendeva tantissimo, gli stadi, le terraces, il gioco spettacolare, quei nomi ricchi di fascino di squadre e calciatori insomma un autentico vortice di emozioni che ci ha lasciato un segno indelebile che ci ha marchiati a vita.
- Uno sguardo alla storia del Liverpool: chi è per te Bill Shankly?
Shankly per quello che ho letto e che mi hanno raccontato per noi Reds è stato il Messia, la squadra vivacchiava con continui alti e bassi una squadra comune come tante, Shankly creo una struttura che è andata avanti per trent'anni, Shankly creò la storia. Gli aneddoti sono tanti ci sono libri bellissimi che consiglio vivamente a chi vuole conoscere "l'uomo che rese la gente felice" come recita l'epitaffio sotto la sua statua fuori alle mura della KOP: lo "Spirit of Shankly" oggi è un movimento vero e proprio ed è un qualcosa di inimmagginabile per i tifosi italiani, è come se a S.Siro si invocasse ancora Rocco o Herrera. Ancora oggi la KOP lo evoca e questo è tutto dire...
- Altri due grandi nomi del passato: Dalglish e Barnes.
Sono i miei due calciatori preferiti di tutti i tempi o almeno dei miei 36 anni che seguo i Reds: lo scozzese prese il posto di "King" Kevin Keegan, colui che mi fece innamorare del Liverpool: la notte che lo cedemmo all'Amburgo fu la prima volta che piansi per una questione calcistica, ma Kenny Dalglish non ci mise niente a rimpiazzarlo nel mio cuore, e la sua fedeltà alla maglia, al crest sono ancora lì a testimoniarlo. Kenny è uno di noi, mentre un discorso diverso merita John Barnes, sicuramente il calciatore più talentuoso che abbia vestito la nostra maglia: un autentico mago, un trascinatore, sicuramente ha raccolto molto meno di quello che meritava, gli anni del dopo Bruxelles penalizzarono tantissimo la squadra e quei ragazzi.
- Sei mai stato in trasferta ad Anfield?
Si ho assistito ad un Liverpool vs Arsenal, ma il match è stato una cosa secondaria, Liverpool l'ho vissuta come un sogno che si realizzava, mi andavo a cercare le cose che fino ad allora avevo solo immaginato, ero in una sorte di trance la notte dall'albergo avevo una vista della città mozzafiato... vedevo le luci e la sentivo viva sotto il mio sguardo, mi vennero in mente mille storie, mille episodi... credo che quella notte non chiusi occhio.
- Cosa si prova durante You'll Never Walk Alone?
Lì senti l'appartenenza... e quando lo canti all'Anfield in mezzo a migliaia di persone diventa un autentico rito, una comunione, il battesimo... e lì capisci che tutto non sarà mai più come prima.
- Stagione attuale, la peggiore, probabilmente, della gestione Benitez. Motivi?
Credo che Rafa abbia un pò le idee confuse, negli ultimi tempi si è intestardito su delle sue convinzioni e non riesce più a venirne a capo, ha sprecato non pochi soldi e la situazione Aquilani è l'emblema di una stagione, i soldi di Xabi andavano investiti su giocatori abili e arruolabili da subito... Alberto è una sua scommessa noi ci auguriamo vincente ma nel frattempo un'altro anno alle ortiche.
- "Vista da Liverpool": la Fiorentina.
Squadra che ha meritato il passaggio del turno. Il Liverpool... Beh, vuoi girone di andate pessimo, un poco per gli infortuni, ci ritroviamo in Europa League... Forse è stato meglio così, ci auguriamo comunque che contro i Viola si tiri fuori il carattere ed una prestazione da Liverpool: almeno non me ne vogliano gli amici Viola ma cerchiamo di chiudere con una vittoria, anche se conosco qualcuno che sarà ad Anfield, dal vivo, con il cuore diviso a metà...