FIRENZE PIAZZA IMPOSSIBILE? Il parere degli ex tecnici viola

Esclusiva FV
02.03.2009 15:00 di  Marco Gori   vedi letture
FIRENZE PIAZZA IMPOSSIBILE? Il parere degli ex tecnici viola
FirenzeViola.it

Il prezioso pareggio ottenuto dalla Fiorentina a Reggio Calabria non pare aver scacciato del tutto la tensione che si è creata a Firenze dopo le dichiarazioni di Cesare Prandelli nella conferenza stampa di Sabato scorso. Lungi da noi il voler gettare benzina sul fuoco –anzi, speriamo che questi due giorni di riposo della squadra servano a stemperare gli animi di tutti- riteniamo giusto capire noi stessi e far capire ai nostri lettori se Firenze sia una piazza così difficile da rendere impossibile la realizzazione di un progetto tecnico a lungo termine e se la critica nei confronti della squadra, da qualunque parte essa provenga, sia davvero così eccessiva. Firenzeviola.it ha contattato per questo alcuni ex allenatori della Fiorentina:

 

Giancarlo De Sisti:

"Io non faccio testo, perché sono troppo innamorato di Firenze. Comunque più che di piazza difficile parlerei di piazza esigente. Perché ha il palato fine. Perché è la città dove è passato il primo pallone da calcio. Perché ha vinto poco ma bene; penso allo scudetto del ’56, dove la Fiorentina vinse segnando più di 100 reti. Comunque se si riferisce a quanto dichiarato da Prandelli, penso che sia normale che dopo essere passati dalla Champions alla UEFA e poi essere stati eliminati da questa competizione ci sia un po’ di tensione; la quale credo sia destinata a stemperarsi perché Prandelli ama Firenze e sa che il suo amore è ricambiato".

Mentre per quanto riguarda la stampa?
“Quello è un altro discorso. Il punto cruciale è distinguere il bene dal male, chi critica per convinzione e chi lo fa tanto per fare. Non tutti nascono con i patentini”
 

 

Aldo Agroppi:


“Personalmente ho trovato il comportamento di Prandelli fuori luogo. I tifosi hanno visto la propria squadra eliminata dalla Coppa Italia, dalla Champions League e dalla Coppa UEFA, ed è normale ci sia qualche mugugno. La critica giornalistica poi si basa sui risultati, e quindi non poteva non mettere in evidenza certi fattori. Mi pare che Firenze abbia sempre voluto bene a Prandelli, e gli sia stata vicina nei momenti più difficili. Certe critiche fanno semplicemente parte del mondo del calcio".

 

Francesco Graziani:
“Ho seguito la vicenda ed ho già espresso il mio parere. Firenze è una piazza difficile come lo sono tutte le piazze che puntano a vincere qualcosa di importante. Secondo me lo sfogo di Prandelli è stato eccessivo, perché non mi pare che da parte della società o della tifoseria ci sia stato nessun attacco. La squadra in precedenza era andata fuori dalla Champions League e dalla Coppa Italia, e mi sembra che la piazza avesse reagito con serenità”

Ieri il mister ha rettificato dicendo che non ce l’ha con la piazza ma solo con una parte della critica…
“Ho letto i giornali, forse qualche critica un po’ esagerata c’è stata, ma giusto un pochino. Sta di fatto che nelle coppe la Fiorentina ha fallito, e dopo che la società aveva fatto dei grossi investimenti ci si aspettava forse qualcosa di più. Per cui il mio amico Cesare, a cui voglio molto bene, qualche critica la deve accettare. La speranza è che Prandelli resti a Firenze, che la tensione passi e che serva a tutti, lui compreso, per maturare”

 


Alberto Cavasin:

“A Firenze ho vissuto momenti belli e momenti brutti. E non ho mai avuto tensioni particolari ne’ con la società, ne’ con i tifosi ne’ con la stampa. Firenze è una piazza che non è poi così diversa da Milano o da Roma, perché ha tutto il diritto di ambire agli stessi traguardi cui aspirano le squadre di quelle città. Anche nei momenti più difficili nei miei confronti ho avvertito grande civiltà”.

Ieri Prandelli ha specificato di essere irritato soprattutto da una parte della critica…
Tengo innanzitutto a precisare che la mia non è una risposta a Prandelli ma è solo un’impressione basata su quanto ho vissuto di persona. Io ho lavorato fianco a fianco con i quotidiani e con i siti. E vedevo chi rideva e chi piangeva. E questo sia quando vincevamo che quando perdevamo. Ma è normale: anch’io, quando da tecnico o spettatore, vedo una vittoria per 4-0 a volte trovo comunque degli argomenti di critica. E’ vero, ora ci sono i tifosi che attraverso i media mandano dei continui messaggi. Però è così da tutte le parti. A Firenze magari sono un po’ più coloriti, ma anche a Lecce è la stessa cosa. Ranieri, ad esempio, dopo un mese era già criticato, e poi si è visto cosa ha fatto. Ancelotti, che è uno degli allenatori che ha vinto di più in Italia e nel mondo, ci sta mettendo molto del suo per tenere calme le acque a Milano. Poi è normale che se si arriva ad un punto di particolare acredine ognuno faccia il suo: la critica segue la sua strada e la società e i suoi tesserati si tutelano nel modo che ritengono più opportuno”