UN PUNTO CHE VALE UN'IMPRESA. FIORENTINA IN TUTA BLU UMILTA', SUDORE E TANTA GRINTA. VIOLA PIU' FORTI DEI LORO ERRORI. PIOLI BRAVO NEL CAMBIARE PELLE
Non tutte le vittorie sono importanti perchè ci sono pareggi che valgono un'impresa. Il punto viola all'Olimpico, ottenuto contro una squadra nettamente più forte, ma che nella ripresa non ha dimostrato di esserlo, pesa come un trionfo. Aiuta l'autostima della Fiorentina, squadra in cerca di identità. Si cresce nella sofferenza e se questa alla fine viene premiata, si torna a casa con maggiori convinzioni.
E' stata una Fiorentina in tuta blu, operaia, pronta a ribattere colpo su colpo alla Lazio. La scelta di Pioli, di proteggersi con due linee incollate e ripartire ad elastico, e' stata vincente, ma anche l'unica opzione di buon senso. La Fiorentina se l'è giocata in contropiede, anche se ha sprecato almeno 8-9 ripartenze. Nel primo tempo i viola erano una contraddizione in termini: sapevano di dover ripartire con gli strappi di Chiesa, assistito da Simeone e Thereau e finivano, invece, nello sparare a salve ogni volta. Sia per errori di misura nell'ultimo passaggio, sia per conclusioni a rete deboli, a tratti velleitarie. Quando la Fiorentina imparerà a gestire con tempo, velocità e precisione un ribaltamento di fronte, probabilmente per i viola ci sarà un destino diverso.
La Lazio ha trovato il gol su palla inattiva, situazione sulla quale la difesa di Pioli si è fatta trovare impreparata di nuovo, ma ha avuto anche con Luis Alberto un'altra chance. C'è da dire che Thereau in apertura e in particolare Veretout erano stati pericolosi. Nel complesso però la fisicità della Lazio aveva fatto la differenza, chiedete a Simeone per conoscenza, e anche il maggior tasso tecnico.
La ripresa ha messo in luce la colpa della Lazio, quella di aver mollato inspiegabilmente - eppure Inzaghi rispetto a giovedì scorso col Vitesse ne aveva cambiati 9 di uomini - e il merito dei viola, rimasti in partita con i loro limiti, ma pieni di voglia, grinta, umiltà e sudore. Bravo anche Pioli a risistemare l'assetto con Babacar in avanti e Hugo dietro - l'ex Palmeiras non giocava dal 15 ottobre con l'Udinese, subentrante al 30' della ripresa al posto di Benassi - per la difesa a tre. Chiesa e Biraghi esterni, Benassi trequartista a sostegno dei due attaccanti. Dopo è toccato a Saponara entrare in quella posizione. La maggiore densità ai 40 metri laziali e un uomo a galleggiare tra le linee, ha creato qualche problema in più a Inzaghi. Pioli ha dimostrato che la Fiorentina può cambiare pelle in corsa, non è poco. Prova commendevole di Vitor Hugo, uno che fino ad oggi si era visto poco o nulla. E' sembrato sicuro e Pioli in sala stampa ne ha tessuto le lodi. Forse da oggila difesa ha un elemento in più di valore e la soluzione dello schieramento a tre può regalare varianti tattiche interessanti. Senza dimenticare che Hugo ha una fisicità notevole che non guasta nel campionato italiano.
Non sappiamo se questa serata fredda di Roma possa rappresentare una sorta di svolta per la Fiorentina, lo capiremo meglio domenica col Sassuolo. Teniamoci stretta questa piccola impresa realizzata davanti a 300 tifosi viola che non mai smesso di tifare. E crederci.