SQUADRA E PIOLI: PARTITA SBAGLIATA. SOLO SPORTIELLO HA EVITATO LA DISFATTA… BRUSCO STOP, PERICOLO CONTRACCOLPO VIOLA. TITOLARI OK, NON LE ALTERNATIVE MA LA FIORENTINA DEVE RIPARTIRE SUBITO
Lettura banale di un pomeriggio sbagliato: la Samp veniva da tre sconfitte nelle ultime quattro gare. E non solo: a Benevento aveva fatto un disastro, fornendo una prestazione sconcertante. La Fiorentina veniva da otto risultati utili consecutivi. Morale: la sosta è stata la panacea di tutti i mali blucerchiati, mentre per i viola è stata una iattura. Basterebbe questo per spiegare tanto, ma non tutto.
Pioli non aveva un compito facile: la Fiorentina è squadra normale, da metà classifica: se a una formazione così togli tre-titolari-tre, le fai male. Soprattutto quando le alternative non ci sono o se ci sono fanno di tutto per non esserci. Se ad una riserva dai una, due, tre chance e te le brucia sistematicamente, questa che può pretendere da un allenatore? Ecco, l’errore di Pioli a Genova forse è stato quello di dare fiducia a chi non la meritava. La formazione schierata da Stefano stavolta non ha convinto e lui, con onestà intellettuale fuori dal comune, nel post gara ha fatto autocritica. Si è tirato dentro alla disfatta insieme ai suoi uomini. Stabilito allora che Pioli snaturando il vestito tattico abituale - difesa a tre, Eysseric in mediana e doppio centravanti - ha fallito la missione genovese, che dobbiamo dire di chi ha beneficiato della sua fiducia? Quanto dovremo aspettare per vedere giocate efficaci, ad esempio, da Eysseric e Gil Dias? Poiché hanno buona tecnica dovrebbe toccare anche a loro dare un impulso alla Fiorentina. Invece, purtroppo, sono fantasmi. Vale pure per Saponara che però a Genova almeno ha girato la palla di testa per il gol di Sanchez e ha inventato un paio di idee in mezzo al campo. Poco certo, ma sempre meglio del buio.
A Babacar vogliamo un gran bene, lo abbiamo conosciuto ragazzo e ha pure una buona media realizzativa. Ma quando parte titolare, accade di rado, non risponde mai presente: sembra non avere dentro quel fuoco di cui un attaccante ha bisogno. Caracolla e non pressa: peccato davvero. L’esperimento del doppio centravanti è naufragato perché anche il Cholito, un altro a cui siamo affezionati, è stato impalpabile. La verità è che sono andati tutti male a Marassi, sovrastati dalla Samp, in ogni settore del campo, in ogni duello. Torreira, Praet e Linetty hanno divorato il centrocampo viola e comunque, sia chiaro, i tre blucerchiati formano uno dei reparti più forti del campionato. Così come la Sampdoria in generale: gli undici di Giampaolo sono migliori dei colleghi viola, anche quando questi ultimi sono al completo. Pensate solo al reparto avanzato: Quagliarella, splendido 35enne già a quota 15 gol, poi Zapata, Kownacki e Caprari. Sono il paradigma di come si dovrebbe allestire un settore offensivo. Non è un caso che tra andata e ritorno la Samp abbia rifilato 5 gol ai viola, beccandone 2 soltanto. Solo Sportiello si è salvato: se non ci fosse stato lui, adesso saremmo a parlare di una nuova Caporetto viola.
Ora la Fiorentina è undicesima, con un punto sopra al Bologna. Questo, paradossalmente, potrebbe non essere un problema: in una classifica compressa come un caffè ristretto ci può stare di essere una settimana in zona Europa League e un’altra molto più in basso. Dobbiamo essere pronti alle montagne russe, ma rendiamoci anche conto dei limiti della Fiorentina. Forza e coraggio, adesso i viola devono ripartire col Verona, nella speranza di non aver subìto un contraccolpo. La fase difensiva è stata presa a picconate dopo che in 7 partite su 20 la terza linea viola aveva chiuso imbattuta. E soltanto in due occasioni, a Milano con l’Inter e al Franchi con la Roma, aveva subìto così tanto.
Persino Pezzella, sempre impeccabile, ha sbagliato molto, complice forse anche quel colpo alla testa rimediato nel primo tempo: dopo quel terribile impatto l’argentino è apparso meno lucido.
Dunque, il verbo da declinare e’ ripartire. Niente è perduto e tutto è ancora da conquistare.