PIÙ CHE "NON IN VENDITA", QUESTA FIORENTINA È INVENDIBILE. IL RITORNO DEI DELLA VALLE PUO' AVVENIRE SOLO IN UN MODO: NIENTE CESSIONI DEI BIG E INVESTIMENTI
Stando ai comunicati ufficiali, scripta manent, la Fiorentina è in vendita. Stando alle smentite ufficiose, ritrattate e riconsiderate, no. La realtà però è molto più ampia, ovvero che non sono arrivate alla famiglia Della Valle delle offerte congrue alle loro richieste per la cessione, per la quale erano stati interpellati anche advisor, per la quale erano stati sondati mercati asiatici, turchi, arabi e anche statunitensi. Abbozzi di trattative naufragate davanti alle pretese dei Della Valle per una società che, al momento, è invendibile ai 300 milioni paventati la scorsa estate.
Cosa è, eventualmente, in vendita nella Fiorentina? Il centro sportivo non è di proprietà. Lo stadio neanche. Le giovanili si allenano in più campi, tutti ovviamenti comunali, e non in un centro unico come avviene in altre realtà quali l'Atalanta ma pure il Novara per stare a livelli più bassi. Il parco giocatori? Il 'marchio' Fiorentina? E quanto possono valere? Ecco perché la società, più che non in vendita, risulta invendibile. "La linea di autofinanziamento sarà seguita dal settore sportivo per le campagne acquisti: verranno utilizzati mezzi propri, cogliendo le migliori opportunità di mercato per il consolidamento di una rosa giovane e competitiva, un intervento complementare alla massima valorizzazione del proprio vivaio. Una scelta che vuole coniugare un buon potenziale di successo per il prossimo campionato con una solida prospettiva di crescita nel medio periodo", ha fatto sapere il club gigliato.
Autofinanziamento, la linea non cambia. Pantaleo Corvino, che ha rispettato le richieste abbassando il monte ingaggi a 30 milioni di euro, ha espressamente mandato un messaggio alla proprietà. "Non vendete più nessuno". La volontà del dirigente è quella di trattenere Chiesa, Astori, Veretout, ovvero quelli che già da oggi iniziano ad avere mercato e richieste. La dirigenza ha già, così, segnalato e indicato la linea da seguire. La crescita non può che passare da ulteriori innesti oltre che dalla crescita dei giocatori in rosa. L'undici titolare, c'è. Servirà capire il futuro dei pali, in una difesa a quattro Milenkovic ha dimostrato di poter essere novello Ivanovic e di saper agire anche da terzino destro. Manca un interprete titolare sulla sinistra ma, a proposito di budget e bilanci, Biraghi guadagna 500mila euro e non è semplice trovarne altri di maggior livello a quelle cifre. In mezzo l'erede di Badelj, poi un esterno alto sinistro per completare un tridente e di prospettiva.
Il punto, allora, è sempre lo stesso. Decide la proprietà. Quanto e dove spendere. Se rientrare. Se vendere. La dirigenza agisce, tra colpi riusciti ed errori, all'interno di questi paletti. Lo stucchevole gioco del 'tornano?', 'ma quando tornano?', è solo fine a se stesso. Il ritorno vero e concreto della proprietà ci sarà solo in un modo. Con le conferme dei pezzi migliori. Senza cessioni sanguinose come nell'ultima estate. E con ulteriori investimenti. Altrimenti sarà un continuo viaggiare sul filo del rasoio, aumentando i rimpianti, i mugugni e i margini d'errore di chi fa mercato.