NUOVO STADIO, PALLA A DIEGO

16.02.2012 00:00 di  Cristiano Puccetti   vedi letture
NUOVO STADIO, PALLA A DIEGO
© foto di Firenze Viola

Forse, questa volta, ci siamo per davvero. Finalmente, dopo un'attesa lunga quasi quattro anni, il progetto del nuovo stadio sembra prendere forma. Un nuova alba per la Fiorentina, stretta nella morsa dell'autofinanziamento e del fairplay finanziario, e un'opportunità per Firenze, che per troppo tempo ha pazientemente assistito in qualità di spettatore pagante all'estenuante melina tra l'amministrazione comunale e la proprietà gigliata. Come detto dunque adesso per la famiglia Della Valle si presenta l'occasione, più unica che rara, di realizzare un sogno lungamente inseguito e fortemente voluto. Da ora in avanti infatti la palla passerà nelle mani della società e a meno di clamorosi colpi di scena, l'esito non potrà essere che positivo. Il Comune ha fatto la sua mossa, sebbene non propriamente tempestiva, trovando uno spazio alternativo a Castello con tanto di variante urbanistica pronta per l'approvazione. Uno spazio, quella della Mercafir, ridotto rispetto a quanto chiesto in passato dai Della Valle, ma ampiamente sufficiente per realizzare un progetto ambizioso e rivoluzionario per la città. In sostanza una superficie di circa trentamila metri quadrati atti alla costruzione dello stadio e delle strutture commerciali annesse. Per intendersi: uno spazio edificabile notevolmente superiore a quello concesso alla Juventus per la costruzione del nuovo stadio nato sulle ceneri del vecchio Delle Alpi. Uno scenario quindi più che positivo, almeno in teoria, che non lascia adito ad ulteriori riflessioni: lo stadio si farà, resta solo da capire con quali tempi e se i Della Valle si mostreranno realmente interessati. Come anticipato infatti, se da un lato la questione sembra aver intrapreso il giusto viatico restano comunque da limare alcuni dettagli di non poco conto. Uno su tutti la volontà dei fratelli Tod's di portare a fondo la vicenda e farsi carico di un investimento interessante quanto oneroso.
Detto che il Comune ha di fatto rilanciato mettendo sul piatto una proposta invitante, non appare infatti altrettanto scontato che la reazione della proprietà viola sia in definitiva quella più ovvia. Il nodo della questione resta infatti legato alla modalità di assegnazione dei suddetti terreni. Ovvero un bando pubblico aperto al miglior offerente, giocato interamente a carte scoperte. Una scelta, sebbene legittima, che desta qualche perplessità e più di una preoccupazione, specie se messa in relazione alla fragilità dei rapporti mostrata in questi anni tra Comune e Della Valle e alla delicatezza della questione. In poche parole sorge spontaneo chiedersi come mai e a quale scopo, dopo un interminabile gioco delle parti, non si sia optato per una trattativa privata con la stessa famiglia Della Valle. Evitando così alla città un ulteriore dose di pathos, rendendo forse più semplice e diretta la risoluzione dell'equivoco.  Un interrogativo, questo, si spera  destinato a rimanere tale qualora le cose dovessero prendere la piega auspicata, con i Della Valle ancora saldamente al timone del comando.
Attenendosi ai fatti concreti resta dunque ancora uno spazio bianco da riempire per completare un capolavoro complesso e nato sotto il segno dell'imprevisto. Un ultimo sforzo al quale la famiglia Della Valle sarà presto chiamata per porre fine, una volta per sempre, ad interminabile querelle rimasta in sospeso fin troppo a lungo. Un ultimo passo che garantirebbe alla Fiorentina un futuro certo e agli stessi Della Valle di garantirsi un posto in prima fila nella storia del club e della città. Firenze attende fiduciosa. Forse, questa volta, ci siamo per davvero.

Cristiano Puccetti 

direttore sport Lady Radio e Quotidiano viola