NINNA NANNA FIORENTINA, UN PARI DI NOIA E SBADIGLI. POSSESSO PALLA INUTILE, IACHINI SCEGLIE DI NON RISCHIARE E L’ATTACCO NON SFONDA. E’ ORA DI CAMBIARE: PRANDELLI ASPETTA SOLO UNA CHIAMATA, ROCCO BATTA UN COLPO
Una noia mortale. Si poteva giocare fino a mezzanotte, ma il risultato sarebbe rimasto quello. Più che una partita, quella di Parma è stata una ninna nanna per i volenterosi che hanno tenuta accesa la tv, lo spot perfetto per conciliare il sonno nel primo sabato di coprifuoco italiano. Il possesso palla (68% nel primo tempo, record di serie A), sterile e lentissimo, ha portato la Fiorentina a un inutile dominio della partita, senza però mai dare l’impressione di affondare davvero. Ribery, l’unico a provarci, l’unico a muoversi di continuo e a rischiare la giocata, si è spento nel secondo tempo. E con lui le già pochissime velleità di una Fiorentina sbiadita. Troppo sbiadita per pensare di andare avanti così.
Il pavido e mediocre Parma versione catenaccio anni ’70, ha permesso a Iachini di non prendere gol, dopo una serie di partite dove la difesa aveva fatto acqua da tutte la parti. Ma proprio per la pochezza dell’avversario, a Beppe non può non essere contestato il fatto di non averci provato per davvero. I cambi, tutti ruolo per ruolo, tutti piatti e scontati e alcuni pure fatti in ritardo, non hanno portato alcun beneficio, ma semmai hanno aiutato il Parma a continuare la sua non-partita pensata esclusivamente per muovere la classifica e aspettare tempi migliori. Si poteva tentare di giocare col tridente, si poteva pensare a un centrocampo più di qualità inserendo prima Bonaventura (e senza togliere Castro), soprattutto si poteva passare a quattro dietro, vista l’inutilità di tenere tre marcatori contro un attacco che sostanzialmente è stato inesistente. Invece nulla, Iachini ha continuato per la sua strada, quella di sempre, quella che ci sta consegnando a un campionato mediocre e che ieri ha prodotto la miseria di una palla gol (con Biraghi) in novanta minuti. L’assenza improvvisa di Callejon, è vero, ha scombinato i piani iniziali, ma un briciolo di coraggio in più era necessario. E le parole imbarazzate dei giocatori a fine partita, (“Non siamo contenti”, “Noi troppo timidi? Chiedete al mister”), dicono che anche lo spogliatoio si sta interrogando su questo triste campionato viola.
Serve un cambio. Radicale. Immediato. In panchina prima di tutto e conseguentemente di mentalità. La Fiorentina non può giocare con Kouame centravanti isolato, non può accontentarsi di giocare con passaggi corti e inutili, senza un guizzo, un’idea, un moto d’orgoglio. Mentre scriviamo, non ci sono stati ancora segnali dagli Stati Uniti. Rocco evidentemente ha ancora dubbi. La squadra, così com’è, non gli piace, e ci mancherebbe altro. Ma prima di cedere alle pressioni della piazza, vuol pensarci ancora. Ieri sera di sicuro ne ha parlato con Joe Barone, che nel frattempo purtroppo è finito in quarantena perché positivo al Coronavirus e che dunque avrà parecchie difficoltà in più nel gestire il momento difficile.
Saranno giorni caldi, gli ennesimi di una Fiorentina senza pace e senza risultati. Sarri sarebbe perfetto ma sembra lontanissimo, Prandelli invece è lì, che aspetta una chiamata. Per rimettersi in gioco, per l’attaccamento che ha nei confronti di Firenze e la Fiorentina, sarebbe pronto anche a rimettersi in gioco con un contratto fino a maggio. Su di lui non serve dilungarsi molto. In viola ha scritto pagine indelebili, la sua carriera, per molti motivi, tra cui le scelte sbagliate, non è stata invece all’altezza della sua bravura. Rivederlo al Franchi, seduto su quella panchina, mi farebbe felicissimo. Anche se questa sconfortante Fiorentina, rischierebbe di inghiottirsi anche il dolce ricordo di Cesare e della squadra che fu. L’unica cosa che conta davvero però è che Rocco batta un colpo. Serve una decisione, subito. La sosta può essere un piccolo salvagente. A patto però di avere le idee chiare e scegliere una strada. Una volta per tutte.