LA NOTTE PIÙ LUNGA NON SOLO PER SOUSA. I TIFOSI HANNO MANDATO SEGNALI PRECISI. FIRENZE MERITA QUALCOSA DI PIÙ. SQUADRA COL TECNICO? LO DIMOSTRI STASERA. BERNARDESCHI ASSENZA PESANTE

27.02.2017 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
LA NOTTE PIÙ LUNGA NON SOLO PER SOUSA. I TIFOSI HANNO MANDATO SEGNALI PRECISI. FIRENZE MERITA QUALCOSA DI PIÙ. SQUADRA COL TECNICO? LO DIMOSTRI STASERA. BERNARDESCHI ASSENZA PESANTE
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© foto di Federico De Luca

E’ arrivata la resa dei conti. Non era difficile da prevedere perché quando gli errori si sommano il risultato finale dell’addizione è scontato. La stagione è partita col piede sbagliato sulla base di una saldatura tra allenatore e società nonostante che i modi di pensare e di agire fossero molto distanti tra loro. E adesso rischia di finire peggio. La contestazione dura, ma solo verbale, ha spiegato come la pensano i tifosi più caldi. Quelli, per intendersi, che vanno ovunque perché la maglia viola è un bene assoluto. Quelli che prima tifano fino a violentarsi la gola e dopo, eventualmente, contestano. E non il contrario. Quelli per i quali prima Firenze e poi parliamo del resto. Quelli che erano ai Campini ieri mattina non rappresentano tutta la popolazione viola, ma nella popolazione viola ce ne sono altri stufi come loro. E ognuno protesta con le proprie modalità. Di sicuro è stato mandato un segnale preciso, in tutti i sensi. D’ora in poi comincia un’altra stagione. Un percorso fatto di tappe.

La prima è stasera col Torino: in discussione c’è la panchina di Sousa. Per far sì che smetta di traballare, la squadra contro i granata dovrà dimostrare con i fatti - non solo a parole - di essere dalla sua parte. Dovrà produrre, insomma, la famosa reazione di cui si parla da giovedì notte, appena archiviata la disastrosa prestazione di coppa. Se questa ci sarà la società tirerà un sospiro di sollievo e proseguirà il cammino con Sousa, in caso contrario il portoghese sarà esonerato. L’allenatore della Primavera, Federico Guidi, potrebbe essere il sostituto oppure un traghettatore come Reja. I giocatori, però, la reazione dovranno presentarla anche per i tifosi perché la partita col Borussia è stato un cazzotto nello stomaco. C’è modo e modo di perdere, quello scelto con i tedeschi è il peggiore. Sempre che la Fiorentina, soprattutto a livello psicologico, sia in grado di risollevarsi perché adesso il vero timore è questo. L’incubo è che il gruppo sia sgonfio mentalmente, spento come una candela. Se così fosse le conseguenze sarebbero molto gravi. 

Anche Sousa che ieri in sala stampa ha ricordato come lui e la società stiano lavorando per unire e non distruggere, è chiamato a dare di più. Sul piano motivazionale e su quello organizzativo. La gestione delle palle inattive, ad esempio, sia in fase offensiva che difensiva non è delle migliori. L’Atalanta, tanto per restare alla formazione più in forma del campionato, ha realizzato 10 reti su calcio d’angolo, il 38 per cento dei gol totali sono arrivati comunque su palla da fermo. Ripensiamo a come vengono battuti (anzi non battuti) i corner dalla Fiorentina e forse ci formuleremo un’idea. La società deve fare il resto perché, per postulato, detiene le responsabilità maggiori. Dovrà prendersi la responsabilità di decidere, in un senso o in un altro, sul destino del tecnico e dopo dovrà stabilire e rendere chiara la politica del futuro. Perché questa sarà la partita decisiva, altro che Fiorentina-Torino… Morale: dirigenza, allenatore e squadra saranno chiamati ad uno sforzo massimale perché Firenze merita qualcosa in più. 

Questa sera mancherà Bernardeschi per un problema alla caviglia. Sarà un’assenza pesante: è l’elemento tra i viola che garantisce lo strappo quando si ribalta l’azione, oltre ad avere una fucilata nel sinistro ed è abile nel calciare le punizioni. Federico ha un’energia diversa rispetto agli altri. Peccato, ma la Fiorentina, come detto, dovrà farcela comunque. Dentro o fuori.