L'ULTIMO INSULTO A GIANCARLO ANTOGNONI
Guardi Santiago Silva in panchina e ti chiedi: è giusto fargli indossare la maglia numero dieci? Un vero tifoso prova una gelosia morbosa nei confronti della storia della sua squadra. L’appassionata Firenze non può dunque rimanere impassibile. Non basta un video su YouTube per trasformare un giocatore in un campione. Possibile che nessuno sia trasalito nel vedere El Tanque indossare la casacca che era appartenuta a Rui Costa, Baggio e Antognoni? La Fiorentina targata Della Valle ha molta voglia di tagliare i ponti con il passato e l’ha dimostrato togliendosi di torno tutti quelli che potevano in qualche modo fare ombra al “rinnovamento”. Però a tutto c’è un limite. Ci sono delle regole non scritte che vanno rispettate. E’ buona usanza ad esempio, maneggiare con cura certi numeri, soprattutto se sono appartenuti a giocatori mitici. Il Milan ha ritirato il 6 di Baresi e ha messo da parte il 3 di Paolo Maldini. Il sogno è riassegnarlo ad uno dei figli di Paolo. L’Inter, ha consegnato la maglia di Facchetti a Cambiasso perché questo voleva Giacinto, mentre la Roma quando il pupone smetterà di giocare, molto probabilmente toglierà dalla circolazione il dieci come farà la Juventus per il suo capitano Del Piero. Al momento è difficile identificare nella squadra viola un giovane che possa diventare una bandiera ma è altrettanto sbagliato lasciare tutto al caso. Santiago Silva avrà anche le qualità tecniche per disputare un buon campionato ma di sicuro non ha il profilo adatto per raccogliere una simile eredità e neppure si legherà per molto ai colori viola. Prima di arrivare alla corte dei Della Valle ha infatti cambiato 13 squadre. E’ vero, non è più un ragazzino, ma perché mai dovrebbe chiudere la sua carriera a Firenze?
Laura Bandinelli
giornalista de La Stampa