IL MITO DEL VLAHOVIC RAPITO DA BAMBINO. ORA RISPETTO PER ITALIANO. DRAGOWSKI E PULGAR I NUOVI PRESTITI?

13.10.2021 11:05 di  Leonardo Petri   vedi letture
IL MITO DEL VLAHOVIC RAPITO DA BAMBINO. ORA RISPETTO PER ITALIANO. DRAGOWSKI E PULGAR I NUOVI PRESTITI?

È trascorsa una settimana dalle esternazioni del Presidente Rocco Commisso su Dusan Vlahovic e ancora non si discute altro che di questo; un po' per la sosta del campionato, un po' per la difficoltà di analisi e di approfondimento di chi dovrebbe stimolare il dibattito. Naturalmente il procuratore di Vlahovic e i suoi soci sono dipinti come pericolosi banditi slavi che, in giovane età, rapirono l'adolescente Dusan facendolo prigioniero e inducendolo con la forza e il ricatto a dire di no a qualsiasi proposta di rinnovo con la Fiorentina.

Il dibattito ferve molto anche sulle capacità dello "zar" Kokorin di sostituirlo con maestria e come per incanto il russo, considerato un ex solo otto giorni fa, oggi è per taluni attenti osservatori un calciatore in grande crescita, capace di magie e goal a raffica in allenamento.
Ve lo giuro, non sto raccontandovi barzellette. Le questioni in campo a Firenze sono queste, con l'aggiunta  dell' inevitabile guerra ai procuratori di cui Commisso deve essere il paladino. Una guerra che dovrà combattere soggetti pericolosi come Ristic, Mendes, Raiola ma che presumibilmente non riguarderebbe l'ottimo Ramadani.

Purtroppo la realtà è ben più complessa degli stereotipi che ci vengono serviti in questi giorni. Dovrebbe infatti essere imperativo per tutti rifiutarsi di considerare questa stagione già finita e priva di obiettivi. Grazie a Italiano la Fiorentina è quinta, pensare solo a ciò che potrà accadere a giugno o a quanto incassare da Vlahovic, oltre che vile, è una grande mancanza di rispetto verso l'allenatore. Perché è facile esaltare il tecnico senza ascoltarlo in ciò che chiede. Italiano si fida di Vlahovic, ha ribadito che non pensa a soluzioni naif come quella di mandarlo in tribuna e quindi domando a tutti coloro che ritengono di detenere la patente unica del tifo: volerlo fischiare o chiederne la sostituzione fa oggi il bene della Fiorentina? E perché una Fiorentina quinta in classifica dovrebbe modificare i propri programmi? Che fino a prova contraria sono quelli di mettere in rosa un esterno vero e un sostituto del serbo. Anche perché i soldi non sono l'unico motivo del rifiuto di Vlahovic e degli altri. Conta l'appeal. Soprattutto per trovare il sostituto, e in una Fiorentina decima a fine stagione uno forte come Vlahovic non ci viene a prescindere dai soldi offerti.

L'augurio è che davvero la società non si faccia trovare impreparata (eufemismo). Lorenzo Lucca  mi farebbe impazzire, è l'attaccante che l'Italia attende da trenta anni, un duemila di duecento centimetri che calcia con entrambi i piedi, è imbattibile di testa ed ha una velocità  ed un'agilità unica per la sua fisicità. Giocherà titolare in Qatar e forse per lui è già tardi. Arthur Cabral è un brasiliano non predestinato ma sta esplodendo al secondo tentativo in Svizzera, col Basilea. Ha tecnica, forza, fame e segna in tutti i modi. Darwin Nunez sarebbe un fantastico regalo del Presidente, lotterà per la Champions, intendo per vincerla,col Benfica. Ingaggiarlo rappresenterebbe il segnale di una grande Fiorentina. Maxi Gomez del Valencia ha meno talento ma la stazza del panzer e la capacità di fare reparto. Ottimo sarebbe se Ramadani  ci facesse il favore di Jovic, ma non in prestito semplice perché col centravanti non si deve scherzare. Non considero invece Belotti la soluzione ottimale, non vale Vlahovic e per me resta uno stopper d'attacco. Mi intriga il talento di Scamacca mentre Borja Mayoral può essere solo una soluzione tampone.

Infine un particolare. L'elemosina fattaci da Milenkovic, col famoso anno in più, sta finendo e anche Dragowski e Pulgar hanno il contratto in scadenza nel giugno 2023. Quindi propongo pacatamente di risolvere il problema prima che sia tardi, ovvero prima che si chiuda il mercato di gennaio. Per quella data capiremo se i nostri tre amici, da prestiti quali sono attualmente, torneranno a essere calciatori viola o, come Vlahovic, separati in casa.