È TUTTO VERO: ITALIANO È L’ALLENATORE DELLA FIORENTINA. NASCE UNA SQUADRA GIOVANE E DIVERTENTE. SENSI, ZACCAGNI E MESSIAS PRIMI OBIETTIVI. PIACE SINGO. UN NUOVO UOMO-MERCATO. FR7 AL VELENO, TUTTO COME PREVISTO. BORJA SMETTE
A le cinco de la tarde (per essere poetici), minuto più minuto meno, è arrivato l’annuncio ufficiale: da oggi primo luglio Vincenzo Italiano è il nuovo allenatore della Fiorentina. Ha firmato un contratto di due anni con l’opzione per il terzo, guadagnerà più di un milione a stagione con i famosi bonus. Barone e Pradè finalmente ce l’hanno fatta, anche se qualcuno stenterà ancora a crederci. Prima o poi si capirà perché per la Fiorentina la “complicazione degli affari semplici” è un modo di vivere, ma ormai siamo abituati. Il motto viola potrebbe essere “aspettati di tutto e non meravigliarti mai di nulla” visto anche quello che è successo nell’ultimo tormentato mese. Ma adesso è fatta, e questo è l’importante. L’annuncio sul sito della Fiorentina è arrivato perfino con la canzone “L’Italiano” che guarda caso è di Toto Cutugno, uno spezzino vero. Gaffe? Sicuramente ci vuole della fantasia, o forse, semplicemente non lo sapevano. Dettagli.
Comunque si volta pagina, si parte. Mai nessun allenatore era arrivato così tardi, a pochi giorni dal ritiro, mai s’erano registrati tanti colpi di scena, il mondo del calcio è allibito da quello che succede a Firenze e non lo nasconde (ultime ieri le parole dello storico ds Foschi contro i viola e non solo lui), ma il Banale direbbe “Tutto è bene quel che finisce bene”. E noi siamo qui a sperarlo. Partire con Gattuso e ritrovarsi con Italiano non è la stessa cosa, ma c’è comunque dietro un’idea di calcio, un progetto e questo è l’importante. Molti sono scettici, leggo i commenti e ascolto. Gattuso era un allenatore più avanti nel percorso, un campione del mondo, personaggio di livello mondiale e questo è tutto vero. Dava certezze e garanzie.
Italiano è un’altra cosa, alla prima esperienza a certi livelli, ma è comunque una scelta intrigante e per certi versi affascinante. L’avessero preso prima di Gattuso avrei detto che è un’operazione di calcio perché ho visto come ha lavorato nello Spezia e a volte nel calcio servono anche coraggio e intuizione. Pensate sempre a Berlusconi quando andò a prendere Sacchi dal Parma e il parallelo mi piace. Del resto dopo il caos combinato e i tempi stretti, anche volendo, non c’erano disponibili sul mercato altri simil-Gattuso e quelli che c’erano avevano tutti criticità. E allora meglio Italiano, un allenatore da scoprire ad alto livello, ma con grande energia, positività, voglia e quella genialità calcistica della quale Firenze sente il bisogno. Basta compitini, squadrette, privazioni e sofferenze: Italiano può essere un colpo di vita calcistico.
E’ chiaro che la società dovrà crescere attorno a questa scelta, dovrà avere lo stesso coraggio e la stessa forza. Speriamo che le lezioni del passato siano servite e Rocco si apra a un nuovo corso calcistico. Italiano non può essere l’allenatore del muro contro muro, del noi contro tutti, delle ripicche e degli isolazionismi. Della comunicazione insostenibile. Italiano deve essere l’allenatore della gioia, dell’ottimismo, della voglia ritrovata per il bel calcio. Non so se questa società concentrata in poche mani e non tutte buone, saprà fare questo salto fondamentale. Se saprà guardare avanti. Lo spero proprio per Italiano perché il suo calcio intriga. Spero che adesso facciano la squadra assieme a lui, tanto per cominciare. E non buttino sulle sue spalle tutte le eventuali colpe, anche quelle che non saranno le sue (come ha detto Prandelli).
Insomma, Italiano deve davvero essere l’allenatore nuovo e del nuovo. Anche del bello, se volete. Lo dico perché nello Spezia c’era del bello. E bello è diventato anche quello che all’inizio sembrava brutto e difficile. Tutto in nome e per conto di un progetto calcistico firmato da questo allenatore che adesso si trasferisce in riva all’Arno con tutto il suo staff. A proposito, qualcuno ha sorriso o ironizzato, ma oggi funziona così. Gli allenatori giochisti non lasciano niente al caso, studiano le squadre e i giocatori avversari nei dettagli. Analizzano i proprio giocatori in tutti i particolari per farli crescere. Studiano le situazioni di gioco. Usano il campo, ma anche il computer. C’è una specializzazione che fa bene al calcio troppo spesso in mano a improvvisatori. Ben vengano quindi staff che funzionano formati da professionisti esperti in sintonia con l’allenatore. Sarei stato più preoccupato, sinceramente, se Italiano fosse venuto da solo o avesse accettato collaboratori della società. Quel calcio lì non esiste più. Proprio in questa ottica, Italiano ha imposto anche Stefano Melissano, un uomo mercato, bravo nello scouting, capace di individuare giocatori con le caratteristiche giuste per il calcio del nuovo tecnico. Affiancherà Pradè e Burdisso.
Per chiudere con la burocrazia e questa lunghissima vicenda della clausola da pagare più gli ottocento mila euro circa di tasse, la soluzione s’è trovata nel pagamento della clausola da un milione e la cessione a titolo definitivo allo Spezia del difensore bulgaro Hristov, 21 anni, che la Fiorentina aveva dato in prestito alla Pro Vercelli. Il ragazzo è valutato circa 500 mila euro, quindi ci siamo. Lo staff, invece, come vi avevamo anticipato era già stato liberato dallo Spezia che ha trattenuto bonus non ancora pagati. Insomma, champagne.
Ora si passa al mercato. La nuova Fiorentina dovrà giocare un calcio veloce, dinamico, aggressivo e molto intenso. Morale? Servono giocatori con grande fame, grande voglia e capacità atletiche e di sacrificio. Penso a una Fiorentina ringiovanita soprattutto in mezzo al campo e sugli esterni, e anche per questo s’è deciso di lasciare libero Ribery, ma ne parlerò più avanti. Ieri ha deciso di smettere Borja Valero, resterà a Firenze e lui resterà sempre il sindaco. La classe resta per sempre. L’intelligenza non si compra. Anche Caceres è stato lasciato libero, dei “vecchi” resterà di sicuro Bonaventura mentre Callejon è a forte rischio e sarà valutato in ritiro. Questa è l’idea di fondo: Italiano vuole vedere i giocatori lavorare sotto i suoi occhi prima di trarre delle conclusioni e fa bene.
Di sicuro servirà un regista e il nome di Sensi gira parecchio. Ma il ragazzo vuole restare all’Inter, la sua valutazione non è bassa, e i troppi infortuni degli ultimi anni frenano parecchio. L’ex Spezia Ricci a parametro zero potrebbe essere un’occasione da mettere in rosa. A Italiano piace molto Messias e non l’ha mai nascosto, ma il Crotone spara alto per un giocatore di quasi trent’anni. Zaccagni del Verona è invece un profilo di grande interesse. Sopra c’è anche il Milan, vedremo.
Per l’esterno destro continua irremovibile la richiesta di Lirola che vuole rimanere al Marsiglia. Forse oggi a Milano ci sarà un incontro, se i francesi sganciano i 12 milioni la Fiorentina proverà a spenderli per Zappacosta o per Singo del Torino. Ma al Toro piace Kouamè e il discorso si può aprire.
Ovvio, poi, che anche con Italiano la società dovrà risolvere la posizione di Pezzella che voleva andar via e i rinnovi di Vlahovic e Milenkovic. Quest’ultimo con Gattuso s’era quasi convinto a rimanere, ora vedremo. Era e resta complicatissimo l’affare Vlahovic. Resterà perché Rocco lo vuole, ma sarà dura farlo rinnovare.
Deve rinnovare anche Sottil, a Italiano piace. Non so se a Rocco hanno spiegato che prestarlo al Cagliari gli è costato circa 500 mila euro e di solito invece a pagare sono le squadre che i prestiti li prendono e Sottil era sano e integro, non andava recuperato, a parte questo dettaglio su come lavora Pradè, l’esterno ha quella energia e quella voglia che serviranno a questa squadra. Ma siamo appena all’inizio. E’ ovvio che se prendi un allenatore il primo di luglio, tutti i piani e i programmi subiranno un rinvio di almeno qualche giorno per valutare e capire cosa cambiare. Cambierà maglia Ribery, ma come ricorderete lo avevo già scritto una settimana fa e poi martedì scorso. Ci sono addii annunciati, ma la forma andrebbe salvaguardata. Anch’io non lo avrei rinnovato in presenza di un calcio nuovo e dinamico come questo, ma bastava dirlo.
Capitolo Antognoni. L’incontro non è stato né positivo né negativo. E’ stato. La proposta è chiaramente una diminuzio e l’Unico Dieci non sembra orientato ad accettare l’offerta per il settore giovanile. Basta aspettare tre-quattro giorni per sapere.