BELLA FIORENTINA, CLASSIFICA OK. SUPER VLAHOVIC MA CON UN DUBBIO… CHI LO AVREBBE MAI IMMAGINATO: A TORINO CON 3 PUNTI DI VANTAGGIO
Si era parlato molto a Firenze della crisi del gol dei viola, ci ha pensato Vlahovic a risolvere qualsiasi problema: tripletta, Spezia disintegrato. E’ stato il serbo a trascinare la Fiorentina. Lui, al centro delle polemiche infuocate. La frattura con i tifosi è definitiva, ma la sua prestazione ha portato il Franchi ad applaudirlo a lungo. Il merito di Dusan è l’impegno straordinario, in partita e in allenamento. Sa che andrà via, ma fa di tutto per non farlo capire. L’ultima stagione di Chiesa fu un tormento: per lui, che non ci voleva stare più da tempo, e per la Fiorentina. Una storia di bronci, facce ombrose, cartellini da timbrare. Con la fisiognomica al potere, l’interpretazione di un sopracciglio valeva un titolo.
Vlahovic ha voglia di dimostrare che fino all’ultimo sarà in partita. Questo non attenua il dolore o se preferite la rabbia per la sua partenza, ma spiega il personaggio. Perché l’amarezza dopo partite come quella di ieri monta come la panna. Da tanto tempo la Fiorentina non aveva un centravanti così e chissà mai quando lo riavrà… Perderlo è una ferita che butta sangue. Suturarla sarà dura. Ma questo è il calcio business, ormai lo abbiamo capito.
Magari coltiviamo un sogno: speriamo arrivi il giorno nel quale i migliori restano a Firenze e la Juventus va comprarli altrove. L’attualità, però, dice altro: da quando il presidente Commisso ha annunciato la rottura delle trattative, la sua partenza è diventata ufficiale a livello planetario. Sappiamo che farà le valigie, ma non quando. Questo è il grande dubbio che accompagna il mondo viola.
Se a gennaio arrivasse l’occasione economica più ghiotta, la Fiorentina come dovrebbe comportarsi? Venderlo subito pensando ad un treno da non perdere in corsa oppure attendere l’estate per provare a fare una grande stagione fino a maggio con Dusan? In superficie può sembrare un nodo facile da sciogliere, ma non è così. La Fiorentina e Italiano hanno bisogno di questo Vlahovic per rendere possibile l’impossibile. Siamo quasi ad un terzo del campionato, si comincia a intravedere qualcosa di concreto in tutte le squadre. Si scorge un percorso che potrebbe diventare definitivo. Sono più nitidi pregi e difetti. Il calcio non è scienza esatta, ma chi lotta ora per non retrocedere difficilmente si ritroverà a primavere nei paraggi dell’Europa. Così come il contrario. Napoli e Milan sembrano avere più credenziali tricolori rispetto alle altre.
La Fiorentina è meritatamente sesta in condominio con la Lazio, questo fa pensare che probabilmente i viola staranno entro il nono-decimo posto, con possibilità, soprattutto se verranno rinforzati a dovere sul prossimo mercato, di rimanere invece nelle zone di classifica attuali. Figuriamoci se oltre all’arrivo di un’altra punta e di un esterno dovesse rimanere anche Vlahovic. Ecco il grande dubbio legittimo che può navigare nella testa dei dirigenti viola. Tanto sarà il presidente, a pronunciare, come è giusto che sia, l’ultima parola. E sappiamo anche che Rocco è capace di tutto. Partita aperta più che mai.
Vlahovic non segnava su azione (era andato in rete solo su rigore e punizione) dal 28 agosto scorso (1-0 al Torino): da allora sono passati 701 minuti prima di realizzare di nuovo in movimento. Vlahovic non si è solo portato il pallone a casa per i tre sigilli (seconda tripletta in A), ma è anche salito a quota 8 in classifica cannonieri (4 rigori) e soprattutto è arrivato alla cifra di 25 gol nell’anno solare 2021, uno in più di quelli fabbricati da Luca Toni (che a Firenze vinse la Scarpa d’Oro) nel 2006. In Europa nel 2021 solo Lewandoski (36 gol) e Halaand (26) hanno fatto meglio del gioiello viola.
Da ricordare, poi, che Dusan dal dischetto è implacabile: da quando gioca in A ne ha tirati 11 facendo altrettanti centri. Non c’è stata partita tra toscani e liguri, ma per sbloccare la gara che aveva visto qualche tentativo viola neutralizzato da un ottimo Provedel, è servito il Var: Giua è stato richiamato da Meraviglia e così ha potuto vedere una mano stile volley di Gyasi su Milenkovic. Al resto, come detto, ci ha pensato Vlahovic.
L’ottima prova della Fiorentina ha poggiato le basi su un formidabile Saponara - colpi di classe, ma c’è ancora qualcuno che si meraviglia? - oltre che sull’apporto positivo di Castrovilli, Bonaventura e Odriozola. In più una difesa che ha disinnescato l’attacco evanescente dello Spezia. Ma è stata tutta la Fiorentina a girare molto bene. Thiago Motta è passato con molti cambi al 4-3-3, senza sortire nessun effetto, anzi: la mossa di Gyasi, scivolato da trequartista a terzino, ha spiazzato un po’ tutti. Ma perché alcuni allenatori si fanno venire queste idee bizzarre?
Il raddoppio di Vlahovic è arrivato sull’asse Odriozola, Saponara colpo di tacco, ancora Odriozola per l’assist vincente. Mentre il terzo sigillo del serbo è stato il frutto di un passaggio meraviglioso di Callejon, appena entrato al posto di Sottil. Siamo contenti per lo spagnolo: non passa un periodo fulgido, è molto criticato, ma non fa una piega. Lavora, mostra la sua straordinaria professionalità e anche se la carriera volge alla fine, oggi si merita gli applausi per come è entrato in campo. Sottil è andato a strappi, ma lui per ora è così. Brucia gli avversari mangiando l’erba, ma talvolta non è giusta la sua ultima scelta. Deve migliorare, però il tempo è dalla sua parte.
Nello specchietto retrovisore ci sono 11 partite di campionato e 18 punti in cassa. Non sono pochi se ripensiamo da dove viene la Fiorentina. Il saldo è positivo, forse di più. Ci sono squadre in giro piene di problemi e altre che presto ne avranno, mentre i viola sono un gruppo compatto. Coeso a tal punto da aver assorbito presto ed efficacemente anche il caso Vlahovic. E’ il momento di spingere sul gas, senza paura di rischiare perché la classifica è molto buona. Le prossime due sfide saranno difficilissime: a casa Juve e dopo la sosta al Franchi col Milan che vola. Nessuna paura, qualunque sarà il verdetto di questi due confronti, subito dopo il calendario tornerà normale, a misura della Fiorentina che fino ad ora, tranne Venezia, non ha sbagliato un colpo. La Fiorentina mostra una regolarità di cammino che non può che far sperare. Ma sabato alle 18 ci sarà la partita che non sarà mai come tutte le altre… Una gara che si prepara da sola. Stavolta, però, nasce sotto presupposti diversi. Chi avrebbe mai immaginato, nell’estate scorsa, che Juventus e Fiorentina il 6 novembre si sarebbero incontrate con i viola 3 punti sopra ad Allegri…? E’ accaduto raramente. Ecco perché l’impossibile può diventare possibile. Italiano lo sa.