ROMA-FIORE, I precedenti della sfida di domani
In principio fu una sconfitta, Fiorentina-Roma 3-1, 22 novembre 1931, ma quella gara si giocò a Firenze e non nella Capitale, come invece sarà domenica sera, ore 20.45, allo stadio Olimpico tra la formazione di Luis Enrique e quella di Delio Rossi. La prima sfida all’ombra del Cupolone tra le due società fu disputata il 17 aprile 1932 e terminò in pareggio, 1-1. Da allora Roma e Fiorentina si sono sfidate tante volte, tantissime, quasi da perdere il conto: centoquarantacinque precedenti, quarantatré vittorie della Roma, cinquantasette pareggi, quarantacinque sconfitte. La bilancia, dunque, pende leggermente dalla parte viola.
Tra le mura capitoline, ben settantadue le partite giocate: trentadue successi romanisti, ventisette pareggi, tredici vittorie viola. Centosei reti realizzate, settantuno subite. Bilancio casalingo positivo per i colori giallorossi. L’ultima volta allo Stadio Olimpico risale al 10 novembre 2010, Roma-Fiorentina 3-2 con realizzazioni di Simplicio, Borriello e Perrotta e di Gilardino e D’Agostino per gli ospiti. L’11 gennaio scorso è stata disputata una gara di Coppa Italia, Ottavo di Finale della competizione nazionale, conclusa 3-0 per Lamela (autore di una doppietta) e compagni (tra questi, Borini, autore del terzo sigillo). L’uomo del match, stando ai numeri, è Francesco Totti, che per ben dieci volte in carriera ha fatto gol ai gigliati. Dopo il Capitano, Balbo, Conti e Pruzzo fermi a sette reti.
Andando a ripercorrere la galleria degli episodi più significativi di questo incontro, da ricordare la giocata vincente di Batistuta del 26 novembre 2000, un destro secco dal limite dell’area ad insaccarsi sotto la traversa della porta difesa da Toldo. È la stagione del terzo scudetto romanista, “Il Re Leone”, fino all’anno precedente bomber della Fiorentina, segna da ex e si commuove come un bambino. Un’altra gara da raccontare è del 17 ottobre 1998: la Roma di Zeman, in inferiorità numerica, rimonta nei minuti finali con Alenitchev e Totti, ma l’uomo partita è l’argentino Bartelt, bravo a propiziare le marcature romaniste.