IL "TESORETTO" DI MONTELLA

24.04.2013 00:43 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
IL "TESORETTO" DI MONTELLA
© foto di Federico De Luca

Si parlava con Mario Sconcerti del "peso" di un allenatore in una società di calcio. E non solo dal punto di vista tecnico. Nello specifico, oggetto della discussione, era Cesare Prandelli ed il suo ingaggio. "Credo che Prandelli sia stato fatto fuori perchè costava troppo - questa era la mia tesi - circa 2 milioni e 200 mila euro a stagione, staff tecnico compreso. E poi Cesare voleva il contratto per 5 anni..." Al che l'interlocutore mi spiegava che un allenatore deve essere valutato anche per la capacità di far crescere il capitale giocatori. Esempio: se un calciatore allenato da Prandelli (o da un altro allenatore) un anno dopo ha raddoppiato il proprio valore, ecco che quell'allenatore ha già ammortizzato il costo del suo ingaggio recando un beneficio economico alla societa' per la quale lavora. Non sappiamo se Mario Sconcerti pensi la stessa cosa di Montella, non gliel'abbiamo chiesto. Se però pensiamo a tre giocatori attualmente in rosa nella Fiorentina, ci tornano alla mente quelle parole. Parliamo di Ljajic e Cuadrado in primis, seguiti da Aquilani per il quale va fatto un discorso a parte. Si tratta di tre situazioni contrattuali diverse, a loro modo complicate, con un denominatore comune: con Montella allenatore la loro crescita è stata evidente, e per i Della Valle tutto questo si traduce in moneta sonante.

IL TESORETTO - Dicesi "tesoretto" un neologismo utilizzato per indicare un extra-gettito fiscale rispetto alle previsioni. In pratica un valore aggiunto, dovuto alla crescita del prodotto. Esattamente quello che sta succedendo con Adem Ljajic e Juan Cuadrado. Partiamo dal "fenomenino" serbo: in totale Adem ha finora disputato 28 partite realizzando 8 gol. Nello specifico 25 di campionato (7 gol) e 3 di Tim Cup (1 gol). Se guardiamo i campionati precedenti, Ljajic aveva realizzato al massimo 6 reti nel 2008-2009, il suo primo anno da professionista nel Partizan. Negli scorsi due anni e mezzo in viola, dal gennaio 2010 al maggio 2012, aveva giocato 58 partite con 10 gol all'attivo. In pratica, dalla media di 1 gol ogni sei partite si è passati ad 1 gol ogni 3,5. Senza contare poi la crescita fisica di Adem, la maturità tattica, la capacità di restare concentrato per tutta la partita. Insomma la sensazione di essere finalmente un giocatore di calcio e non di "calcetto". Risultato? Ljajic è diventato un oggetto del desiderio, sopratutto alla luce del contratto in scadenza 2014. Ha sostituito Jovetic nel cuore dei tifosi, è considerato un giocatore decisivo, un potenziale "top-player". Ad oggi Ljajic vale non meno di 15 milioni di euro, quando appena 10 mesi fa si faceva fatica a darlo in prestito. Capito il "tesoretto"? 15 milioni di plusvalenza in meno di un anno, guarda caso da quando lo allena Vincenzo Montella.

CUADRADO A TUTTI I COSTI... Il caso di Cuadrado è diverso contrattualmente: il colombiano è in prestito oneroso (costo 1 milione), col prezzo già fissato dal Lecce per il riscatto della metà (5 milioni). Poi la coppia Pradè-Macià se la vedrà con l'Udinese, la proprietaria dell'altra metà del cartellino. Anche per Juan parlano i numeri: 4 gol in 36 partite con la Fiorentina, appena 3 in 55 nelle stagioni precedenti con Udinese e Lecce. In più assist a go-go per i compagni, superiorità numerica nell'uno contro uno, merce rarissima nel calcio di oggi. Lo spunto ce lo ha fornito una recente dichiarazione di Marcela, la madre di Cuadrado: "Juan è contentissimo anche perchè sta migliorando. Ha cominciato anche a fare tanti gol, e questo era un suo rimpianto. Mi diceva: gioco bene, faccio gli assist, ma non faccio gol. Ora invece..." State attenti: Cuadrado sta progredendo, sta migliorando, sta crescendo anche tatticamente. Significa che su di lui si sta facendo un grande lavoro, oltre alla volontà del giocatore. Merito di Montella, merito del suo staff. Facciamo un'ipotesi: la Fiorentina lo riscatta dal Lecce e se lo gioca alle buste con l'Udinese. Quanto devono sborsare i friulani per riportarlo a casa? Forse 15, forse 20 milioni di euro? Ai posteri...

PRINCIPINO TUTTOFARE - Chiudiamo con Aquilani. Stessa procedura, anche per lui guardiamo prima i numeri. Alberto ha già migliorato il suo record in fatto di reti realizzate: ben 6 (con un rigore sbagliato) contro le 5 del 2005-2006 (3 in campionato, 2 in coppa Italia). E non solo: con 26 partite all'attivo è il secondo miglior risultato della sua carriera come presenze, dopo le 34 totalizzate con la Juventus nel 2011. Viene meno  la nomea di "giocatore rotto", che Alberto si porta dietro dai tempi di Roma. Se poi andiamo a vedere la sua crescita: palloni recuperati, contrasti vinti, combattività e perchè no... cattiveria agonistica, vediamo che il "principino" ha imparato ad abbinare qualità e quantità. Aquilani è arrivato a Firenze a costo zero, con contratto (sontuoso) di tre anni. Avete fatto i calcoli della plusvalenza se la Fiorentina intendesse rivenderlo? Altro giro, altra corsa, altro tesoretto. Noi abbiamo provato a dirlo qualche settimana fa... ma una clausola rescissoria (sontuosa) non starebbe bene anche sul contratto di Montella?