C. FIORENTINO, Faccia a faccia con mister e giocatori
Una pazienza, quella di Commisso, messa a dura prova nelle scorse settimane. Basta pensare alle dichiarazioni arrivate dopo la sconfitta rimediata in casa con la Sampdoria. «Abbiamo fatto schifo — disse allora il presidente — e ho detto chiaramente ai giocatori e all’allenatore che dobbiamo fare molto meglio». Era il 13 ottobre ma, a quelle parole, non è che sia seguita chissà quale reazione. Anzi. C’è stato il mezzo suicidio con lo Spezia, il successo/brodino con l’Udinese, la vittoria a fatica col Padova in Coppa Italia e, domenica, la figuraccia con la Roma. Una prestazione, quella dell’Olimpico, che ha lasciato il segno.
Troppo brutta, per passare sotto silenzio. E così, si è arrivati alla giornata di ieri. L’ennesima vissuta sul filo della tensione, con le voci sul possibile esonero di Iachini, le riflessioni, le riunioni tra dirigenti, fino al discorso a squadra e allenatore. È la cronaca di un altro lunedì da stato di crisi che stavolta ha avuto come scenografia non l’albergo di Commisso (che ha seguito tutto dagli Stati Uniti) ma il centro sportivo Davide Astori. E’ lì, che si è ritrovata la squadra. Ed è lì che Joe Barone, fin dalla mattinata, si è messo al lavoro per cercare la soluzione migliore per venir fuori da un tunnel del quale, al momento, non si vede la fine. Poi, i giocatori. E Beppe Iachini.