RITORNO ALLA NORMALITA'
Dopo la partita di ieri si è parlato di passo indietro. Ma, forse, il grigiore di Fiorentina-Sampdoria era solo il sintomo di un ritorno alla normalità. Forse la trasferta col Palermo e il recupero contro l'Inter avevano solo illuso che il cammino della Fiorentina potesse riprendere verso traguardi più ambiziosi della salvezza. Nessuno se lo augurava, ma quello che abbiamo visto con la Samp è la fotocopia della Fiorentina poco concreta che abbiamo potuto osservare molte volte quest'anno. Senza contare il fatto che l'infermeria del Franchi è sempre più vuota. Ieri si è infatti rivisto in campo Juan Vargas. Certo, i suoi venti minuti circa non avranno restituito al peruviano la forma e alla Fiorentina il giocatore determinante della passata stagione, ma la speranza che da qui a fine campionato Vargas possa dare il suo contributo alla causa è quantomeno auspicabile. Poi ci sono Mutu e Gilardino. La coppia d'attacco che insieme ha sempre fatto grandi cose, ieri è apparsa spenta, priva di sussulti. Colpa, forse, delle troppe partite ravvicinate di queste ultime settimane e di una condizione fisica non ottimale. Colpa, anche, della mancanza di alternative.
A proposito di alternative, va registrata la terza tribuna consecutiva di Cerci che, pare, abbia lasciato il Franchi prima del fischio finale. Senza contare che D'Agostino, alla terza panchina, non ha nemmeno giocato. Lui, considerato l'acquisto più importante e oneroso dell'ultima campagna acquisti, di sicuro non ci sarà rimasto bene di questa situazione, anche perché alla vigilia era risultato favorito su Donadel. E invece, niente. Nel momento in cui Mihajlovic provava a cambiare l'andamento della partita, ha inserito Ljajic (giustamente) e Vargas, appunto.
Intanto, è giusto parlare di un ritorno alla normalità. Una normalità che speriamo venga presto allontanata da un nuovo modo di affrontare l'ultima parte di stagione.